Il programma di Fuori Orario dal 7 al 13 giugno

I cineasti viaggiatori sono i protagonisti della Notti a Fuori Orario da domani fino a sabat 13 giugno. Prima tv di Baikonur, Terra.

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CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

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Domenica    7   giugno   2020

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

presenta

WALK THE WALK

STORIE DI CINEASTI VIAGGIATORI

(3)

TUTTO ORIENTE

a cura di Fulvio Baglivi e  Roberto Turigliatto

TV D’AUTORE FRANCESCO D’ASSISI – APPUNTI PER UN FILM SULL’INDIA

(Italia, 1968, b/n, 33’08”) puntata n.5

di Pier Paolo Pasolini

Nel 1967 Pasolini va in India per conto della RAI, un luogo lungamente frequentato dal poeta friulano già autore del libro L’odore dell’India.  In questo reportage parte dall’idea di un film che ha in mente, incentrato sulla storia di un maraja che muore per dare il suo corpo a dei leprotti affamati… Da questo spunto parte un’analisi lucida e approfondita sulle difficoltà e contraddizioni di un paese poverissimo, ma ricco di fascino e di autenticità. Le musiche sono di Ennio Morricone.

LA VIA DEL PETROLIO

(Italia, 1967, b/n, durata totale 132’ca) 1°, 2° e 3° puntata

di Bernardo Bertolucci

Bertolucci segue il fiume nero del petrolio dividendo in tre parti il tragitto: Le origini, nei monti Zagros in Iran; Il viaggio, dall’Iran a Genova attraverso il Canale di Suez e per ultimo Attraverso l’Europa, il viaggio che parte dalla Liguria e raggiunge la Baviera. Secondo i canoni della RAI dell’epoca il film fu doppiato in italiano.

INDIA, VISIONI DAL MAHARASHTRA

(Italia-India, 2007, colore, 40′)
di Tonino De Bernardi

Brani dal girato in India di Tonino De Bernardi che diventeranno parte del film Il sogno dell’India-Quarant’anni dopo (2015).

“Nell’estate del 1969, io (con la mia inseparabile 8mm), Mariella mia moglie e il nostro amico Massimo Bacigalupo, film-maker anche lui, ci siamo messi sulla strada per l’India, quella degli hippies, i “figli dei fiori”. Siamo partiti coi pullman di linea da Istanbul, ma siamo arrivati solo all’Afghanistan. In India io sono dunque arrivato solo “quarant’anni dopo”, quando sono stato invitato col mio film Medee Miracle dall’IFF di Mumbai, e cioè quarant’anni dopo. […] Viaggio non solo nella geografia, ma anche nel tempo e nel vissuto.” [Tonino De Bernardi]

Venerdì 12     giugno    202

WALK THE WALK

STORIE DI CINEASTI VIAGGIATORI (4)

a cura di Fulvio Baglivi e  Roberto Turigliatto

BAIKONUR, TERRA                         PRIMA VISIONE TV

(Italia, 2018, col., dur., 77’05”, v.o. originale inglese, russo, kazako con sottotitoli italiani )

Regia: Andrea Sorini

Sceneggiatura: Andrea Sorini e Eliseo Acanfora, anche autore del libro “Bajkonur, Terra – Il deserto a un passo dal cosmo”,

Montaggio: Francesco Fabbri

Produzione: Lumen Film, The Piranesi Experience in collaborazione con Il Saggiatore

Il film è stato presentato al Festival di Vancouver e al Filmmaker Festival di Milano, dove è stato premiato nella sezione “Prospettive”

Primo lungometraggio di Andrea Sorini, già autore di diversi cortometraggi e co-sceneggiatore di Guarda in alto di Fulvio Risuleo.

 “Alzate la testa” recita un manifesto con il volto di Yuri Gagarin sullo sfondo dello spazio: siamo nel centro abitato di Baikonur, base spaziale ex sovietica e oggi russa, in una regione desertica del Kazakistan dove tutto  – anche la fede – sembra essere rivolto all’esplorazione dello spazio.  Da qui sono partiti il primo Sputnik nel 1957 e la leggendaria missione di Gagarin pochi anni dopo.  Ma Baikonur è stato anche lo scenario della catastrofe di Nedelina del 24 ottobre 1960, tenuta segreta per molti anni. Andrea Sorini osserva quel luogo come una terra aliena, “lontano dal resto del mondo

 , ad un passo dall’Universo”. Ipnotica cattedrale nel deserto, il cosmodromo e il centro abitato che lo circonda portano sulla loro superficie i segni della Storia: la Guerra fredda, la corsa allo spazio, l’impatto della tecnologia sulla natura che ha desertificato buona parte dell’immenso lago Aral.

“Il film segue un andamento da viaggio, in una cornice un po’ fantastica, che inizia con l’atterraggio di una specie di sonda, come se stessimo esplorando un pianeta sconosciuto. C’è sicuramente un legame con la fantascienza e infatti questo linguaggio prende spunto dal cinema di finzione, le musiche e gli stessi suoni si accostano a un mondo tipico della fantascienza.

I miei modelli fanno riferimento soprattutto al cinema e alla letteratura di fantascienza russa, in particolare Tarkovski, che ha scritto e diretto film come Stalker e Solaris tra i più noti e Lopušanskij, che, nel film A visitor to a Museum, ha utilizzato zone abbandonate della Russia per raccontare una storia di fantascienza. Anche Guerre Stellari ha contribuito nella scrittura del film per la presenza di abitanti in paesaggi desertici insieme ad astronavi e situazioni spaziali. A dire il vero però l’ispirazione maggiore è arrivata dalla fotografia: lo stile visivo, infatti, ha un forte legame con il carattere sognante delle immagini di Luigi Ghirri, nelle cui opere c’è una forte relazione tra fiction e realtà”.

 Il nostro approccio è stato proprio quello di alieni che vanno in una terra sconosciuta. Poi però, attraverso l’esplorazione di quegli spazi, la fantasia ha finito per alimentarsi con la realtà che si è trovata di fronte.”  (Andrea Sorini)

MATERIA OSCURA

(Italia, 2013, col, 77’51”)

Regia: Massimo D’Anolfi e Martina Parenti

Materia Oscura” racconta un luogo di guerra in tempo di pace. Lo spazio del film è il Poligono Sperimentale del Salto di Quirra in Sardegna dove per oltre cinquanta anni i governi di tutto il mondo hanno testato “armi nuove” e dove il governo italiano ha fatto brillare i vecchi arsenali militari compromettendo inesorabilmente il territorio. All’interno di questo spazio il film compone tre movimenti. Il primo mostra una ricerca attraverso gli archivi cinematografici del poligono che hanno visto protagonisti le armi e gli esplosivi di tutto il mondo. Il secondo segue l’indagine di un geologo che tenta di rintracciare l’inquinamento causato dalle sperimentazioni militari. La terza racconta il lavoro di due allevatori e del loro rapporto con la terra, gli animali e con un passato profondamente segnato dall’attività bellica. “Materia Oscura” racconta questo luogo silenziosamente avvelenato. E tra montagne e mare, passato e presente viene costantemente messa in scena una “guerra immaginaria” che sembra non aver fine.

SALT AND FIRE

(Germania, Francia, USA, Bolivia, Messico, 2016, col., dur., 96’02”, v.it.)

Regia: Werner Herzog

Basato sul racconto “Aral” di Tom Bissell. Tre scienziati vengono, inviati dall’ONU in Sud America per indagare su un disastro ecologico nel Salar de Uyuni, nelle Ande. Rapiti dagli sgherri di un misterioso uomo d’affari e abbandonati in un deserto di sale dove incontrano due ragazzi che hanno perso la vista a causa della catastrofe ambientale dovuta alla deviazione di due fiumi.  Herzog porta la sua visione di cineasta viaggiatore ed esploratore all’interno di una storia thriller dal cast internazionale. E non manca un vulcano che sta per eruttare, il vulcano Uturunku, minacciando l’intero pianeta…

Sabato 13     giugno    2020 

WALK THE WALK

STORIE DI CINEASTI VIAGGIATORI (5)

a cura di Fulvio Baglivi e  Roberto Turigliatto

OCEANO CANADA    1°, 2° e 3° puntata

(Italia, 1971, b/n, durata totale 123’56”)

Di Andrea Andermann e Ennio Flaiano

Reportage del viaggio di Ennio Flaiano e Andrea Andermann, autore di Ostia dei poeti (1979) che già era stato con Moravia in Africa pochi anni prima. Lo scrittore firma il commento ed è lui stesso a fare da guida nello sconfinato Paese nordamericano che Andermann filma in bianco e nero. Andato in onda nel 1971, poco tempo prima della morte di Flaiano, la sigla è Avalanche di Leonard Cohen.

CAPITALI A CONFRONTO – LONDRA, IL FIUME E LA CITTA’   2° puntata

(Italia, 1982, col., dur., 55’47”)

Di Raffaele Andreassi

Tra il 1981 e il 1982 Raffaele Andreassi gira per la RAI il ritratto di tre città: Londra, Parigi, Copenaghen più una quarta parte sulle periferie di Londra e Parigi. Nonostante sia un lavoro su commissione, finalizzato al confronto tra organizzazione economica e sociale e gli stili di vita in diversi punti d’Europa, Andreassi riesce sempre a mettere sé stesso, innanzitutto attraverso il testo fuoricampo che ha sempre voluto scrivere o controllare nel dettaglio. In questa notte il ritratto di Londra.

ARIA DI LONDRA  3° e 4° puntata

(Italia, 1962, b/n, dur.,56’)

Di Antonello Branca

Primo lavoro firmato da Antonello Branca, il cineasta che con con un altro reportage dalla California nel 1968 e poi con Seize the Time farà conoscere il movimento americano e le sue anime, in particolare quella Black. Questo primo lavoro sulla città di Londra nei primissimi anni ’60, diviso in tre parti, si concentra sulla notte della capitale inglese, la sua metropolitana e la vita dopo il tramonto. Poco più che ventenne Branca mostra già lo sguardo attento, lucido e “dalla parte degli sfruttati” che caratterizzerà tutti i suoi lavori.

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