Il cinema è femmina. Omaggio a George Cukor

Il Museo Nazionale del Cinema presenta, al Cinema Massimo di Torino, dal 28 aprile al 7 maggio 2008, la rassegna dedicata a George Cukor. Una selezione di film del regista che meglio ha rappresentato l’immagine della donna negli Stati Uniti

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Il Museo Nazionale del Cinema
rende omaggio a George Cukor
 
Cinema Massimo, 28 aprile-7 maggio 2008
 
Il Museo Nazionale del Cinema presenta al Cinema Massimo dal 28 aprile al 7 maggio 2008 la rassegna Il cinema è femmina. Omaggio a George Cukor, una selezione di film del regista che meglio ha rappresentato l’immagine della donna negli Stati Uniti, un maestro della commedia abile ad approfondire i rapporti interpersonali dei suoi personaggi.
 
L’omaggio a George Cukor è un progetto organizzato da Schermi d’Amore – Verona Film Festival in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e con il supporto di British Film Institute, National Film & Television Archive, Cac-Voltaire, Hollywood Classics, Lab80.
 
Museo Nazionale del Cinema
Resp. Ufficio Stampa: Veronica Geraci
tel. 011 8138509-10 – cell. 335 1341195 – email: geraci@museocinema.it

 

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Il cinema è femmina. Omaggio a George Cukor
di Grazia Paganelli

Si dice di George Cukor che fosse soprattutto un regista di donne. Affermazione che lo condizionò non poco in alcuni momenti della sua carriera, ma che, pure, ha molto di vero e di perentorio nel voler definire, in breve, il suo stile. Perché le donne nei suoi film sono il punto di partenza per ogni riflessione, sono l’origine della sperimentazione visiva, il movimento di ogni storia e di ogni vita.
 
Quando nel 1930 dirige, a fianco di Cyril Gardner, uno dei suoi primi film, The Royal Family of Broadway, ha già maturato una discreta esperienza a teatro e nel lavoro con gli attori che diventeranno, in quel delicato periodo di passaggio tra muto e sonoro, la materia da plasmare e da cui trarre ispirazione. Quello che riesce a fare fin da subito è sfruttare il lato umoristico della parola, calibrare le voci come fossero uno strumento che si vede, come la luce, le ombre e, più tardi, i colori. I dialoghi, allora, assumono un’importanza determinante, non sono solo un retaggio teatrale, ma diventano la nota attorno alla quale costruire, nella sua forma, tutto il film. Lo stile di uno dei registi più personali di Hollywood sembra nascere proprio dalle parole, che resteranno come pilastri a sorreggere un mondo composito, fatto di donne e dei loro sguardi, che sanno lasciarsi ammaliare anche dalla semplicità delle cose, e che ci appaiono sofisticate, frenetiche, enigmatiche, innocenti, astute, fragili, sognatrici, ciniche, entusiaste e fedeli. Tutto questo è quasi sempre declinato sapientemente in ogni film, come la gioia e l’amarezza, lo sconforto e la follia.
 
Nessun altro regista di quegli anni è mai riuscito altrettanto bene a fondere l’eccesso con l’eleganza, a mascherarlo, in principio, con toni suadenti e morbide dissolvenze, per poi lasciarlo esplodere in qualcosa di incontrollabile, e stare ad osservare i fuochi d’artificio di una storia che potrebbe non avere mai fine. Di film in film le scene diventano più strutturate e più lunghe. La tensione è quella verso il piano sequenza, l’ossessione (magnifica) è di seguire i personaggi a lungo, senza mai chiudere gli occhi, dilatando gli attimi, spingendo avanti i discorsi, sfidando l’imperfezione del ritmo e dell’attesa. E il risultato è un cinema che non concede tregua, supera gli schemi della classicità, l’alternanza dei piani, il gioco che controlla le emozioni. Proprio le emozioni in Cukor trascinano i film in territori che potremmo definire “sperimentali”, stretti come sono tra un certo decoro impassibile dello sguardo e la necessità di rompere gli argini, di andare fino in fondo alle passioni. “Tu devi imparare ad abbandonarti alla stravaganza” dice la zia Augusta alla nipote in In viaggio con la zia (Travels With My Aunt, 1972), e viene in mente Ricche e famose (Rich and Famous, 1981), le molte scene madri disseminate in tutto il film che ne fanno un racconto atipico, pieno di grumi emotivi trattenuti e, improvvisamente, lasciati affiorare, scene che travalicano i tempi della narrazione, che mescolano presente e passato. Bastano le parole a confondere i piani temporali. “Un tempo ero molto giovane e Parigi era molto vecchia”, dice Liz al marito dell’amica mentre gli racconta la sua storia d’amore vissuta in Europa. Più volte il passato tornerà ad essere evocato nelle parole delle due donne, e sempre si tratta di un tempo che non si è mai davvero concluso perché nessuna di loro, si potrebbe dire, si è concessa alla stravaganza, come fosse una forma di liberazione, una strada da cercare per far scorrere il tempo.
 
