“Il ragioniere della mafia”, di Federico Rizzo


Un action movie in giro per il mondo che cerca di coinvolgere lo spettatore puntando a un montaggio serrato, fatto di brevi inquadrature, dissolvenze e split screen, didascalie con i nomi dei personaggi e delle location. Il regista Federico Rizzo, qui al decimo lungometraggio, sembra concentrarsi soprattutto sulla costruzione del protagonista, che già dal nome rivela una natura essenzialmente estranea all’ambiente che lo circonda

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Tratto dall’omonimo romanzo di Donald Vergari, Il ragioniere della mafia è un film indipendente a basso budget con protagonista Angelo Bianco (Lorenzo Flaherty), ragioniere pugliese che, a causa del gioco d’azzardo, è costretto a entrare nella mafia con il compito di gestire i profitti delle principali organizzazioni mondiali – dalla camorra alla Sacra corona unita, passando per Cosa nostra e ‘ndrangheta.
Un action movie in giro per il mondo (Napoli, New York, Corleone, Lugano, Brindisi, Miami, Tunisi) che cerca di coinvolgere lo spettatore puntando a un montaggio serrato, fatto di brevi inquadrature, dissolvenze e split screen, didascalie dei tanti personaggi che si incontrano o delle location. Con il risultato che la storia passa quasi in secondo piano, perdendosi in una girandola vorticosa di dialoghi ridondanti e cliché situazionali.

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Il regista Federico Rizzo, qui al decimo lungometraggio, sembra concentrarsi più sulla costruzione del protagonista, che già dal nome rivela una natura essenzialmente estranea all’ambiente che lo circonda. “Ricordati figlio mio che la cosa più importante è che tu sia felice. E gli uomini onesti sono sempre felici”, questo il monito paterno che riecheggia nella testa di Angelo, in un conflitto interiore tra bene e male che fa della voice-over, elemento tipico del noir, un espediente per comunicare al pubblico i suoi pensieri. Tutti gli altri restano ombre di un universo dalle dinamiche abbozzate, appaiono e scompaiono senza prendere forma: il ricco signor Esposito con tanto di villa, bodyguard e ragazze al seguito; il latitante Cobra (Franco Neri) che irrompe al matrimonio della figlia e si fa benedire dal cardinale; il Capo famiglia che accoglie i suoi figli come fosse un padrino.

Rispetto ai film precedenti del regista, Il ragioniere della mafia fa fatica a destreggiarsi bene nello scarto tra finzione e realtà, nonostante il progetto e la tematica siano ambiziosi e non certo facili da trattare. Va comunque sottolineata la difficoltà di adattare al grande schermo uno script che sicuramente avrebbe richiesto un maggior investimento in termini di tempo e di denaro.

Regia: Federico Rizzo
Interpreti: Lorenzo Flaherty, Tony Sperandeo, Ernesto Mahieux, Nando Irene, Ciro Petrone, Rosalinda Celentano, Franco Neri
Origine: Italia, 2013
Distribuzione: Reclame Distribution
Durata: 75'

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