Il film a episodi tra tradizione e modernità

La presenza nei cinema dei film a episodi, non si arresta. Ripercorriamo alcune tappe del passato e del presente, da Boccaccio 70 a Kinds Of Kindness di Yorgos Lanthimos

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Che sia una scelta di stile o un movente per garantire una buona durata della pellicola, è chiaro che la presenza dei film a episodi sta tornando ufficialmente in auge.
La tradizione continua con Kinds Of Kindness di Yorgos Lanthimos, un film diviso in tre episodi legati da una riflessione che intreccia i classici temi della prima parte della carriera del regista greco, tra nichilismo e racconto cinico dell’animo umano. La sottomissione, la morbosità e l’ossessione sono i minimi comun denominatori che legheranno i tre segmenti del film e la divisione delle storie diviene un pretesto dell’autore per avvicinarsi sempre più alla sua idea di rappresentazione del disgusto verso il genere umano. Si mostra così la carnalità, la morte e il desiderio tanto agognato di noi essere umani di essere amati e accettati. “Gli animali sono persone, e le persone sono animali”, afferma il personaggio di Emma Stone nel secondo episodio.
E se vogliamo restare all’interno di immaginari sopra le righe, possiamo spostarci in Argentina con Storie pazzesche candidato agli Oscar 2015 come Miglior Film in lingua straniera. Il regista Damian Szifron propone un film suddiviso in sei episodi, che vede come tema macro la violenza e la vendetta. Il filo che unisce i punti è la rabbia che se repressa può sfociare in una violenza inaudita. Szifron si muove nello spazio alternando generi e umori diversi tra loro, dalla comicità tipica della Francia del ‘900 all’horror. Anche lo stesso Lanthimos cambia i toni e gli umori nella sua opera accentuando le caratteristiche buffe dei personaggi grotteschi, ma guardando Kinds Of Kindness abbiamo la sensazione che il regista si diverta a esagerare e infastidirci, facendo della stranezza uno dei punti focali del film.

Sogni (1990)

Ma il formato episodico parte, ovviamente, da lontano, ben saldo nella tradizione italiana ma anche in quella internazionale, a tal punto che anche un maestro Akira Kurosawa l’ha sviluppato in un film come Sogni. Si tratta di un film da otto episodi nel quale lo spettatore è reso partecipe dei sogni che hanno cullato e turbato il regista. Un bimbo curioso che spia un corteo di volpi nel bosco. Ed ecco che il film a episodi diviene autobiografia, teso tra giocosità creativa e profonda simbologia, retta, prima che da uno script, da pensieri, idee e immagini del suo stesso autore.

Negli anni ’90 le sale italiane hanno visto il propagarsi di opere B movie a episodi, i quali erano completamente slegati tra loro con protagonisti diversi. Come in Fratelli d’Italia, dove il fil rouge delle storie si basava unicamente sulla presenza di una Fiat Tipo a noleggio. Il film diretto da Neri Parenti e interpretato da Christian De Sica, Jerry Calà, Massimo Boldi e Sabrina Salerno nonostante il discreto successo da parte del pubblico ha riscosso non poche stroncature da parte della critica.

I migliori giorni (2020)

Nel 2020 Edoardo Leo e Massimiliano Bruno cercano di avvicinarsi alla tradizione della commedia all’italiana, quella episodica dei vari Mostri con I migliori giorni, una raccolta di storie ambientate durante le festività dominate dal cinismo e dall’insensibilità contemporanea.
Ma siamo ancora distanti anni luce dalle commedie italiane a episodi, che hanno dato senz’altro il via a una tradizione importante di opere che hanno fatto la storia del nostro paese. In L’oro di Napoli Vittorio De Sica racconta le molteplici facce di Napoli attraverso i capitoli: Il guappo, Pizze a credito, Il funeralino, I giocatori, Teresa e Il professore. Gli episodi tristi di Teresa e Funeralino, si alternano a quelli più divertenti come in Pizze a credito che vede Sophia Loren mostrare la vita del popolo napoletano e le sue abitudini. In Boccaccio ’70, diretto da Federico Fellini, Luchino Visconti, Mario Monicelli e Vittorio De Sica, le storie sono divise in quattro episodi e si ispirano alle novelle del Decameron di Boccaccio.

La ballata di Buster Scruggs (2018)

I fratelli Coen in occasione della 75° edizione del Festival del Cinema di Venezia hanno presentato al pubblico La Ballata di Buster Scruggs, citando Boccaccio 70 e dichiarando di voler omaggiare e rilanciare il film a episodi ricercandone però una declinazione prettamente Americana, che sappia di Nebraska, praterie e Montagne Rocciose. Di quel contesto “antologico” sopravvive la varietà di toni, con i Coen che si divertono a mischiare dramma, action, commedia e persino musical.

Non è sempre stato così ma se pensiamo al presente la tradizione del film a episodi nel panorama cinematografico odierno rappresenta non solo un omaggio contemporaneo ai grandi autori dell’epoca ma anche un’occasione di sperimentare il proprio stile. In conclusione, Il film a episodi mantiene ad oggi la capacità di offrire allo spettatore un’esperienza cinematografica variegata.

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