"Il monaco", di Paul Hunter

Chow Yun-Fat in versione Jackie Chan e il continuo stemperare i toni drammatici in favore di momenti divertiti e divertenti quasi disneyani, sono gli elementi di un film poco propenso al mantenimento delle convenzioni in ossequio al genere

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Il film si apre con un combattimento in equilibrio su un ponte che corre sull'abisso: due monaci si sfidano amichevolmente a suon di randellate. Come ogni sceneggiatura che voglia essere presa in considerazione, oggi, dalle major hollywoodiane, anche quella de Il monaco deve esordire a pieni regimi. L'azione, se è ingrediente basilare del film, deve già in apertura regalarci un piccolo assaggio di ciò che si vedrà in seguito. Il cinema d'azione, oll thriller, oggi (si) concedono immancabilmente lo spazio e il tempo per una sorta di speculazione autoreferenziale. L'incipit quindi accorda al genere la sua massima riconoscibilità, così da poter mettere le carte in tavola e porre subito lo spettatore nella condizione di giocatore di una partita (ri)conosciuta. Scream è a questo proposito un vero e proprio trattato teorico. Questo per dire che spesso, quando ci troviamo d'innanzi a pellicole come questa, così affacciate limpidamente sulla contaminazione del cinema occidentale non con quello honkonghese, ma con quello che lo stesso occidente ci  ha fatto credere/immaginare di Hong Kong, la sensazione che l'artificio postmoderno non vada al di là della semplice speculazione commerciale annunciata dal finto-orientaleggiante incipit. Paul Hunter (al suo primo film) non eccede a questa regola anche se il divo Chow Yun-Fat in versione Jackie Chan e il continuo stemperare i toni drammatici in favore di momenti divertiti e divertenti quasi disneyani, sono gli elementi di un film poco propenso al mantenimento delle convenzioni in ossequio al genere. Regole che probabilmente avrebbero appesantito il film (che ha almeno il pregio di sembrare onesto, di sembrarci simpatico) tanto da affiancarlo a quelli che osano prendersi troppo sul serio senza possedere piglio, talento. 


 


Titolo originale: Bulletproof Monk
Regia: Paul Hunter
Sceneggiatura: Ethan Reiff, Cyrus Voris
Fotografia: Stefan Czapsky
Montaggio: Robert K. Lambert
Musiche: Eric Serra
Scenografia: Deborah Evans
Costumi: Delphine White
Interpreti: Yun-Fat Chow (Monk senza nome), Seann William Scott (Kar), Jaime King (Jade/cattiva ragazza), Karel Roden (Strucker), Victoria Smurfit (Nina), Marcus J. Pirae (Mr. Funktastic), Mako (Mr. Kojima), Roger Yuan (Master Monk), Chris Collins (VIII) (Sax), Sean Bell (Diesel), Kishaya Dudley (DV), Rob Archer (II) (Buzz), Mauricio Rodas (Wicho)
Produzione: Lakeshore Entertainment, Mosaic Media Group
Distribuzione: 01 Distribution
Durata: 103'
Origine: USA, 2003

 

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