I videofilm di Michelangelo Buffa

Cinema Trevi 10-14 aprile

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Indipendente italiano: i videofilm di Michelangelo Buffa
 
Nell’ambito della retrospettiva Jean-Luc Godard: compositore di cinema, di cui viene proposta in questi giorni al Cinema Trevi una sezione dalla fine degli anni ‘50 alla fine degli anni ‘60, la Cineteca Nazionale propone due interessanti film di Michelangelo Buffa che traggono spunto dall’opera del grande maestro della Nouvelle Vague: Alphaville2 e 8 volte Godard.
 
Michelangelo Buffa, critico cinematografico, insegnante, animatore culturale, documentarista e film-maker, è attivo dagli inizi degli anni ’60 a e ha preservato una dimensione amatoriale realizzando, nell’ambito della produzione underground italiana, film in 8mm, Super8, 16mm, ed in video. Il suo percorso artistico si è articolato in tre fasi partendo dai film di autonalisi esistenziale, passando per la scoperta degli altri e del mondo approdando, infine, ad una dimensione documentaristica caratterizzata da una forte valenza antropologica ed oggettiva.
Attualmente vive e lavora ad Aosta dove realizza video documentari a carattere antropologico nell’ambito dell’attività del Bureau Régional pour l’Ethnologie et la Linguistique, curando anche l’organizzazione dell’Archivio audiovisivo.
 
Programma delle proiezioni:
 
Sabato 10 aprile
ore 20.45
Alphaville, une étrange aventure de Lemmy Caution (Agente Lemmy Caution, missione Alphaville, 1965)
Regia: Jean-Luc Godard; soggetto e sceneggiatura: J.-L. Godard; fotografia: Raoul Coutard; musica: Paul Misraki; montaggio: Agnès Guillemot; interpreti: Eddie Constantine, Anna Karina, Akim Tamiroff, Howard Vernon, Laszlo Szabo, Michel Delahaye; origine: Francia; produzione: Chaumiane Productions, Filmstudio; durata: 98’
Copia proveniente da Ministère des Affaires Étrangères. Si ringrazia Christine Houard
 
a seguire
Alphaville 2 (1972/2000)
Un videofilm di Michelangelo Buffa; origine: Italia; durata: 39’
«Il vero titolo è Il dio, il diavolo e l’angelo nella terra di Alphaville: i tre personaggi citati rappresentano le varie forme del cinema ed Alphaville rappresenta il godardiano terreno in cui i nuovi fermenti cinematografici possono realizzarsi, ed esprime nel proprio corpo filmico tutta la drammatica e passionale cinefilia dalla quale ero posseduto all’inizio degli anni Settanta. In un costante sdoppiamento schizoide, mi metto in scena visualizzando tutto il mio ossessivo amore/odio, in una girandola di citazioni, coincidenze, isterismi ed angosce, costruendo così un territorio che plasma interamente la condizione esistenziale.
Alphaville è oggi preceduto da una recente premessa che mette a distanza il film e tutta quanta quell’esperienza cinefilica tale da presentarsi oggi come una testimonianza, un ricordo risvegliato dal dolce e nostalgico ronzio della vecchia cinepresa, un rumore che spalanca i ricordi e riapre, nel film e col film, i segni di un’avventura interiore indimenticabile e così radicale che il mondo intero veniva filtrato dal Cinema che ne diventava la chiave di lettura.
Il film è dedicato “…a pochi intimi cinefili” poiché è forse il mio film più “privato” e nello stesso tempo estensibile ai miei simili di quel periodo, poiché solo, così credevo, i miei simili avrebbero potuto capire l’intensità del coinvolgimento, anziché sorriderne. Nel medesimo tempo il film è un gioco visivo, un’esaltazione dell’immagine in sé, della sua materialità, della sua presenza non trasparente, opaca, sdoppiata. E quel mondo sdoppiato non è solo perfettamente coerente con le oscillazioni e le angosce esistenziali, è anche una scelta concreta giocata fra la voglia pulsante e perenne di filmare e la penuria di pellicola che così veniva usata e riusata, veniva consumata fino alla fine… “alla fine del sogno”! Alphaville, credo, è il mio piccolo capolavoro!» (Buffa).
Ingresso gratuito
 
Mercoledì 14 aprile
ore 20.45
Le Gai savoir (La gaia scienza, 1968)
Regia: Jean-Luc Godard; soggetto e sceneggiatura: J.-L. Godard; fotografia: Jean Leclerc; montaggio: Germaine Cohen; interpreti: Juliet Berto, Jean-Pierre Léaud; origine: Francia/Germania Ovest; produzione: ORTF, Anouchka Films, Bavaria Atelier; durata: 95’
Copia proveniente da Gaumont. Si ringrazia Olivia Colbeau-Justin
 
a seguire
8 volte Godard (1982/2003)
Un videofilm di Michelangelo Buffa; origine: Italia; durata: 18’
«Ho affidato ad otto individui, fra amici e conoscenti, otto dichiarazioni fatte da registi italiani su Godard. C’è la Cavani , ci sono i fratelli Taviani, c'è Bellocchio, Brusati, Bertolucci, Zeffirelli.. . I miei personaggi hanno imparato a memoria il breve testo ed io li ho filmati mentre lo “recitavano” avendo come sfondo manifesti di cinema. 8 volte Godardappartiene a quel periodo, gli anni Ottanta, in cui usavo una cinepresa Super8mm sonora: era il periodo per così dire dei… ritratti. Era allora molto forte in me, e lo è tuttora, l’attrazione verso gli altri individui visti nella loro doppia realtà, quella esteriore, finta, recitata, condizionata, dove domina l’io, ecc., e quella interiore, segreta, impersonale, aperta verso l’infinito… Mi ero messo in testa di tentare di filmare… l’anima. Sapevo che non era possibile, ma volevo almeno sbarazzarmi di quell’io con cui gli individui che si affacciavano davanti all’obiettivo della mia Nizo tentavano di nascondersi al mio occhio, cercavo insomma di accedere ad un territorio in qualche modo sconosciuto ed invisibile in condizioni normali… cercavo l’essere in tutta la sua brillantezza, l’ho mai trovato?… Non so, forse ho intravisto qualcosa, ho registrato il mistero… Se questo era il progetto che ha fondato molti di questi Super8mm, tutta l’apparenza non era che un pretesto per catturare le mie vittime… Il tema Godard non è che un pretesto, il sentircelo declinare dai soggetti ripresi è ancora un pretesto… io guardavo, osservavo… non stavo a sentire…..mentre tutti erano occupati a gestire le apparenze ed a prendere sul serio i miei pretesti, io mi godevo lo spettacolo… lo spettacolo degli esseri incarnati. Li ringrazio ancora tutti, tutti quelli che si sono lasciati guardare… veri, finti, tutti quelli che, coscienti o incoscienti, sono stati al gioco, si sono messi in gioco!» (Buffa). 
Ingresso gratuito
 
Il programma completo della retrospettiva su Godard  al Cinema Trevi è consultabile sul sito:
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