I racconti della domenica, di Giovanni Virgilio

Abbraccia quarant’anni di Storia, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale alla morte di Aldo Moro. Precisa la ricostruzione ma sono poco approfonditi i personaggi secondari.

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I racconti della domenica appartiene a quel filone che attraverso la storia politica raggruppa verità collettive. Al pari di Paisà di Vittorio de Sica, Salvatore Giuliano di Francesco Rosi, Malèna di Giuseppe Tornatore o il dittico da capogiro di Marco Bellocchio, Esterno Notte I e II. Giovanni Virgilio (La bugia bianca, 2015; Malarazza, 2017) racconta la solitudine, l’abbandono o la rabbia di uomini vittima dei loro sistemi soffermandosi specificatamente sulla ‘questione meridionale’.

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Il film narra la vita di Francesco Giuffrida (Alessio Vassallo), detto Ciccio, dalla sua infanzia in Collegio durante la Seconda Guerra Mondiale, quando scriveva lettere al padre emigrato in America, fino alla candidatura come sindaco e, successivamente, le conseguenti complicazioni col suo partito, la Democrazia Cristiana. Parallelamente alla storia di Ciccio, un uomo onesto e ligio al rispetto delle regole, I racconti della domenica abbraccia quarant’anni di Storia italiana e siciliana, dal 1934 alla morte di Aldo Moro nel 1978.

È proprio la mancanza di una figura paterna – che il protagonista rincorrerà per tutto il film e che lo spingerà a divenire sindaco – ad essere il tema cardine del film. Ma gli spunti secondari messi in campo non sembrano così scontati, piuttosto rimangono poco approfonditi. Sotto questo aspetto è emblematica la figura del fratello di Ciccio, Antonio (Paolo Briguglia), che è un prete. Una donna in paese è follemente innamorata di lui, e continua ad essere rifiutata. Sarebbe stato interessante approfondire maggiormente quresta parte, sporcando i personaggi e mettere in dubbio i ruoli costituiti. Oppure l’ingresso in campo della TV. L’elemento magico che incanta il popolo, messo in piazza a disposizione, mezzo di informazione luminoso. Una sequenza spaventosamente simile è presente in Il buco di Michelangelo Frammartino. Anche in questo caso non viene sufficientemente arricchita l’idea di partenza.

Il set così minimale sembra divenire un teatro di posa, in cui i problemi del minuscolo paese  sono in realtà quelli del Paese intero. Francesco Giuffrida prova a cercare un rimedio, ostacolato dal partito e/o dalla mafia. Il protagonista troverà pace solo leggendo le pagine di lettere di un padre lontano, mai visto, che lui idealizza all’estremo. È forse questa figura di figli edipici che rappresenta la nostra condizione di cittadini senza padri e leader?

Regia: Giovanni Virgilio
Interpreti: Alessio Vassallo, Nino Frassica, Stella Egitto, Paolo Briguglia, Emmanuele Aita, Raffaele Cordiano, Rita De Donato, Francesco Foti
Distribuzione: Movieside Distribution
Durata: 101′
Origine: Italia 2022

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.5
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Il voto dei lettori
3.41 (17 voti)
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