Erano quattro anni che si attendeva il ritorno di Aldo, Giovanni e Giacomo con una storia pensata e scritta per il grande schermo. E in tutto questo tempo le cose son cambiate. Ad accompagnarli nella nuova avventura non c’è più Massimo Venier, che li aveva  sostenuti sin dall’esordio di Tre uomini e una gamba, nel 1997. Questa volta alla regia c’è Marcello Cesena (Peggio di così si muore, Amiche davvero!, Mari del Sud), noto ai più nei panni dell’infantile e represso Jean Claude, personaggio chiave degli ultimi programmi della Gialappa’s Band. Un cambio di rotta dichiarato a priori, dunque. Il trio abbandona la strada perseguita nei film precedenti, quella ricerca estenuante e, in qualche modo, sempre fallimentare di una struttura narrativa forte, per cimentarsi con il film a episodi, ancora una volta crocevia obbligato della commedia italiana. La sceneggiatura, scritta dai tre protagonisti, in collaborazione con Valerio Bariletti lo stesso Cesena, s’impegna a forzare gli stereotipi con l’occhio del surreale (Milano Beach, L’autobus del peccato) e cerca di unire i sentimenti (Temperatura basale) e la parodia irriverente (Il Maestro Tsu’ Nam, Falsi prigionieri). Al dinamismo (mai) implacabile del plot subentra la fissità elastica delle situazioni, nel tentativo estremo di far saltare i vincoli narrativi, per lasciare finalmente spazio alla performance, all’esercizio libero del talento comico. Ma il risultato è che Il cosmo sul comò, pur giocando ancora una volta con il piacere della visione (i film d’arti marziali, i bikers, la saga di Harry Potter, Il maratoneta),  appare sempre più lontano da un’idea possibile di cinema, respingendo il nostro sguardo, costringendolo a una distrazione, che è un allontanamento involontario dall’immagine. E’ come se alle evoluzioni della narrazione subentrassero i collaudati movimenti di Aldo, Giovanni, Giacomo, che non fanno che sostituire e perpetuare l’impressione di un meccanismo, di una chiusura opaca. Eppure qua e là si affacciano apparizioni, si avvertono sussulti del cuore, come nella scena dell’ingresso a San Siro o nello splendido caos di Aldo che fa la corte a Isabella Ragonese. E tra le pieghe, poi, si sente scorrere una vena di cattiveria ‘critica’, che vorrebbe essere una smentita a chi etichetta come ‘garbata’ la comicità del trio. Una specie di energia sotterranea compressa da un eccessivo controllo, che le impedisce di mostrarsi in superficie in tutta la sua esplosività. Allora l’episodio Falsi prigionieri appare davvero esemplare di tutto il cinema di Aldo, Giovani e Giacomo, imprigionati in un quadro immobile, che rende vani i loro ripetuti sforzi di uscire fuori per riappropriarsi di una comicità fisica e liberatoria. E si resta così, ancora in attesa di vederli lanciati in una folle corsa verso il demenziale più sfrenato…     

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Regia: Marcello Cesena

Interpreti: Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Angela Finocchiaro, Raul Cremona, Isabella Ragonese, Silvana Fallisi, Sara D’Amario, Debora Villa, Victoria Cabello

Distribuzione: Medusa

Durata: 100’

Origine: Italia, 2008

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