A Cukor piace osservare le sue attrici mentre perdono il controllo, indugia proprio su questi attimi, perché in essi trova gli aspetti più interessanti della sua ricerca. L’urgenza sta nel portare lentamente la situazione al limite, trattenere il respiro e poi lasciare che tutto precipiti e prenda la sua forma caotica.

 

 

PROGRAMMA

George Cukor
Il diavolo è femmina
Sylvia Scarlett
Usa 1935, 95’, b/n, v.o. sott.it.
Copia conservata da British Film Institute
Henry Scarlett, da poco rimasto vedovo, decide di lasciare Marsiglia per l’Inghilterra dopo aver rubato dei soldi al suo datore di lavoro. Sylvia, sua figlia, scappa con lui travestita da ragazzo per depistare le indagini della polizia. Sul traghetto conoscono Jimmy, un altro furfante, che, dopo averli denunciati alla dogana, propone loro di lavorare insieme. I quattro, così, si uniscono e mettono a punto alcune piccole truffe, finché non decidono di mettere in piedi una piccola compagnia di saltimbanchi girovaghi. Durante uno spettacolo Sylvia conosce Fane, un artista, e si innamora di lui. Deve ora confessargli di essere, in realtà, una donna.
Sc.: Compton MacKenzie, da un suo romanzo; Fot.: Joseph H. August; Int.: Katharine Hepburn, Cary Grant, Brian Aherne.
LUN 28. h. 16.00, MER 30, h. 20.30
 
George Cukor
Giulietta e Romeo
Romeo and Juliet
Usa 1936, 125’, b/n, v.o. sott.it.
Copia conservata da British Film Institute
La storia dei Montecchi e dei Capuleti raccontata da Shakespeare, le vicende amorose dei due giovani che si sposano in gran segreto con la complicità di Fra’ Lorenzo nonostante le famiglie dei due amanti si odino, il marchingegno di morte apparente costruita dal frate che però sembra non funzionare. Prodotto da Irving Thalberg, il film fu criticato perché i due protagonisti, Leslie Howard e Norma Shearer erano troppo anziani per le loro parti. Quattro Oscar, tra cui miglior film e miglior attrice.
Sc.: Talbot Jennings dalla tragedia di William Shakespeare;  Fot.: William H. Daniels; Int.: Norma Shearer, Leslie Howard, John Barrymore.
LUN 28. h. 17.50, MER 30, h. 22.15
 
George Cukor
Margherita Gauthier
Camille
Usa 1936, 109’, b/n, v.o sott.it
Copia conservata da British Film Institute
La storia drammatica dell'amore tra la cortigiana Margherita e il giovane Armando. Per lui, la donna rinuncia alla vita brillante di mantenuta d'alto bordo e i due si ritirano a vivere insieme in campagna. Quando però Margherita incontra il vecchio Duval, il padre di Armando, costui le chiede di lasciare il figlio per non compromettere l'avvenire dell'altra figlia che sta per sposarsi. Margherita, anche se ha il cuore a pezzi, promette di lasciare Armando senza che lui sospetti il motivo del suo abbandono. Lei torna al suo mondo fatuo e al barone, il suo vecchio protettore. Armando la insulta, ma poi – venuto a sapere che Margherita è in punto di morte, distrutta dalla tisi – correrà un'ultima volta ai suoi piedi.
Sc.: Zoe Akins, James Hilton, Frances Marion, dal romanzo di Alexandre Dumas figlio;  Fot.: William H. Daniels, Karl Freund; Int.: Greta Garbo, Robert Taylor, Lionel Barrymore.
LUN 28. h. 20.15, MAR 29, h. 18.45
 
