Il 50+1 del Nuovo Cinema di Pesaro

Questa mattina la Casa del Cinema di Roma ha ospitato la conferenza stampa di presentazione del nuovo festival del cinema di Pesaro giunto alla cinquantunesima edizione. Intento dell’attuale edizione resta legato alla locuzione cara al festival ”nuovo cinema”, il cui senso devia però dall’originaria ricerca all’attuale esplorazione dei linguaggi più giovani e innovativi del panorama cinematografico

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Questa mattina alla Casa del Cinema di Roma è stato presentato il nuovo festival del cinema di Pesaro giunto alla cinquantunesima edizione. Intento dell’attuale edizione resta legato alla locuzione cara al festival, sin dalle origini, ”nuovo cinema”, il cui significato viene declinato dall’originaria ricerca di nuovi autori alla contemporanea esplorazione dei linguaggi più giovani e innovativi del panorama cinematografico. Le tendenze di quest’anno sono state introdotte da Bruno Torri che resta nella figura di coordinatore del nuovo comitato scientifico e specificate da Pedro Armocida, nuovo direttore artistico, nonchè organizzativo.

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Si parte con il Cinema in Piazza con Lo Squalo di Steven Spielberg, in collaborazione con Universal Pictures, a quarant’anni esatti dalla prima proiezione ufficiale negli Usa (20 giugno 1975)

 

Nella sezione esordi italiani. Gli anni dieci al cinema (2010-2015) troviamo l’evento speciale dedicato a titoli di registi italiani esordienti degli ultimi cinque anni. Tra gli oltre 200 film usciti – di cui una lista completa compare nel volume che accompagna la sezione edito da Marsilio e curato da Pedro Armocida – sono stati selezionati solo alcuni titoli. Seguendo la divisione film di finzione con ascendente e/o ibridazioni documentaristiche, commedia rivisitata con sguardo diverso e attori che esordiscono alla regia i titoli presenti sono: Salvo di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza; Piccola Patria di Alessandro Rossetto; L’Intervallo di Leonardo Di Costanzo; Et in terra pax di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini; Corpo celeste di Alba Rohrwacher, L’estate di Giacomo di Alessandro Comodin; Arianna di Alessandro Scippa; N – Capace di Eleonora Danco e Ananke di Claudio Romano (film di finzione). Smetto quando voglio di Sidney Sibilia; Scialla! di Francesco Bruni e I primi della lista di Roan Johnson (commedia). Miele di Valeria Golino e La città ideale di Luigi Lo Cascio. Cui seguirà la tavola rotonda con attori e registi il 25 giugno

 

Concorso Pesaro Nuovo Cinema – Premio Lino Miccichè prevede la possibilità di visionare

La nostra quarantena di Peter Marciassei film di registi emergenti provenienti da vari Paesi e delinea un’attenzione particolare al femminile di cui si indagano le traccie attarverso la presenza di registe (tre) e di storie al femminile (quattro) ma anche la passione del festival per il Sudamerica: La madre del cordero di Enrique Farias e Rosario Espinosa (Cile); La mujer de los perros di Laura Citarella e Veronica Llinas (Argentina); Un jeune poéte di Daniel Manivel; Petting Zoo di Micah Magee; A Minor Leap Down di Hamed Rajabi (Iran) e l’italiano Terra di Marco De Angelis e Antonio Trapani che mischia immagini di varia natura per raccontare resti del passato dentro un mondo tecnologico dove il cinema può salvare – come dice uno dei registi – dalla rovinosa caduta verso il basso, verso la morte.
Il premio dedicato alla memoria di Lino Miccichè verrà assegnato da una giuria composta da studenti e presieduta da Francesca Neri. Non casualmente al festival ma anche come protagonista di La nostra quarantena di Peter Marcias, presentato in anteprima internazionale e distribuito da Cinecittà Luce, sarà il film di Cinema in Piazza a chiusura il 27 giugno. Basato sulla storia vera dello scipero di operai marocchini nel porto di Cagliari (2012).

