Il grande uno rosso, di Samuel Fuller

Ecco un esempio fenomenale di cinema perfettamente aderente alla realtà, come se fossimo al cospetto di un reportage giornalistico sotto le bombe. Stasera, ore 21.10, Paramount Channel

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Durante la Seconda Guerra Mondiale, un ufficiale americano addestra quattro soldati con cui forma una piccola invincibile squadra che viene impegnata su diversi fronti. Ma ben presto subentra la morte ed il disgusto per la guerra. Samuel Fuller, egli stesso combattente decorato, nel suo capolavoro assoluto sul conflitto bellico, racconta in soggettiva la violenza e la tragedia sotto le bombe, tra le varie campagne in cui partecipò la 1ª Divisione di Fanteria Americana, “Il Grande Uno Rosso”. Ecco un esempio fenomenale di cinema perfettamente aderente alla realtà, come se fossimo al cospetto di un reportage giornalistico. Samuel Fuller, quando fa partorire una donna nel carrarmato, dimostra come il modo intorno a se si condensava in storie. Ovunque guardasse ne vedeva una. Ogni episodio reale, per quanto minimo, ogni evento, tutti i fatti e le realtà erano per lui materia narrativa. Per Fuller il mondo era, appunto, un campo di battaglia, ma non tanto in senso militare. Per lui le battaglie più importanti erano quelle che si potevano condurre con le parole e le immagini. In queste ritrovava tutta la passione e tutta l’emozione, tutta la vita e tutta la morte.

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È difficile incontrare un autore che parlasse come scriveva, o come girava un film, con lo stesso slancio e lo stesso atteggiamento. Affabula, abbellisce, esagera, inganna o gioca con le nostre aspettative. Sa come attirare l’attenzione o come tenere incatenato lo spettatore fino alla fine della sua storia. Non dipendeva soltanto da come formulava una cosa o dall’approccio decisamente diretto, che spesso cominciava con una domanda allo spettatore, costringendolo a immaginarsi come una certa situazione potesse riguardare anche lui. Era stato fra i primi soldati della “Big Red One”, attraversando il Reno e trascorrendo la notte in una casa che il mattino dopo si era rivelata la case natale di Beethoven. Senza dubbio uno dei grandi registi del XX secolo, e in ogni caso, il più grande narratore di storie.

 

Titolo originale: The Big Red One
Regia: Samuel Fuller
Interpreti: Lee Marvin, Mark Hamill, Robert Carradine, Bobby Di Cicco, Kelly Ward, Doug Werner
Durata: 113’
Origine: USA, 1980
Genere: guerra

 

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
4.8
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Il voto dei lettori
4.67 (3 voti)
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    Un commento

    • giovanni natoli

      Io adoro questo film. Però penso che questa come altre recensioni potrebbero osare di più. Molto spesso leggo recensioni su questa testata che mi fan chiedere a che pro spendere quasi 500 euro per seguire un corso di critica per poi leggere produzioni che non dimostrano uno step in più. La recensione è piacevole. Mi son disiscritto dalla newsletter. Credo che Sentieri Selvaggi non fornisca un buon servizio visti i costi delle sue scuole. E non dico che quel che ho letto qui sia brutto.Grazie