Il buono, il matto, il cattivo

di Jee-woon Kim

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Il buono, il matto, il cattivoTitolo originale: Joheunnom nabbeunnom isanghannom
Interpreti: Kang-ho Song, Byung-hun Lee, Woo-sung Jung, Je-mun Yun, Seung-su Ryu, Young-chang Song, Byung-ho Son, Dal-su Oh, Cheong-a Lee, Kwang-il Kim
Origine: Corea del Sud, 2011
Distribuzione: Tucker Film
Durata: 130'

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In una immaginaria Manciuria western, negli anni Trenta, tre fuorilegge coreani inseguono la stessa mappa e lo stesso tesoro. Il Cattivo Chang-yi (Byung-hun Lee – I Saw the Devil, G.I. Joe – La nascita dei Cobra, I Come with the Rain, Bittersweet Life, Three… Extremes, Joint Security Area), killer dandy e strafottente, è stato assoldato da un'organizzazione criminale coreana per recuperare la mappa dalle mani di un ricco banchiere giapponese. Contemporaneamente il Movimento per l'indipendenza della Corea (a quel tempo era una colonia del Giappone) ha assunto per la stessa missione un infallibile cacciatore di taglie, il Buono Do-won (Woo-sung Jung – La congiura della pietra nera, A Good Rain Knows, Nae meorisokui jiwoogae, Yuryeong, Motel Seoninjang). Il terzo, inatteso, incomodo è il ladro Tae-goo (Kang-ho Song – Thirst, Secret Sunshine, The Host, Lady Vendetta, Memories of Murder, Mr. Vendetta, Joint Security Area, The Foul King), il Matto, che batte sul tempo gli altri due e si lancia in caccia del misterioso tesoro della dinastia Qing a cui la mappa conduce.

 

Con Il buono, il matto, il cattivo Jee-woon Kim conferma in pieno la sua attitudine cinefila e il suo eclettismo: dopo la black comedy The Quiet Family, lo sportivo The Foul King, l'horror Two Sisters, il noir Bittersweet Life e il thriller I Saw the Devil, il quarantasettenne regista coreano si dedica a un postmoderno western, spettacolare e ironico, che omaggia esplicitamente il mitico Il buono, il brutto, il cattivo e in generale il cinema di Sergio Leone. Quasi a raddoppiare la riverenza, per la versione italiana del film è stato coinvolto, nell'adattamento dei dialoghi, lo scrittore e critico Franco Ferrini, già tra gli sceneggiatori di C’era una volta in America.

A cura della Tucker Film, la distribuzione di Joheunnom nabbeunnom isanghannom nelle sale italiane avviene con tre anni di ritardo, nonostante la buona accoglienza che il film aveva ottenuto già due anni fa al Far East Festival di Udine (nonché, prima, a Cannes e a Toronto), la pioggia di premi ottenuta ai Blue Dragon Film Awards 2009 e i riscontri dei botteghini internazionali: la pellicola ha incassato il gradimento del pubblico nordamericano e, soprattutto, la cifra record di 44 milioni di dollari in Corea. Si tratta d'altra parte di una delle opere più costose della storia del cinema coreano, con i suoi 17 milioni di dollari di budget, che rinuncia all’uso massiccio di effetti digitali e computer graphic per investire soprattutto nella ricostruzione scenografica (di Hwa-sung Cho) e nei costumi (di Choi Eui-Yeong e Yu-Jin Gweon).
Esclusivamente per il mercato coreano, esiste di Joheunnom nabbeunnom isanghannom una versione più lunga, di 139 minuti, con un finale differente e più vicino ai voleri del regista.

 

(A.A.)

 

Trailer in inglese:
 

 

 

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