il successo di Kingdom Come: Deliverance II

Il nuovo gioco di ruolo medievale di Warhorse è un salto in avanti enorme rispetto al primo capitolo, ottenendo un successo oltre le aspettative, con migliaia di copie vendute in pochissime ore


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Rilasciato il 4 febbraio 2025 su PS5, Xbox e Steam, il secondo capitolo di Kingdom Come: Deliverance ha ottenuto risultati oltre le aspettative. Migliaia di giocatori attivi e milioni di dollari guadagnati nelle primissime ore dall’uscita. Il gioco di Warhorse Studios ha così subito recuperato i più di 40 milioni di dollari spesi nella produzione. Kingdom Come: Deliverance II era stato annunciato nell’aprile del 2024 ed è un seguito diretto del primo capitolo, nato nel 2018 grazie ad una campagna kickstarter. Si continua infatti a vestire i panni di Henry, giovane soldato testimone dell’invasione del Regno di Boemia da parte dei Cumani nel XV secolo.

Il nuovo videogioco ha ottenuto un grande successo per vari motivi, risultato del grande interesse generato dal primo Kingdom Come. Un gioco di ruolo imperfetto, a tratti troppo, sia nella realizzazione che nelle meccaniche, ma di un’accuratezza storica impeccabile e con una trama ben scritta. Nonostante le sue problematiche è riuscito a creare una forte fanbase, in particolare tra gli appassionati di Medioevo. Questo secondo capitolo non prova solo ad ampliare tutto quello già provato precedentemente, ma aggiusta le pecche e lo rende più solido. Altro motivo è la tendenza ancora viva del pubblico ad apprezzare videogiochi più immersivi e longevi, da esplorare con molta calma tra segreti e side quest. Un approccio opposto a quello degli ultimi anni, dove giochi online frenetici come Fortnite e Overwatch facevano da padroni.

Per lanciarlo sul mercato, gli sviluppatori avevano promesso miglioramenti non solo nel combattimento e nell’esplorazione, ma anche NPC (Non Player Character) più credibili e una scelta nei dialoghi più impattante ai fini della trama. Daniel Vàvra, lead developer del progetto, afferma che lo script presenta più di 2,2 milioni di vocaboli, battendo il record detenuto da Baldur’s Gate III. Il miglioramento grafico rispetto al primo capitolo è più che palese, offrendo al giocatore più realismo nei modelli e negli ambienti. Tutto questo per dare uno stile estetico ben definito, altro aspetto che mancava nel primo gioco. Un salto in avanti enorme riscontrato da molte riviste di settore e dai content creator che hanno pubblicato centinaia di recensioni positive e gameplay.

 


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