I vincitori del Bergamo Film Meeting 2025

Premio al Miglior film a Gina di Ulrike Kofler e miglior regia a Hiver à Sokcho di Koya Kamura. Il miglior documentario è Mutterland di Miriam Pucitta. Tutti i premi assegnati

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Sono stati assegnati ieri i premi della 43ª edizione del Bergamo Film Meeting (BFM). Il festival, svoltosi dal 8 al 16 marzo 2025, ha celebrato storie di lotta, resistenza e di riflessione sociale.

Il film vincitore della Mostra Concorso è Gina di Ulrike Kofler (Austria, 2024) storia di una bambina di nove anni che si prende cura dei suoi fratelli e di una madre single in attesa del quarto figlio, combattendo contro la povertà e il sistema sociale.

Il Secondo Premio Bergamo Film Meeting è andato a Oro Amargo di Juan Olea (Germania, Uruguay, Cile, 2024), la storia di lotta per la sopravvivenza dove Carola aiuta  il padre Pacífico a gestire una vecchia miniera artigianale e ne prende il posto dopo un tragico incidente. Terzo Premio invece a Fainéant.e.s di Karim Dridi (Francia, 2024), il viaggio di Nina e Djoul, tra nuovi incontri, drammi e riconciliazioni.

Il Premio per la miglior regia è stato conferito a Hiver à Sokcho di Koya Kamura (Francia, Corea del Sud, 2024) di cui si è apprezzata la delicatezza con cui esplora temi di identità e ricerca del significato della vita. Come si legge nella motivazione ufficiale infatti: “La giuria è stata particolarmente colpita dal modo in cui questa opera prima utilizza materiale complesso a livello registico” per raccontare la vita di una ragazza in un piccolo villaggio sulla costa coreana, la cui esistenza quotidiana viene scossa dall’incontro con un illustratore francese.

Nella sezione Visti da Vicino, il Premio Miglior Documentario CGIL Bergamo è stato assegnato a Mutterland di Miriam Pucitta (Svizzera, Germania, 2023), che esplora il tema della migrazione femminile, raccontando la storia della regista e di sua madre, entrambe legate da un passato di separazioni dolorose. Il Premio della Giuria CGIL – La Sortie de l’Usine è stato invece attribuito al documentario Dear Beautiful Beloved di Juri Rechinsky (Austria, 2024), che affronta le conseguenze della guerra in Ucraina. La giuria ha lodato il film per la sua capacità di narrare senza spettacolarizzare, restituendo la brutalità del conflitto con rispetto e precisione.

Menzione Speciale per Personale di Carmen Trocker (Italia, Austria, 2024), un documentario che indaga la vita dei lavoratori migranti in un hotel delle Dolomiti, mettendo in luce la loro importanza silenziosa e fondamentale nell’industria del turismo.


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