Il dilemma di Lucas Belvaux. Incontro con il regista e Loic Corbery per Sarà il mio tipo?

lucas belvaux sul set

In Concorso al Toronto Film Festival, il film del cineasta francese arriverà in sala il prossimo 23 aprile. All'incontro di questa mattina, all'Hotel Bernini di Roma, il regista/sceneggiatore e l'attore protagonista hanno svelato particolari sulla realizzazione dell'opera che ha già conquistato tre Premi Magritte, riconoscimento di punta nel panorama cinematografico belga.

 

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lucas belvaux sul setSarà il mio tipo? Questo è il dilemma. Il dilemma di Roland Barthes, di Clément e Jennifer, Philippe Vilain e Lucas Belvaux, che oggi, a Roma, ha parlato del suo ultimo film. Si tratta di una grande storia d'amore tra un filosofo parigino (Loic Corbery) ed una parrucchiera di Arras (Emilie Dequenne).

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 Presentata al Festival di Toronto per la selezione ufficiale, l'opera di Belvaux tratta dal romanzo Pas son genre (Non il suo tipo) di Philippe Vilain. Ha già riscosso tre Premi Magritte (Miglior Attrice, Miglior Adattamento e Miglior sonoro) e si appresta ad uscire in Italia il prossimo 23 aprile.


Che ispirazione le ha offerto il romanzo di Philippe Vilain?
Lucas Belvaux: Si tratta di una cosa che mi tocca molto da vicino: sembra che il libro sia stato scritto per me, in quanto mi sento affine a entrambi i personaggi. Non è semplice da spiegare, ma è come se nell'arco della mia vita fossi partito dall'essere Jennifer per arrivare a Clément. Ho gli stessi gusti di entrambi nonostante si trovino in conflitto, quindi ho deciso di farci un film. Non volevo presentare un confronto fra loro, ma uno scambio, in modo che la differenza di gusti e il divario sociale non fossero limitativi per le loro scelte.

 

 

lucas belvaux sul set di sarà il mio tipo?E' per questo che ti astieni da giudizi, senza parteggiare per nessuno dei due?
Lucas Belvaux: Credo che ciascuno dei personaggi abbia torto e ragione a seondo dei casi: entrambi sono mossi da opinioni aprioristiche nei confronti della controparte ed alcuni luoghi comuni, sì, sono fondati, ma la verità risiede nella commistione di queste due diverse tipologie di sguardo. In generale, poi, non giudico mai un personaggio: “tutto il mondo ha le sue ragioni”, diceva Renoir, ed aveva ragione. Nel momento in cui inizi a giudicare i personaggi, li uccidi.

 

 

Come hai lavorato sul tuo personaggio?
Loic Corbery: E' stato semplice: da un lato avevo una sceneggiatura molto fedele al film, dall'altro il romanzo stesso. Essendo, l'opera, focalizzata su Clément potevo scandagliare a fondo la sua personalità, cogliendo dei tratti che potevano sfuggirmi nella sola sceneggiatura. Il personaggio che ne è venuto fuori è derivato alla comunione di questi elementi: Clément non è un'entità assoluta, fredda, solitaria come appare… verso la fine del film arriva a rivelarsi per quello che è realmente.

 

 

Ti sei riconosciuto in alcuni aspetti di Clément?
Loic Corbery: Sicuramente posso ritrovare in me stesso alcuni aspetti caratteriali, ma non credo che sia una mia prerogativa: chiunque può identificarsi in una certa tipologia di personaggio in base alla sua età o alla sua esperienza pregressa…

 

 

loic corbery ed emilie duquenne in sarà il mio tipo?La storia è ambientata ad Arras… praticamente il mondo di Belvaux!
Lucas Belvaux: E non ho dovuto neanche inventarlo, perchè già presente nel libro! Le due piazze principali di Arras mi appaiono come due set nei quali posso sentirmi a casa. Il carnevale, le bande musicali, la birra, le patatine, la cordialità… sono tutti codici culturali che mi sono familiari.

 

 

E gli attori, invece, come li hai scelti?
Lucas Belvaux: Non è stato facile trovare il mio Clément: dovevo trovare un bell'uomo che fosse in grado di apparire un credibile insegnante di filosofia e che avesse l'immediato fascino del seduttore. Alla fine sono incappato in Loic Corbery, che è membro della Comedie Francaise, e ne sono stato subito conquistato: è molto serio, presente e coinvolto, sempre assorto in una sorta di allegra leggerezza…
Con Emilie Dequenne, invece, ho molto esitato. Non avevo pensato a lei per la parte e non ero convinto dell'impegno che ci avrebbe messo… ma mi sbagliavo. Si è dimostrata un'attrice meravigliosa, la cui più grande qualità è quella di essere come una fenice: si reinventa in ogni nuovo ruolo e reinventa ogni personaggio splendidamente; abbandona completamente sé stessa e nonostante ciò ha un incredibile controllo della scena. Ha lavorato duramente per riuscire a cantare, è un'attrice unica.

 

 

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