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IDFA 2025 – Annunciato il programma

Il festival olandese (13 – 23 novembre) ha reso noti i film della sua 38° edizione. Circa 250 film tra sezioni competitive e collaterali e 76 paesi rappresentati

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L’International Documentary Film Festival (IDFA) di Amsterdam (13 – 23 novembre) ha annunciato il programma della sua 38a edizione, la prima sotto la guida della nuova direttrice artistica Isabel Arrate Fernandez.
L’apertura del festival sarà affidata alla proiezione di tre cortometraggi, ognuno dei quali affronta le difficili realtà politiche del nostro tempo: As I Lay Dying, di Mohammadreza Farzad e Pegah Ahangarani, documenta le proteste del Movimento Verde Iraniano a Teheran, scoppiate dopo le elezioni politiche del 2009, ritenute truccate dall’opinione pubblica; Intersecting Memory, di Shayma’ Awawdeh, segue il viaggio personale della regista palestinese attraverso i ricordi della Seconda Intifada; happiness, di Firat Yücel affronta invece i problemi di un gruppo di attivisti e immigrati ad Amsterdam in relazione al loro consumo di immagini provenienti da diversi scenari di guerra (Palestina, Sudan, Congo, ecc.), e al conseguente desiderio di distogliere lo sguardo dallo schermo.

La direttrice del festival ha commentato la scelta di inaugurare la manifestazione con queste opere con le seguenti parole: “Noi crediamo che la selezione di questi film rappresenti l’esempio di un festival che esplora le tematiche principali del presente, facendo spazio a nuove voci, forme innovative e prospettive insolite.”

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Intersecting Memory - Shayma Awawdeh

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Fernandez ha poi proseguito la sua riflessione, affermando: “Questi artisti ci ricordano l’esistenza di uno spazio per la riflessione e la connessione. Ci forniscono altre prospettive, aprendo dibattiti sul cinema – su ciò che ci tocca, cosa è più urgente e che importa veramente. Attraverso loro, diventiamo parte del coraggio dei registi e artisti che rifiutano di arrendersi – che continuano a sostenere la propria visione artistica e l’impegno verso le storie che ritengono contino veramente.”

La parte competitiva dell’IDFA è suddivisa in due sezioni: il Concorso Internazionale e il Concorso Envision. Entrambe le categorie comprendono 12 film: la prima raccoglie opere di registi esordienti e affermati, mentre la seconda si concentra sulla sperimentazione di nuovi linguaggi espressivi.
Tra i titoli del Concorso principale figura Silent Flood dell’ucraino Dmytro Sukholytkyy-Sobchuk (regista di Pamfir), che racconta la vita di una comunità religiosa insediata nei pressi di un fiume nella parte occidentale del paese. Nel Concorso Envision sono invece presenti Trillion, secondo capitolo della “Trilogia dell’Empatia” del regista russo Victor Kossakovsky, iniziata con Gunda nel 2020 – un film che riflette sulla salute delle acque oceaniche e sugli effetti della pesca intensiva, e Il quieto vivere di Gianluca Matarrese, già presentato nelle Giornate degli Autori di Venezia 82.

Il quieto vivere

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Nelle due sezioni dedicate alle anteprime mondiali – Luminous e Frontlight – spiccano, nella prima: Do or Die della regista argentina Toia Bonino e del detenuto Marcos Joubert, girato interamente con un cellulare dietro le sbarre; House of Hope di Marjolein Busstra, che segue le vicende di una coppia di insegnanti palestinesi in Cisgiordania; Paikar del regista afgano-olandese Dawood Hilmandi, che documenta il tentativo del cineasta di riconciliarsi con il padre nel suo Paese d’origine.

Ampio spazio è dedicato alle storie palestinesi anche nella sezione Frontlight, dove film come Gaza’s Twins, Come Back to Me di Mohammed Sawwaf e Steal This Story, Please! di Carl Deal e Tia Lessin si concentrano su diversi aspetti del complesso scenario umanitario e mediatico della Striscia: nel primo, una madre cerca disperatamente di raggiungere i suoi due neonati in terapia intensiva in mezzo ai bombardamenti, mentre nel secondo i registi mettono in evidenza il ruolo fondamentale del giornalismo nella difesa della democrazia e della libertà di stampa.

Tra gli ospiti d’onore, si segnala la presenza della cineasta portoghese Susana de Sousa Dias, che sarà al centro di una masterclass e di una retrospettiva, composta da dieci delle sue opere.

Di seguito, si riportano i titoli delle due sezioni competitive del festival (per le altre, si può consultare la pagina dedicata sul sito dell’IDFA):

Concorso Internazionale

All My Sisters, di Massoud Bakhshi
December, di Lucas Gallo
Flana, di Zahraa Ghandour
Flood, di Katy Scoggin
A Fox Under a Pink Moon, di Mehrdad Oskouei
The Kartli Kingdom, di Tamar Kalandadze, Julien Pebrel
Mailin, di María Silvia Esteve
Palimpsest: The Story of a Name, di Mary Stephen
The Shipwrecked, di Diego Gutiérrez
Silent Flood, di Dmytro Sukholytkyy-Sobchuk
Synthetic Sincerity, di Marc Isaacs
Those Who Watch Over, di Karima Saïdi

Concorso Envision

Amílcar, di Miguel Eek
Blood Red, di Martin Imrich
Confessions of a Mole, di Mo Tan
Fordlândia Panacea, di Susana de Sousa Dias
Holy Destructors, di Aiste Žegulytė
I Want Her Dead, di Gianluca Matarrese
Love-22-Love, di Jeroen Kooijmans
Our Body Is an Expanding Star, di Semillites Hernández Velasco, Tania Hernández Velasco
Past Future Continuous, di Morteza Ahmadvand, Firouzeh Khosrovani
Powwow People, di Sky Hopinka
Treat Me Like Your Mother, di Mohamad Abdouni
Trillion, di Victor Kossakovsky

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