George Cukor
Angoscia
Gaslight
Usa 1944, 114’, b/n, v.o sott.it.
Copia conservata da Cac-Voltaire
Nell’Inghilterra Vittoriana, un terribile delitto a scopo di rapina, viene compiuto nella casa di una celebre attrice. Anni dopo, l’assassino sposa la nipote della donna e la porta a vivere nella casa della zia morta anni fa per mano sua, perché il furfante vorrebbe recuperare i gioielli che in passato non era riuscito a rubare. Per assicurarsi l'impunità insinua abilmente e diabolicamente nella moglie idee di pazzia, perché alla fine ella stessa si consideri tale ed acconsenta ad essere internata in un manicomio. Grazie all'intervento di un abile poliziotto tutto il castello di menzogne crolla rovinosamente.
Sc.: John L. Balderston, Walter Reisch, John Van Druten;  Fot.: Joseph Ruttenberg, Int.: Ingrid Bergman, Charles Boyer, Joseph Cotten.
LUN 28. h. 22.15, MAR 29, h. 16.30
 
George Cukor
Donne
The Women
Usa 1939, 133’, b/n, v.o. sott.it.
Copia conservata da British Film Institute
Mary è una donna dell’alta società americana con una vita apparentemente perfetta: ha un marito, Stephen, che ama, una figlia che le dà un sacco di soddisfazioni e un gruppo di amiche sempre presenti. Tutto procede bene, finché si viene a sapere che il marito di Mary ha un’amante, una certa Crystal, commessa di un negozio del centro. Scoppia lo scandalo, Mary chiede il divorzio e i due si separano. Tempo dopo, Mary viene a conoscenza del fatto che Crystal, che ha sposato Stephen, ha un’amante e questo le dà l’occasione per vendicarsi.
Sc.: Anita Loss, Jane Murfin;  Fot.: Olivier T. Marsh, Joseph Ruttenberg, Int.: Norma Shearer, Joan Crawford, Rosalind Russel.
MER 30, h. 16.00, GIO 1 maggio, h. 22.15
 
 
George Cukor
Scandalo a Filadelfia
Usa 1940, b/n, 112’ v.o sott. it.
The Philadelphia Story
Copia ristampata da Lab80
Tracy è una bella e ricca ereditiera di Filadelfia. Da poco si è separata dal marito ma ecco che nella sua vita compare George, un giovane sincero e onesto che, con il suo lavoro, si è conquistato una buona posizione; Nell’imminenza delle nozze il direttore di un giornale scandalistico invia alla villa di Tracy un reporter incaricato di mandare al giornale delle cronache piccanti. Interviene l'ex marito che ama ancora Tracy e vorrebbe impedire le nuove nozze. La notte che precede la cerimonia Tracy s'ubriaca di champagne e viene riportata a casa in condizioni pietose dal giornalista. Questo scandalo rende impossibile il matrimonio con George ma la cerimonia ha luogo ugualmente perché l'ex marito prende il posto dello sposo.
Sc.: Donald Odgen Stewart;  Fot.: Joseph Ruttenberg, Int.: Cary Grant, James Stewart, Katherine Hepburn.
MER 30, h. 18.20, GIO 1 maggio, h. 20.15
 
 
George Cukor
La costola di Adamo
Adam’s Rib
Usa 1949, 101’, b/n, v.o. sott.it.
Copia conservata da Cac-Voltaire
Doris Attinger è accusata di aver sparato al marito e alla sua amante. Durante il processo Adam è il pubblico ministero, mentre Amanda difende la donna accusata di omicidio. Si tratta, in apparenza, di un normalissimo processo, se non fosse che Amanda e Adam nella vita sono sposati e ora si trovano a litigare in sede legale. Amanda vuole a tutti i costi la parità dei sessi sul lavoro e nella vita privata, e solleva la questione. Alla fine del processo la donna viene assolta e ritorna col marito, ma tra Adam e Amanda cominciano i problemi…
Sc.: Garson Kanin, Ruth Gordon; Fot.: George J. Folsey; Int.: Spencer Tracy, Katharine Hepburn, Judy Holliday.
GIO 1, h. 16.30, VEN 2, h. 20.30
 
George Cukor
Vivere insieme
The Marrying Kind
Usa 1952, 92’, b/n, v.o. sott.it.
Copia conservata da British Film Institute
Una donna-giudice riesce a ricomporre i dissidi di due coniugi in procinto di divorziare riunendoli nel suo ufficio e facendo raccontare la loro storia ognuno dal suo punto di vista. Basato su un'ottima sceneggiatura di Ruth Gordon e Garson Kanin, diretto da un Cukor in gran forma e recitato benissimo, è una commedia che riesce a coniugare dolorosa serietà di fondo con deliziosa leggerezza di forma. Una delle analisi più spietate dell'istituto matrimoniale. (Morando Morandini)
Sc.: Garson Kanin, Ruth Gordon; Fot.: Joseph Walker; Int.: Judy Holliday, John Alexander, Madge Kennedy.
GIO 1, h. 18.30, VEN 2, h. 22.30
 
