Il piacere, di Max Ophüls
Uno dei vertici del cinema del regista, tratto da tre racconti di Maupassant. Da Jean-Luc Godard è considerato il più ophulsiano dei suoi film. In sala distribuito da Lab 80 Film
Da Jean-Luc Godard è considerato il più ophulsiano dei film del regista franco-tedesco e probabilmente uno dei suoi più alti capolavori. È tratto da tre racconti di Guy de Maupassant: La maschera, Casa Tellier, La modella. Nel primo, un anziano signore partecipa ogni sera a danze sfrenate con il viso coperto da una maschera che nasconde la sua età. Nonostante crolli sistematicamente sulla pista, vuol essere giovane a tutti i costi, vuol ballare con le donne che sanno di profumo e di pomata. Nel secondo episodio la tenutaria di una casa di tolleranza, in barba ai pregiudizi e alla morale, per un giorno chiude l’esercizio per partecipare insieme alle sue ragazze ad una cerimonia religiosa in campagna: la prima comunione della nipote, figlia del fratello. Nel terzo episodio, protagonisti sono un pittore e la sua collaboratrice, invischiati in amori tormentati. Pura decantazione del “piacere” dello sguardo mesciuto tra realtà e fittizio, in una zona di ambiguità del racconto. Visione dilatata di una lunga e mobilissima rappresentazione della finzione: tra spettacolo e vita intercorrono fili sottili e inquietanti.
Grandi miserie della piccola gente, sogni d’evasione destinati a fallire, lotte grottesche tra carnalità rapace e inesausta. L’attimo del piacere ha una duplice faccia: quella della cerimonia, dell’apparenza, ma anche quella del movimento, del desiderio, della corporeità, momento d’espansione, d’isolamento. Oltre, un senso di provvisorietà. L’effimero scorre incessantemente nel cinema di Ophüls: ritrae il movimento (vitale) che si contrappone alla stasi, alla chiusura, alle costrizioni. Leggerezza e caduta che un autore immenso coglie nel triste domani dopo il ballo gioioso. La storia si ripete, sancisce la meraviglia e il destino del vuoto: girotondo di corpi decadenti e feriti risalgono lentamente in superficie per il piacere delle apparenze visive e della felicità narrativa. Il piacere finisce quando la felicità non è allegra…
Titolo originale: Le plaisir
Regia: Max Ophüls
Interpreti: Jean Servais, Claude Dauphin, Gaby Morlay, Jean Galland, Madeleine Renaud, Danielle Darrieux, Pierre Brasseur, Jean Gabin, Jean Servais, Daniel Gélin, Simone Simon
Distribuzione: Lab 80 Film
Durata: 93′
Origine: Francia 1952