I vincitori del PerSo 11

Lo scorso 8 ottobre si è concluso il Perugia Social Film Festival. Ad essere celebrati sono stati lo spirito di resistenza politica e i radicalismi formali delle nuove tendenze del cinema del reale

9 Ottobre 2025 di Tommaso Giobbi

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Lo scorso 8 ottobre si è tenuta la cerimonia di premiazione del PerSo – Perugia Social Film Festival, ideato e organizzato da Realmente Aps, in collaborazione con Fondazione La Città del Sole – Onlus al PostModernissimo. La prima edizione non competitiva del Festival risale al 2014, come rassegna dedicata al cinema documentaristico di interesse sociale. Tuttavia, fin dall’anno successivo si è evoluto in un evento internazionale dedicato al cinema del reale, con sezioni competitive e non. Di seguito, si riportano i vincitori di questa edizione.

La giuria ufficiale, composta da Graziella Bildesheim, Adele Tulli e Beppe Leonetti, ha assegnato il PerSo Award (premio come miglior film) a I’m not everything I want to be di Klára Tasovská, un documentario sulla fotografa Libuše Jarcovjáková: la scelta degli scatti diventa un détour della sua vita, tra primavera di Praga, censura e fughe in Giappone. Calzante, dunque, è la sua ideazione solo con foto e voice-over. Elaborando sulla decisione, la giuria ha spiegato: “Il lavoro è un omaggio al processo creativo di Jarcovjáková e insieme un ritratto intimo della sua esistenza e della sua rivoluzione personale come artista e come donna”.

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Inoltre, una Menzione Speciale è stata assegnata a The Bare Faced Clown di Camilo Cavalcante, ambientato nel Brasile del 2016, in piena crisi istituzionale. In questo clima Flávio, un clown recentemente separatosi dalla moglie, prepara uno spettacolo di strada, perché l’arte sembra essere l’unica utopia rimasta. Secondo la giuria, il film ha avuto il merito di “aver trasformato il collettivo senso di dolore e impotenza in questi tempi crudeli e folli in un gesto di resistenza poetica“.

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Il premio PerSo Short al miglior cortometraggio, assegnato dalla redazione di Film Tv, è andato a Sixty-seven Milliseconds del duo di artisti fleuryfontaine, film in anteprima italiana a Perugia. Il corto, realizzato con un misto di cronofotografia e CGI, nasce da un proiettile sparato dalla polizia francese che viene ripreso da una videocamera a circuito chiuso. L’obiettivo è scardinare il mito della “Francia democratica”, tentando di mostrarla in altra luce, minata da un delirio di onnipotenza repressivo.

La giuria dei detenuti della Casa circondariale di Perugia-Capanne ha assegnato il PerSo Short Jail al film Seeds from Kivu di Néstor Lòpez e Carlos Valle. Il film premiato racconta la storia delle donne del Congo, costrette a confrontarsi con i bambini frutto di stupri da parte delle bande armate, tra cui M23. Una realtà trascurata, abbandonata a livello mediatico per coprire lo sfruttamento delle risorse minerarie. I registi hanno fatto ricorso a testimonianze dirette anche di bambine strappate alla loro infanzia rimarcando la solidarietà femminile, unica luce di speranza verso l’orizzonte. Una Menzione Speciale è andata a Completely different, exactly the same di Marianna Giorgia Marchesini. Il corto ruota attorno alla femminista montenegrina Sabina Talović, che dopo aver vissuto la guerra nell’ex Jugoslavia è ancora oggi attiva a difesa di ogni minoranza.

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La giuria universitaria, presieduta da Riccardo Palladino, filmmaker e docente, ha conferito all’unanimità il premio come miglior film in concorso a Billy, diretto dalla regista canadese Laurence Coté Colin. Assegna anche una menzione speciale a The landscape and the fury di Nicole Vögele. Per concludere, la giuria La settima ora del Liceo Galileo Galilei di Perugia ha premiato come miglior film Seeds from Kivu, con una Menzione Speciale al cortometraggio sixty-seven millisecond. Il PerSo Agorà, premio del pubblico in sala, è andato invece al film italiano GEN_ di Gianluca Matarrese.