"Il peggior Natale della mia vita" – Incontro il cast

il peggior natale della mia vita

Dopo il successo della prima pellicola, Alessandro Genovesi torna con Il peggior Natale della mia vita a raccontare le peggiori avventure del suo imbranato eroe Paolo. Nel cast Fabio De Luigi, Antonio CataniaAnna BonaiutoCristiana Capotondi, Laura Chiatti e Diego Abatantuono.

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Dopo il successo della prima pellicola, lo scrittore e regista Alessandro Genovesi, supportato dalla Colorado Film di Maurizio Totti e Gabriele Salvatores, torna con Il peggior Natale della mia vita a raccontare le peggiori avventure del suo imbranato eroe Paolo. Ad accompagnarlo nella presentazione di questo sequel natalizio sono intervenuti il protagonistaFabio De Luigi (qui in veste anche di co-sceneggiatore) ed il resto del cast, formato da Antonio CataniaAnna Bonaiuto,Cristiana Capotondi, Laura Chiatti e un divertito Diego Abatantuono. L'ottimismo per il successo del film, in sala dal prossimo 22 novembre, è palpabile anche a fronte di un'uscita in ben 500 copie.

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Una domanda a tutti gli attori. Quali considerazioni fate sul film e sul vostro ruolo?

  
Diego Abatantuono: Umanamente mi sento molto diverso. Non mi è successo mai di fare film che mi cambiasse il carattere. Fabio e Alessandro mi hanno spiegato alcune cose della mia vita che Salvatores non era mai riuscito a darmi. Soprattutto ho fatto questo film perchè mi ha permesso di conoscere diverse persone interessanti. 
 
 
Anna Bonaiuto:  Avevo visto l’altro film di Alessandro e mi era piaciuto molto. Ho amato molto i suoi spunti surreali. Quelle messe in scena sono tutte maschere, l' imbranato, la donna che non vuole invecchiare, la moglie lamentosa. E’ stato interessante lavorare con questi personaggi grotteschi
 
 
Antonio Catania: Il discorso sulle maschere è molto vero. Non esistono più famiglie tradizionali, questo mio ruolo, del padre che vuole i figli a propria immagine, era molto interessante da fare. Con queste macchiette si mostra come la normalizzazione forzata sia ridicola. Questo è stato un lato molto interessante da affrontare.
 
 
Cristiana Capotondi: La mia Margherita è lagnosa perché incinta, ma da quello che ho sentito troppo mi sono trattenuta rispetto alla realtà. Il mio personaggio è in continua tensione tra la sua famiglia tradizionale  e quella scheggia impazzita che è suo marito. Ancora non ho visto il film perchè voglio vederlo in sala. Ho molto amato il finale romantico.
 
 
Fabio De Luigi:  La mia unica speranza era quella di fare una fiaba comica, con tanto di effetto "copertina". Ho proposto ai produttori di dare, all'entrata delle sale, invece degli occhialetti 3D proprio una coperta da mettere sulle ginocchia. E magati tante castagne.
 
 
Laura Chiatti: Dopo Verdone sognavo un nuovo ruolo comico. Questa opportunità mi è caduta dal cielo. Quando mi è arrivata  la sceneggiatura non ho smesso di ridere mentre la leggevo. Un altro grande stimolo era la voglia di lavorare con Cristiana visto che abbiamo iniziato la carriera insieme. E poi sono cresciuta sia con Diego che con Fabio. Infine io sono molto materna e l'idea di raccontare due gravidanze mi interessava.
 
 
Questo film è l'esempio che può esserci una comicità non volgare. E' cambiata la tendenza rispetto alla tradizione dei cinepanettoni?
 
 
Diego Abatantuono: Usare nel titolo la parola Natale non fa per forza associare qualsiasi film ai cinepanettoni. Il nostro ad esempio esce a novembre. Da parte nostra c'è stata sempre e solo la voglia di far ridere con nuovi mezzi, non è stata una scelta programmatica. Per altri, invece, questa presa di coscienza è stata più forzata, dovuta soprattutto agli incassi. Comunque speriamo che il pubblico ci segui anche questa volta e il film abbia successo. Magari arrivando anche a Natale. 
 
 
Alessandro Genovesi: Non c'è mai stata uan contrapposizione tra usare le parolacce o no. Se io penso a scrivere qualcosa, la penso in una determinata maniera perché sono diverso dagli altri. Era davvero una grande occasione fare un film natalizio visto la grande tradizione cinematografica di questo tema. Non ci siamo mai preoccupati dell’etichetta o della volgarità. Oltre alle parolacce manca anche qualsiasi riferimento all’attualità. Il mio film si muove nella fantasia, non è una commedia sociale. Senza alcuna presunzione volevo raccontare una sorta di fiaba eterna.
 
 
Lei si è cucito il personaggio addosso,  è cosi anche nella vita reale?
 
Fabio De Luigi: Io non sono uguale al mio personaggio, altrimenti mi dovrei preoccupare. Non avrei potuto mettere su una famiglia e tutti mi terrebbero a distanza. Comunque è innegabile che, avendo anche collaborato alla scrittura del film ho voluto mettere tanto di mio. L'obiettivo era divertire usando quel tipo di comicità che amo. Quando ho visto l’originale inglese ho riso come un pazzo quindi volevo continuare in quella direzione.
 
 
Il film ha un grande cast e delle location particolari. E’ stato difficile da girare?
 
Alessandro Genovesi: E' stato davvero molto complicato, infatti devo ringraziare la produzione per il grande sforzo che ha fatto nel supportarmi. Oltre alla settimana in più di riprese, il vero lavoro è stato quello di portare la neve, visto che per nostra sfortuna durante le riprese c'era un sole incredibile. La Colorado ha letteralmente portato sul set camion su camion di neve. Per il resto con gli attori non ho avuto problemi. E' vero che dipende molto da chi incontri, ma quando hai a che fare con gente dalla grande esperienza bisogna approcciarsi con umiltà. Il grande successo del film è quindi essere stato accettato da tutti e aver creato con i miei attori un clima rilassato e divertente, la condizione fondamentale per lavorare bene. E' proprio grazie a questo clima che ci ha permesso di impegnarci tutti verso l'unico obiettivo di realizzare un bel film e credo ci siamo riusciti.

 

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