I registi italiani preferiti di Bong Joon-ho

In un’intervista per il Florence Korean Film Festival, Bon Joon-ho ha raccontato la sua passione per Fellini, Bellocchio e per la Rohrwacher, una cineasta capace di “creare film unici nel loro genere”

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Quando a dieci anni vidi per la prima volta Ladri di biciclette di Vittorio De Sica, ne rimasi talmente emozionato da chiedere subito a mio padre di comprarmi una bicicletta. A parlare è Bong Joon-ho, che dichiara apertamente il suo amore per uno dei padri del Neorealismo in un’intervista esclusiva al Florence Korean Film Festival che verrà presentata domani, durante la seconda giornata della rassegna, dopo la proiezione dell’esordio di Bong, Barking Dogs Never Bite.

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L’intervista è stata l’occasione, per il cineasta coreano, di raccontare la sua passione per il cinema italiano, che in effetti si intravede con evidenza già in Parasite. In particolare, proprio parlando del film che gli è valso il premio Oscar nel 2020, il regista vede in Rocco e i suoi fratelli uno dei padri nobili della pellicola: quel film, ancora oggi uno dei miei preferiti – ha dichiarato Bong Joon-ho – racconta, proprio come Parasite, di una famiglia gravata da problemi economici che prova in tutti i modi a cambiare vita”. Il regista si è avvicinato al nostro cinema soprattutto attraverso le edizioni blu-ray, che gli hanno permesso di conoscere classici come Amarcord o Le notti di Cabiria ma anche le opere di Francesco Rosi ed Ermanno Olmi e tuttavia il regista si è approcciato con curiosità anche a molti dei nostri autori contemporanei, spesso incontrati di persona durante occasioni ufficiali: Ho conosciuto Marco Bellocchio, durante il Festival di Cannes – ha raccontato a questo proposito – mi ha incuriosito molto il suo cinema e ho visto quindi piacere molti dei suoi film politici”.

Bong Joon ho sembra poi avere una predilezione per il lavoro di Alice Rohrwacher, che considera “una cineasta di grande talento e capace di creare film unici nel loro genere”. Durante l’intervista, l’autore di Memories Of Murder ha dichiarato di considerare a tal punto influente il lavoro della Rohrwacher all’interno del cinema contemporaneo, da averla inserita nella classifica dei dieci autori che plasmeranno il cinema del futuro commissionatagli da Sight & Sound nel Febbraio 2020.

Bong Joon ho pare in questo senso particolarmente legato a Lazzaro Felice che, secondo lui, “mette alla luce alla perfezione il dialogo tra tradizione folklorica italiana e modernità centrale nel cinema della Rohrwacher”.

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