Il Grinch, di Peter Candeland, Yarrow Cheney, Matthew O’Callaghan

La favola del Dr Seuss arriva al suo terzo exploit dopo la serie tv e il film del 2000, la versione animata de Il Grinch con la voce Benedict Cumberbatch e in italiano di Alessandro Gassmann

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Il Grinch nasce la prima volta nel 1957 dalla penna del Dr. Seuss, con l’intento di criticare la commercializzazione del Natale, che già in quegli anni era diventato unicamente un pretesto utile a smuovere l’economia, totalmente scisso dalla ricorrenza religiosa.

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Oggi, la favola di questo uomo burbero che cerca di rubare a tutti il Natale arriva al suo terzo exploit sugli schermi. Dopo una serie tv e il celebre film del 2000, la Illumination e la Universal Pictures presentano la loro versione animata de Il Grinch. A dare la voce al protagonista è Benedict Cumberbatch nella versione originale, affidata in italiano ad Alessandro Gassmann (pare sia per fortuna finita l’abitudine nostrana di affidare il doppiaggio dei cartoni a voci di VIP e personaggi dello sport provenienti da tv e serie A…).
Il film rimane fedele al racconto originale per dar forma ai personaggi disegnati e ad un magnifico villaggio. Il personaggio del Grinch, trasportato nel mondo dell’animazione, fa assumere all’ambientazione toni più chiari e comici che si pongono in netto contrasto con il grigiore e la tristezza del suo protagonista.
Il Grinch, nei giorni immediatamente precedenti alla tanto attesa festivit

à, si rende conto che gli entusiastici abitanti di Who-ville quest’anno hanno intenzione di organizzare un Natale “tre volte più grande” del normale. Ed è qui che il già consolidato odio verso gli abitanti del paese e verso il Natale esplode in una rabbia furiosa che lo induce a escogitare un malefico piano. Solo, con l’unica compagnia del suo fedele cane, il Grinch non conosce i motivi per cui la festa diventa così importante agli occhi degli altri. Così facendo la sua unica volontà è quella di sottrarre alle persone il bene più materiale che gira attorno alla celebrazione: i regali.
Il cartone animato, così come il film e il racconto di Seuss, riflette su quelli che sono i valori che si riscoprono durante le festività, ma fa ciò tramite un personaggio incapace di comprenderli e quindi di condividerli. Circondato solo da canti banali e lucine aggrovigliate attorno agli alberi, il burbero essere rimane solo e privo di amore, se non quello del suo cane. Incapace e allo stesso tempo bisognoso di provare conforto in altri uomini e calore da una ricorrenza costruita attorno ad’un idea di gioia condivisa, il Grinch è portato a provare un odio cieco e spietato.
Ma nessuno, neppure lui, può evitare di ricredersi davanti a quella che è una prova di amore che si cela dietro la maschera che il capitalismo ha costruito sul Natale.
“Allora il Grinch pensò a qualcosa che non aveva prima! E se il Natale, pensò, non venisse da un negozio. Che cosa succede se il Natale … forse… significa un po’di più!” (Dr. Seuss)

 

Titolo originale: The Grinch
Regia: Peter Candeland, Yarrow Cheney, Matthew O’Callaghan
Distribuzione: Universal
Durata: 90′
Origine: USA, 2018

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