Il condominio dei cuori infranti, di Samuel Benchetrit
Umanità e sorriso tipici della commedia francese. Ambientato nella periferia di Parigi, con Isabelle Huppert, Valeria Bruni Tedeschi e Michael Pitt

La periferia è un luogo incredibile. E’ un qualcosa di esterno e allo stesso tempo interno alla città, con la quale non ha un bellissimo rapporto. Per non parlare delle persone che la compongono, variegate e dalle mille sfaccettature. C’è chi utilizza la periferia come rifugio dal caos della metropoli, chi invece è costretto a viverci e a guardare la città da lontano.
Tra Samuel Benchetrit, quarantenne regista e scrittore francese, e la periferia parigina c’è un vero e proprio amore, sancito da Les Chroniques de l’Asphalte, un’opera autobiografica di quattro volumi scritta tra il 2005 e il 2010. Da ciò è nato Il condominio dei cuori infranti (Asphalte in lingua originale), un adattamento che ha portato Benchetrit, che ne è il directeur, a ricevere svariate nomination come Miglior Adattamento, tra i quali quella ai Premi César. Isabelle Huppert, Gustave Kervern, Valeria Bruni Tedeschi, Jules Benchetrit (figlio del regista), Tassadit Mandi e Michael Pitt sono i protagonisti di questa commedia dal tono drammatico, fatta di poche battute e tanti silenzi.
Quasi tutti sono i condòmini di un palazzo nella banlieue parigina, dove semplici incontri finiscono per diventare delle ancore di salvezza.
Sorriso, commozione e tenerezza: questi sono gli elementi principali “gettati” dallo schermo verso lo spettatore, che non può far altro che partecipare agli eventi ed emozionarsi. Anche ciò che è poco credibile viene reso in un modo così “poeticamente grottesco” da renderlo verosimile, aiutato da una macchina da presa che ha la funzione di un narratore principale che si avvicina e si allontana, a seconda della situazione. Proprio questo movimento permette di “entrare” nei personaggi, o di scrutarli da lontano, in maniera distaccata e a volte ironica.
Magistrale è il rapporto fra la signora Hamida (Tassadit Mandi) e John McKenzie (Michael Pitt), una relazione intrisa di paradossale: lei, solitaria casalinga con un figlio in prigione, e lui, astronauta della Nasa che precipita sul tetto del palazzo. I due parlano lingue diverse, provengono da culture distanti anni luce, eppure tra di loro c’è una profonda connessione, che va oltre gli schemi sociali ed è dovuta a quell’umanità nascosta e dimenticata che è ancora possibile risvegliare. In fondo, aiutarsi l’uno con l’altro non è poi così difficile.
itolo originale: Asphalte
Regia: Samuel Benchetrit
Interpreti: Isabelle Huppert, Gustave Kevern, Valeria Bruni Tedeschi, Tassadit Mandi, Jules Benchetrit, Michael Pitt
Distribuzione: Cinema
Durata: 100′