I Goonies, di Richard Donner

In sala da oggi fino all’11 in versione rimasterizzata in 4K, uno dei film decisivi dell’immaginario del cinema statunitense degli anni ’80. Che ancora nel 2019 resta esaltante.

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Fa effetto rivedere I Goonies dopo Stranger Things. Perché la popolare serie Netflix creata dai Fratelli Duffer ha preso molto di più di quello che si pensava da uno dei film oggi decisivi per l’immaginario degli anni ’80. Non c’è solo la presenza condivisa di Sean Astin. In I Goonies interpreta Mikey, uno dei ragazzini che dopo aver scoperto una mappa spagnola, vanno alla ricerca del tesoro per salvare così le loro case del quartiere di Goon Docks che stanno per essere comprate da imprenditori immobiliariche vogliono costruirci un campo da golf. E la loro storia s’incrocia con quelli della banda Fratelli che vogliono impossessarli ancheloro dei soldi. In Stranger Things è Bob Newby, che si sacrifica da eroe alla fine della seconda stagione.

Ancora I Goonies/Stranger Things come una dissolvenza incrociata. Il volo di Brandon (interpretato da Josh Brolin), fratello maggiore di Mickey, da una bici dopo essere stato trascinato da un auto in corsa guidata da un coetaneo che vuole conquistare Andy, la stessa ragazza di cui è innamorato. Poi c’è il personaggio di Dustin della serie che, anche fisicamente, appare la reincarnazione di Chunck. Che in I Goonies è protagonista di una confessione esilarante davanti alla Banda Fratelli. E di una telefonata allo sceriffo in cui cui questi gli ricorda la sua folle telefonata quando gli parlava di “mostriciattoli che si moltiplicano se vengono bagnati” con chiaro riferimento a Gremlins.

A 34 anni dalla sua uscita (e oggi di nuovo in sala in versione rimasterizzata in 4k fino a mercoledì 11) I Goonies è un perfetto mix di avventura e commedia. Subito esaltante già dall’evasione dal carcere. Con le sirene dell’inseguimento che si sentono per tutto il quartiere. E le immagini di un poliziesco in tv che sembra continuare anche con la tv spenta. Un film pieno di inventiva. Anche nei dialoghi. Come nelle traduzioni di Mouth dall’inglese allo spagnolo per l’allibita domestica messicana. Un film che oggi è ancora più radicato nel suo decennio e diventa una delle sue tappe fondamentali. Quel senso di stupore e meraviglia che arriva da Steven Spielberg, autore del soggetto. La vista/apparizione del vascello sembra replicare una magia simile alla prima apparizione di E.T., film quasi complementare, che si può sovrapporre a quello diretto da Richard Donner. Entra inoltre in gioco la dimensione ludica del cinema di Chris Columbus, qui autore della sceneggiatura.

I Goonies ha molte paternità. Che non entrano in conflitto. Anzi, dove Donner, Columbus, Spielberg riescono a mettere qualcosa di riconoscibile del proprio cinema. E anche tracce videoclip nell’immagine di Cindy Lauper che canta il tema principale della colonna sonora, The Goonies ‘R’ Good Enough. Ma come Stranger Things si è appropriato degli anni ’80, così I Goonies si è alimentato di un immaginario del cinema degli anni ’30 e ’40. Innanzitutto Captain Blood (1935), evidente in tutta la sequenza del vascello, modellato su quello di un altro film di Curtiz sempre con errol Flynn, Lo sparviero del mare (1940). Poi Notre Dame (1939) di Dieterle, con il gobbo Quasimodo interpretato da Charles Laughton che quasi resuscita in Sloth, il fratello deforme della Banda Fratelli dalla forza sovrumana. E poi le citazioni musicali. Da Max Steiner (Le avventure di Don Giovanni, 1948) ad Elmer Bernstein (La grande fuga, 1963), fino a Bernard Herrmann (Psyco, 1960) e James Bond.

La dimensione del gioco si combina alla grande con quella macabra. Con il teschio dello scheletro già annunciato nei titoli di testa che diventa il punto sopra la i del titolo. E tutta la parte dentro il tunnel della roccia conferma tutta la maestria di Donner di riuscire a mantenere la tensione su più azioni diverse con molti personaggi. Con improvvisi bagliori come la vista della cascata. Forse c’è ancora Spielberg. Ma, per tirare ancora in ballo Stranger Things, è il mondo sottosopra di Richard Donner. Dal cielo di Superman (citato anche nella maglietta di Sloth), alle profondità di I Goonies. Un film che oggi, come molto cinema statunitense degli anni ’80 (Gremlins appunto, Ritorno al futuro), diventa ancora più importante e decisivo.

 

Titolo originale: The Goonies
Regia: Richard Donner
Interpreti: Sean Astin, Josh Brolin, Jeff Cohen, Corey Feldman, Kerri Green, Martha Plimpton, Jonathan Ke Quan, John Matuszak, Anne Ramsey, Robert Davi, Joe Pantoliano
Distribuzione: Warner Bros.
Durata: 111′
Origine: USA, 1985

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
4.2

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
4.09 (11 voti)
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