Il capo perfetto, di Fernando León de Aranoa

Il regista spagnolo conferma il suo talento narrativo costruendo una commedia caustica dal ritmo serrato capace di strappare più di qualche risata.

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Quattro anni dopo Escobar – Il fascino del male, il regista spagnolo Fernando León de Aranoa torna in sala con un film amaro ma divertente, in perenne bilico tra dramma e commedia. Il capo perfetto ha raggiunto la cifra record di 20 nomination ai premi Goya ed è già in lizza per rappresentare la Spagna ai prossimi premi Oscar, battendo la sempre agguerrita concorrenza di Pedro Almodóvar. Squadra vincente non si cambia, per questo motivo Javier Bardem è nuovamente il protagonista indiscusso del film, un personaggio potente e disgustoso ma indubbiamente affascinante. Blanco è il carismatico proprietario di una fabbrica di bilance industriali, in attesa dell’arrivo di una commissione che dovrà giudicare la sua azienda meritevole di un prestigioso premio governativo. Tutto deve essere perfetto, tuttavia niente andrà secondo i piani, costringendo il Capo ad affrontare mille imprevisti e a “truccare” la bilancia per ristabilire il giusto equilibrio.

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Come già accaduto per Familia, il suo primo lungometraggio come regista, de Aranoa mette in scena un inconsueto racconto famigliare, in cui stavolta il patriarca e capofamiglia è il proprietario dell’azienda. Blanco, come suo padre prima di lui, ripete ossessivamente di sentirsi un padre per i suoi dipendenti e di conseguenza si occupa di ogni loro problema come se fosse suo. Da qui inizia una lunga ed intricata sequela di impicci da sbrogliare: un dipendente appena licenziato decide di inscenare una protesta di fronte la fabbrica, il braccio destro e amico di lunga data del padrone è distratto da problemi coniugali, mentre l’ennesimo flirt aziendale di Blanco metterà in pericolo la stabilità del suo matrimonio. Dietro il sorriso bonario e le maniere amabili, si nasconde un uomo dispotico e senza scrupoli caratterizzato da un sottile quanto violento atteggiamento paternalistico. In una “famiglia” in cui l’equilibrio è tutto, il padre di Blanco ripeteva spesso: “A volte bisogna truccare la bilancia perché i conti tornino“. Per questo il Capo non si farà alcun problema ad oltrepassare ogni limite etico e morale per appendere l’ennesimo premio alla sua preziosa bacheca.

Il capo perfetto rivela e mette in scena in chiave satirica il lato oscuro e nascosto del neoliberismo più sfrenato, con le sue ingiustizie sociali e immoralità. Il personaggio di Javier Bardem incarna perfettamente questo ideale, dal taglio di capelli dirigenziale sale e pepe al modo in cui tratta i sottoposti. In particolare è esemplare lo sguardo languido che riserva alla nuova tirocinante, evidente quando decide di rallentare in macchina per meglio apprezzarne il fondoschiena. Blanco è il dinosauro di una vecchia generazione che cambia pelle in funzione dei meccanismi della nuova società spagnola. Cede ad astuti ricatti femminili e promuove dipendenti stranieri, ma continua ad utilizzare il proletario come braccio armato, l’unico che alla fine ci rimetterà davvero. Osservando con attenzione gli scintillanti premi appesi al muro della sua villa con piscina, è facile immaginare ingiustizie, bugie e morte, tutto indispensabile al fine di bilanciare l’equilibrio capitalista.

De Aranoa conferma nuovamente il suo talento narrativo costruendo una commedia caustica dal ritmo serrato capace di strappare più di qualche risata. La grande interpretazione di Javier Bardem eleva senz’altro l’intera operazione, nascondendo qualche doppio senso di troppo e alcune situazioni da commedia degli equivoci. Questioni più spinose come quelle di genere e razza sul posto di lavoro vengono appena accennate e affrontate superficialmente, lasciando fin troppo spazio a gag estemporanee. Tuttavia, la tensione resta sempre alta lungo le due ore di film, chiudendo il cerchio perfettamente con un finale coinvolgente e davvero riuscito.

Titolo originale: El buen patrón
Regia: Fernando León de Aranoa
Interpreti: Javier Bardem, Manolo Solo, Almudena Amor, Oscar de la Fuente, Sonia Almarcha
Distribuzione: BIM Distribuzione
Durata: 115′
Origine: Spagna 2021

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5
Sending
Il voto dei lettori
2.54 (13 voti)
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