Identificazione di una donna, di Michelangelo Antonioni

Un film di segni, di superfici, di trasparenze, di finestre che proteggono dalla vita, di un mondo incomprensibile e del cinema che prova decifrarlo. Stanotte, ore 3.10, Rai 3

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

Niccolò: La mia astronave è un asteroide catturato nello spazio e trasformato in astronave, è fatto di un minerale rarissimo che resiste fino ad un milione di gradi.
Il bambino: E perché si avvicina al sole?
N: Per studiarlo..il giorno in cui l’uomo riuscirà a capire come è distribuita la materia all’interno del sole e la sua dinamica, forse capirà com’è fatto l’intero universo e la ragione di tante cose …
B.: E dopo?
Dai dialoghi del film

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

L’Antonioni della crisi e dell’afasia narrativa paralizzante scrive e dirige un film di segni, di superfici, di trasparenze, di volti che combaciano al centro di due fulcri urbani, così diversi e vicini al suo autore, Roma e Venezia, un film di solitudini, di occasioni mancate, di finestre che guardano su un altrove e mimano la mancata partecipazione alla vita, proteggendola, di scale, di appartamenti, di dubbi e di perdite. Identificazione di una donna è un film di raccordi tra le persone e le cose in un mondo divenuto incomprensibile e del cinema che prova decifrarlo. Un film che gira a vuoto

Identificazione di una donna, 1982 e in questa vite senza fine sta il suo fascino, oppure in quello del nulla dopo il superamento di ogni utopia finale in quella domanda del nipote del protagonista ispiratore del film di fantascienza che forse Niccolò realizzerà. Il film, del 1982, risente della crisi del politico e i segni del passato nel presente non sono che orpelli appesi ai muri come dopo una catastrofe. Un mondo che Niccolò non comprende più e non riesce a definire, non sa più identificare e tradurre i segni in realtà anche cinematografica. Michelangelo Antonioni dirige il suo film più incerto, più traballante, dalla improbabile storia di un regista che in crisi creativa conosce una donna, se ne innamora, la perde e prova a ritrovarla nelle altre donne che frequenta. Infine la ritrova, ma tutto sembra non avere più senso.

gif critica 2
Film sull’utopia e sulla consapevolezza della sua fine e quindi sulla fine di ogni immaginazione. Tutto il senso nel breve e solare dialogo finale, e sul nulla dopo l’avvenuta totale conoscenza. Antonioni si rifugia nel finto melodramma per Identificazione di una donna, Michelangelo Antonioniraccontare attraverso i suoi segni un disagio assolutamente personale nell’incapacità di manifestare la propria arte attraverso una narrazione, sintomo già evidenziato nel suo passato artistico. Ma in quel passato le sue opere trovavano soluzione in un canovaccio narrativo teso a dimostrare i temi a lui cari, l’incomunicabilità e l’incapacità di amare, che trovavano un equilibrio su una modica base narrativa sulla quale si sviluppava il tema e le sue variazioni. Qui l’incapacità a creare un ordito narrativo è evidente, in un film frammentato che si lega ai precedenti del maestro ferrarese per l’uso dello spazio scenico, per il senso dei fondali mai casuali. Anche Identificazione di una donna è quindi un film di spazi, come già lo era stato L’eclisse o L’avventura, ma rispetto a quelle soluzioni, dominate da un bianco e nero sempre geometrico, questa volta il film sembra affacciarsi al fascino della rotondità dove sembra svilupparsi l’irresoluta coscienza del suo protagonista nel piano inclinato che lo obbliga ad un movimento che appare statico e che non trova alcuna soluzione alla propria ansia di ricerca della perfezione. Niccolò (Tomas Milian) fa il regista e dovrebbe essere un inventore di storie e di luoghi, ma insieme al blocco di cui soffre la sua vena creativa anche il suo cercare non ha una direzione nell’ondivago andare e tornare dai suoi viaggi. Niccolò ha la necessità di trovare ilIdentificazione di una donna_3volto femminile adatto al suo film, ma non riesce a trovarlo e in questa paralisi che ricorda quella wendersiana di Lo stato delle cose, la staticità pericolosa del cinema di Antonioni che traduce in immagini una coscienza carica di rassegnato pessimismo. In questo senso Identificazione di una donna diventa uno specchio perfetto in cui si riflette il disagio e l’estraneità del suo regista rispetto al mondo circostante.
Un film di sicuro non sempre amabile, che purtroppo scade spesso nel didascalico e nell’imbarazzante esibizione di dialoghi improbabili, finto lirici, finto filosofici. Come interpretare questa incomprensibile mancanza di lucidità per un maestro che ha costituto un unicum nel cinema italiano? Identificazione di una donnaForse la stessa spiegazione nel titolo, in quella mancata identificazione, in quella ricerca di una forma dentro la quale dare corpo e peso al greve sentimento di estraneità che conduce alla noia già raccontata da Moravia. Gli anni sessanta, quelli di un esistenzialismo coevo alla incomunicabilità descrittaci da Antonioni sono lontani quegli stessi anni in cui la politica sembrava dovere assorbire ogni impegno, ogni rapporto personale, ogni energia positiva. Oggi, nel 1982, non sono identificazione di una donna_1rimasti che i simboli e le storie private anche dei terroristi appese o disegnate sui muri.
Forse il modo migliore per entrare nel clima di questo film è quello di pensarlo come un vestito cucito addosso al suo autore, un po’ largo, un po’ cadente, che però riflette il suo smarrimento, il suo muto guardare il mondo di quegli anni, l’assenza della parola definitiva, dell’immagine ricomposta che possa tradurre un pensiero lucido. Il pensiero si è fatto nebuloso, affrancandosi dal passato, il mondo è divenuto incomprensibile e a Niccolò non resta che viaggiare nel mondo siderale immaginando la realizzazione dell’utopia. Ma dopo?

Regia: Michelangelo Antonioni
Interpreti: Tomas Milian, Daniela Silverio, Christine Boisson.
Origine: Italia 1982
Durata: 128’
Genere: Drammatico

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative