Alex è uno studente inglese di dodici anni che scopre la mitica spada Excalibur, riuscendo ad estrarla. Da quel momento cerca di sfruttare gli incredibili poteri della spada per risolvere i problemi quotidiani della sua vita. Con la più potente spada nella storia nelle sue mani, Alex diventa il protagonista di un’epica avventura in compagnia dei suoi amici costretti a fare i conti con Morgana (Rebecca Ferguson), arrivata direttamente dal Medioevo e decisa a distruggere il mondo.

A distanza di otto anni dal suo fulminante esordio con Attack the Block, Joe Cornish torna a dirigere (e a scrivere) una pellicola con protagonisti un gruppo di ragazzi. Stavolta, però, accantonati l’invasione aliena e la fantascienza, ad essere rispolverati sono il ciclo arturiano e il fantasy, naturalmente sempre alla sua maniera. Storico collaboratore e amico di Edgar Wright (ha scritto con lui la prima stesura di Ant-Man, poi rivista per le note divergenze con la Marvel), Cornish conferma di condividere col regista di Hot Fuzz la visione di un cinema fresco, divertente e, soprattutto dal ritmo altissimo, quasi senza sosta. Il Ragazzo che diventerà Re allora parte spedito, gettando il giovane Alex (e lo spettatore) al centro dell’azione in tempi rapidissimi, avvalendosi di una caratterizzazione immediata e fondata sugli archetipi del genere. Ruolo fondamentale lo fa, in questo senso, il volto ingenuo e sognatore del quindicenne Louis Ashbourne Serkis (figlio del regista e attore Andy Serkis e dell’attrice Lorraine Ashbourne), pressoché perfetto nel restituire subito lo spirito della pellicola.

Al personaggio dell’immancabile mentore di Re Artù, Merlino (originale a tal proposito l’escamotage per non dover ricorrere sempre a Sir Patrick Stewart, alternandolo al più giovane e magari più economico Angus Imrie), viene affidato in primis il lato comico del film, con una rivisitazione moderna e folle di Disneyana memoria, poi quello di impersonare praticamente il lavoro di riadattamento di Cornish. In Il Ragazzo che diventerà Re la magia si presenta infatti “manuale” e decisamente articolata, come se l’autore volesse rappresentare la realtà odierna e l’incapacità di sognare delle nuove generazioni. La stessa avventura di Alex e dei suoi amici è quindi perennemente a metà tra predestinazione (i bulli che diventeranno alleati, i quali si chiamano Lance e Kaye, come i cavalieri della tavola rotonda) e libero arbitrio, parte integrante dopotutto dello stesso mito di riferimento. D’altronde il titolo originale della pellicola (The Kid Who Would Be King) scelto da Cornish parla di volontà piuttosto che di destino, ed è attorno a questo dualismo che ruota il viaggio dei protagonisti, sfociando così in un intenso romanzo di formazione.

Pur non esente da difetti (un secondo atto eccessivamente macchinoso, salvo poi riprendersi nell’epica battaglia finale dove ritorna il divertente ingegno creativo della prima parte), Il Ragazzo che diventerà Re rimane un altro gioiellino firmato Joe Cornish. Magari non brillante quanto Attack the Block, specie nei dialoghi, ma sempre coerente col suo cinema fresco, divertente e moderno, che a questo punto ci si augura di rivedere in sala  decisamente più spesso.

Titolo originale: The Kid Who Would Be King
Regia: Joe Cornish
Interpreti: Louis Ashbourne Serkis, Dean Chaumoo, Tom Taylor, Rhianna Dorris, Angus Imrie, Rebecca Ferguson
Durata: 120’
Distribuzione: 20th Century Fox
Origine: Regno Unito, 2019