 

Altra sezione – che va intesa come evento live irripetibile e fruibile solo nel contesto festival – La pellicola è morta, viva il Super8 prevede l’ incontro con cinque registiLivio Colombo, Philippe Cote, Helga Fanderl, Jaap Pieters e Giulia Vallicelliche girano e proiettano solo in Super8

 

A quarant’anni dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini che amava il festival quando diceva ”Pesaro è il luogo dello spirito” e quando vi partecipava assiduamente (leggendo ad esempio una relazione introduttiva su cinema di poesia, oggi molto nota) sarà presentata un’ampia selezione dei film del poliedrico friulano. Tanti titoli ritenuti i migliori e più rappresentativi dagli organizzatori. Tra questi emergono: Accattone; Uccellacci e Uccellini; Edipo rePorcile; Salò e le 120 griornate di Sodoma. L’omaggio sarà integrato con un Victoria di Sebastian Schipperreading da La religione del mio tempo per voce e corpo del cantatutore Pierpaolo Capovilla.

 

Fuori concorso tre film pensati in una dimensione tutta notturna cui si darà voce con il nuovo spazio Because the Night. Victoria (Germania), una tenera amicizia notturna trasforma la vita di una notte dei due protagoinsti in un rocambolesco pianosequenza di 140′ tra rapine e inseguimenti firmati da Sebastian Schipper, l’attore di Lola Corre; Nuits Blanches su la Jetée di Paul Vecchiali (Francia) – che incontrerà inoltre il pubblico il 26 giugno durante Un caffè in Pescheria – ispirato a Le noti bianche di Fëdor Dostoevskij narra di un incontro, in bilico tra sogno e realtà, tra un nottambulo e una donna in attesa…; Noite di Paula Gaitán (Brasile) è la notte nevrotica di Rio de Janeiro tra corpi e musica

 

Ancora Sguardi femminili russi, la sezione curata da Olga Strada, che sorvolando i problemi attuali della Russia mostrerà esordi tutti rigorosamente al femminile tra fiction, animazione e documentario.

 

Corti in mostra. Animazione italiana. Animania è in linea con ”il mouse e la matita. L’animazione italiana oggi” tenutasi lo scorso anno. Tra i titoli: l’Attesa del maggio di Simone Massi, Dalila di Magda Guidi; Il principe di Davide Salucci, The street player di Michele Falleri, Coincidenze di Paola Luciani, Le matrici dell’io di Francesco Ruggeri

 

Seguendo le dinamiche degli eventi geopolitici contemporanei non poteva mancare, in Ben O Değilim (I'm not him) di Tayfun Pirselimoğluoccasione delle elezioni turche che si terrano il 7 giugno prossimo, un intera retrospettiva dedicata al regista Tayfun Pirselimoğlu, esponente tra i più importanti della così detta Terza generazione. Non è un caso che si sia scelta la Turchia ed un esponete di spicco del suo cienema come Pirselimoğlu visto che i film turchi vivono dentro una stretta morsa politica. I titoli in programma sono: Hiçbiryerde, poi i film della trilogia della coscienza: Rıza, Pus, Saç e l’ultimo, che ha ottenuto il Premio per la miglior sceneggiatura al festival di Roma, Ben O Değilim (I’m not him). Il 26 giugno il regista sarà presente all’incontro con il pubblico nel contesto Un caffè in Pescheria

 

Tra gli eventi speciali La dolce Siria di Ammar Al-Beik, dove un circo italiano sotto le bombe fa più paura della guerra. Poi Gianni Amico per ricordare il regista, sceneggiatore e critico cinematografico con L’uomo Amico il documentario di Germano Maccioni e il programma del dopofestival, cinque serate, dalla mezzanotte in poi a Palazzo Gradari per immagini fuori dagli sche(r)mi curtate tra gli altri da Giacomo Ravesi, Rinaldo CensiSimone Arcagni.

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