George Cukor
Rapporto a quattro
Justine
Usa 1969, 116’, col., v.o. sott.it.
Copia conservata da 20th Century Fox, U.S.A.
In Egitto nel 1930, allo scadere del mandato inglese, i cristiano-copti cercano di premunirsi contro i rischi. Justine, moglie del banchiere Nessim che vende clandestinamente armi agli ebrei palestinesi in cambio di un futuro asilo per i copti, non esita, per il bene della causa, a far uso del proprio corpo. Dopo aver sedotto il giovane insegnante inglese Darnely, la donna cerca di fare altrettanto, ma inutilmente, con Passwarden, un diplomatico inglese amico di famiglia. Quando, in seno alla comunità copta, il fratello di Nessim insorge per disapprovare la condotta dei capi, Justine non esita ad approvare la decisione di ucciderlo. Ma durante un colloquio con una giovane danzatrice, Pesswarden viene a sapere dell'attività clandestina della famiglia Nessim…
Sc.: Ivan Moffat, Lawrence B. Marcus; Fot.: Leon Shamroy; Int.: Anouk Aimée, Dirk Bogarde, Philippe Noiret.
VEN 2, h. 16.00, SAB 3, h. 22.30
 
George Cukor
Sangue misto
Bhowani Junction
Usa 1956, 110’, col., v.o. sott.it.
Copia conservata da Metro-Goldwyn-Mayer
Siamo nell’India dell’ultimo periodo della dominazione inglese. Vittoria è una ragazza mezzosangue divisa tra l’amore per un ufficiale inglese e quello per la sua terra, di cui vuole l’indipendenza. Primo e unico kolossal di Cukor, che intreccia melodramma, guerra, migliaia di comparse e una indimenticabile Ava Gardner.
Sc.: Ivan Moffat, Sonya Levien; Fot.: Freddie Young; Int.: Ava Gardner, Stewart Granger, Edward Chapman.
VEN 2, h. 18.15, SAB 3, h. 20.30
 
George Cukor
È nata una stella
A Star is Born
Usa 1954, 176’, col., v.o. sott.it.
Copia restaurata da Warner Bros.
A uno spettacolo di beneficenza, al quale partecipano i più famosi artisti di Hollywood, Norman Maine, celebre attore cinematografico, si presenta completamente ubriaco ed entra in palcoscenico mentre la cantante Ester Blodgett sta eseguendo il suo numero. La ragazza capisce al volo la situazione e l'accompagna a passo di danza all'uscita. Il pubblico applaude senza accorgersi dell'incidente. Grato a Ester, Norman comincia a frequentare la cantante e l'assiste affettuosamente con i suoi consigli fino al glorioso debutto. Tra i due è fiorito un sincero amore, che li porta al matrimonio. La loro unione è felice ma Norman continua a bere e ben presto i produttori mettono alla porta l’attore. Ester invece continua la sua ascesa. Un giorno Norman ascolta, non visto, una conversazione in cui Ester dichiara al suo produttore di voler lasciare il cinema per dedicarsi al marito…
Sc.: Joan Didion, John Gregory Dunne, Frank Pierson; Fot.: Robert Surtees; Int.: Judy Garland, James Mason, Jack Carson.
SAB 3, h. 16.30, DOM 4, h. 20.30
 
George Cukor
In viaggio con la zia
Travels with My Aunt
Usa 1972, 109’, col., v.o. sott.it.
Copia conservata da British Film Institute
Augusta Bertrand è un’arzilla vecchina dalla vita piuttosto burrascosa: numerosi sono gli uomini a cui si è concessa in passato, tra cui militari, nobili e avventurieri. Di un solo uomo conserva però un forte ricordo: si tratta del napoletano Ercole Visconti, da cui ha avuto due figli che sono rispettivamente Memé, che vive a Milano, e Henry che invece è diventato un dirigente di banca e che crede che la vecchia Augusta sia sua zia. Ercole viene rapito da dei feroci ricattatori e la vecchina, con la complicità del suo compagno e con l’aiuto di Hanry, parte per pericolosi viaggi in Europa per liberare il figlio.
Sc.: Hugh Wheeler, Jay Presson Allen; Fot.: Douglas Slocombe; Int.: Maggie Smith, Alec McCowen, Louis Gosset Jr.
DOM 4, h. 16.15, MAR 6, h. 22.30
 
