Il rap al femminile salverà l’hip hop
Doechii ha vinto il Miglior Rap Album ai Grammy e Little Simz ha da poco rilasciato Flood, primo singolo del suo attesissimo sesto album. Le voci femminili possono rilanciare il rap?

“Non voglio farla lunga. Ma questa categoria è stata introdotta nel 1989 e due, ora tre, donne hanno vinto. Lauryn Hill, Cardi B e Doechii”. Queste sono state le prime parole del discorso di Doechii ai Grammy 2025, dove il suo Alligator Bites Never Heal ha vinto il Grammy Award per il Miglior Album Rap.
La vittoria di Doechii è la conferma di un fenomeno che ha interessato la musica hip hop negli ultimi anni, ovvero il coinvolgimento e la presa di potere femminile nel genere. Nato nel Bronx a inizio anni ’70, l’hip hop è sempre stato altare della libera espressione. Lo sottolinea anche Doechii nel suo discorso “Sono grata all’hip-hop” aggiungendo “So che ci sono ragazze nere là fuori, tante donne nere là fuori, che mi stanno guardando in questo momento, e voglio dirvi che potete farcela. Tutto è possibile. Tutto è possibile. Non permettete a nessuno di proiettare stereotipi su di voi, di dirvi che non potete essere qui, che siete troppo scure, o che non siete abbastanza intelligenti, o che siete troppo drammatiche, o che siete troppo rumorose. Siete esattamente chi volete essere esattamente dove siete, e io ne sono una testimonianza in questo momento. Buona notte!”
L’artista invita a combattere e a far risuonare la propria voce in un ambiente decisamente maschilista. Le donne sono sempre state ai margini della culture hip hop, centrate ma mai centrali. Emblematica in questo è la figura delle video vixen, modelle o ballerine che apparivano nei video musicali hip hop degli anni ’90. Le interpreti erano riprese in ruoli di sessualità esagerata, sottomissione o aggressività, allineandosi con stereotipi storici profondamente radicati nei pregiudizi sociali. Le forme perfette e lo sguardo provocante a favore di camera sono stati a lungo i requisiti minimi per entrare nel mondo hip hop per una donna, testimoniando il trattamento al limite dell’oggettificazione sessuale.
Sebbene icone come Missy Elliott e Lil’ Kim, e prima di loro Lauryn Hill, abbiano dimostrato per decenni la forza del flow femminile, il rap è sempre stato un genere a prevalenza maschile. Recentemente la presenza di rapper donne è aumentata e anche il pubblico del genere si è spostato. Nel 2019 un’analisi della piattaforma di streaming online Deezer ha rilevato che gli ascoltatori di hip-hop erano per il 32% donne, mentre un’analisi del 2023 testimonia che il pubblico femminile è cresciuto fino al 45%.
Ad oggi il rap non è più un’industria dominata da soli uomini e la vittoria di Doechii ne è l’immagine più nitida. Il genere si è espanso anche nelle tematiche, come la rappresentazione dei movimenti di rivendicazione femminile. Una delle attrici fondamentali di questo cambiamento è Little Simz, artista britannica, definita da Kendrick Lamar “la più letale in questo momento. E non parlo nemmeno da una prospettiva femminile. Semplicemente la sua confidenza, il suo ritmo, il suo modo di articolare, il suo contenuto e il suo uscire dagli schemi di un MC donna e fare ciò che ama fare. Lo adoro” .
Little Simz è particolarmente sotto ai riflettori in quest’ultimo periodo in quanto ha annunciato l’uscita del suo sesto album il prossimo 9 maggio. Ad accompagnare la notizia l’artista ha rilasciato Flood, il primo singolo del progetto, dove il battito fragoroso dei tamburi ad inizio canzone introduce un nuovo audace capitolo nel suo percorso. Così come il titolo dell’album, Lotus, simbolo di rinascita e crescita, l’artista vuole trasmettere la sua continua evoluzione artistica.
La scesa in campo di Little Simz nel mondo della musica è stata dirompente. Non solo ha mostrato qualità ed innovazione con una serie di banger da milioni di riproduzioni ma ha saputo portare freschezza e artisticità sul piano estetico, con videoclip curati e una comunicazione ben studiata, fattori determinanti per il suo successo.
Artiste come Nicki Minaj, Cardi B e Doja Cat sono diventate vere protagoniste del genere, portando nella scena una miscela di positività sessuale, energia e umorismo. La differenza di mood si evince soprattutto nella ricerca musicale, con il rap femminile che mantiene la leggerezza e l’atteggiamento che ha sempre caratterizzato la musica hip hop mentre altri artisti hanno virato in tematiche più crude e toni più cupi evolvendo in sottogeneri come la trap e la drill. Il richiamo alla criminalità sembra alle volte forzato come se servisse a colmare un vuoto contenutistico. La componente gangsta è presente anche nelle produzioni musicali dove il suono di colpi d’arma da fuoco è diventato un effetto sonoro ormai inamovibile.
La confusione di temi e l’atmosfera quasi comatosa fa temere che la rilevanza dell’hip-hop maschile possa decrescere col tempo se non tenta di sperimentare e riaffermare la propria identità. A riguardo va però detto che una più piccola sfera di artisti stanno inseguendo questo percorso, uno su tutti JPEGMAFIA col suo recente album I LAY DOWN MY LIFE FOR YOU (DIRECTOR’S CUT) in cui non ha paura di infrangere le regole e mischia generi talmente opposti che solo lui poteva accostare.
L’hip-hop sta passando un periodo di cambiamento, dove le voci femminili stanno finalmente trovando il loro posto, portando vitalità, allegria e una forza di resistenza che ridefinisce il genere stesso. Pare che sia proprio la potenza e la freschezza di questa nuova ondata a dover rilanciare e rinnovare il genere dimostrano di nuovo che la musica può essere potente, divertente e un veicolo di cambiamento.