George Cukor
Ricche e famose
Rich and Famous
Usa 1981, 117’, col., v.o. sott.it.
Copia conservata da British Film Institute
Storia di un lungo sodalizio tra Liz Hamilton e Merry Noel Blake, amiche-nemiche, entrambe scrittrici, ma di stampo diverso (più famosa che ricca l'intellettuale Bisset, autrice di best-seller la Bergen), sull'arco di un ventennio (in tre tappe: 1969, 1975, 1981) con un prologo nel 1959 quando escono dall'università. Dopo liti e ripicche, trionfi professionali e sconfitte sentimentali, si ritrovano davanti a un caminetto a leccarsi le ferite e brindare all'anno nuovo e all'amicizia, più forte dell'amore o degli amori. (Morando Morandini)
Sc.: Gerald Ayres; Fot.: Don Peterman; Int.: Jacqueline Bisset, Candice Bergen, David Selby.
DOM 4, h. 18.15, MAR 6, h. 20.15
 
George Cukor
Il diavolo in calzoncini rosa
Heller in Pink Tights
Usa 1960, 100’, col.
Nel 1880 una modesta compagnia teatrale calca le tavole di tutti i teatri della provincia americana. Tra le attrici c’è anche Angela Rossini, di cui il capocomico Tom è profondamente innamorato. Dopo essersi esibiti nella cittadina di Cheyenne, però, gli attori sono costretti a una fuga precipitosa perché non hanno di che pagare i loro debiti. Angela, infatti, ha perso al gioco contro il fuorilegge Mabry tutto il denaro guadagnato. Mabry si è invaghito anche lui di Angela e decide di unirsi alla compagnia nel viaggio verso Bonanza, dove il bandito deve riscuotere dei soldi da un uomo che, però, ha preparato un'imboscata per ucciderlo.
Sc.: Walter Bernstein, Dudley Nichols; Fot.: Harold Lipstein; Int.: Sophia Loren, Anthony Quinn, Margaret O’Brien.
LUN 5, h. 16.15, MER 7, h. 22.30
 
George Cukor
Facciamo l’amore
Let’s Make Love
Usa 1960, 110’, col.
Il miliardario Jean-Marc Clement, essendo stato informato che a Broadway si sta mettendo in scena una rivista che si fa beffe del suo stile di vita e delle sue fobie, si reca a teatro per constatare di persona. Seduto in platea, assiste all'esibizione canora di Amanda e rimane folgorato. Quando, per uno strano scherzo del destino, viene scambiato per un aspirante attore e gli viene fatto un provino, vede assegnarsi la parte di se stesso. Naturalmente, per avere l'occasione di rivedere la splendida attrice bionda, accetta.
Sc.: Hal Kanter, Norman Krasna; Fot.: Daniel L. Fapp; Int.: Marilyn Monroe, Yves Montand, Tony Randall.
LUN 5, h. 18.15, MAR 6, h. 16.00, MER 7, h. 20.30
 
George Cukor
My Fair Lady
Usa 1964, 170’, col.
Un noto glottologo londinese, il professor Higgins, scommette con un suo amico e collega, il colonnello Pickering, che riuscirà a trasformare – tempo sei mesi – la sgraziata e cenciosa fioraia Eliza in una raffinata dama degna d'essere presentata all'annuale ballo dell'ambasciata. Dopo laboriose ed estenuanti lezioni, volte a far perdere alla ragazza le terribili inflessioni dialettali, e un primo fallito tentativo di presentare Eliza in società, il professor Higgins può finalmente considerare riuscita la sua opera in quanto la giovane ottiene l'universale ammirazione dell'alta società. Per Higgins e Pickering l'esperimento sarebbe così concluso, ma Eliza ha ormai una nuova personalità che le impedisce di tornare alla sua vecchia vita e d'altra parte è ormai profondamente innamorata del suo maestro. Vedendosi incompresa, abbandona la casa di Higgins, il quale, soltanto allora, s'accorge dell' importanza che la fanciulla ha per lui. Dopo un breve periodo di separazione, i due tornano l'uno nelle braccia dell'altra.
Sc.: Alan J. Lerner; Fot.: Harry Stradling, Int.: Audrey Hepburn, Rex Harrison, Stanley Holloway.
LUN 5, h. 20.30, MER 7. h. 16.30
 

 

 

 

 

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