Il successo sommerso di Mermaid

Come un fenomeno cinese dall’altra parte dell’oceano diventa un film introvabile e non viceversa: il caso di Mermaid, ultimo successo di Stephen Chow distribuito distrattamente da Sony negli USA

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Nonostante il mercato cinese si sia trasformato nella rete di salvataggio di molte produzioni americane che non raggiungono il pareggio tra le mura amiche, il rapporto tra Hollywood e l’Oriente si è fatto sempre più univoco. Un ulteriore esempio è la distribuzione di Mermaid, film che ha nuovamente abbattuto i record di incassi in patria mettendo insieme la ragguardevole somma di 420 milioni di dollari sconfiggendo sia Furious 7 e Star Wars.

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La Sony, che ha acquistato i diritti distributivi dell’ultimo successo di Stephen Chow (Shaolin Soccer, Kung Fusion) si è dimenticata di distribuirlo. O quasi. Il film è uscito negli States il 19 Febbraio in 35 sale facendosi notare con 28.000 dollari per la miglior media copia del weekend. Numeri importanti, ma che non hanno impressionato i dirigenti Sony, molti di loro, anzi, non erano neanche a conoscenza che la loro società avesse distribuito tale titolo. Così la pellicola più vista in Cina è divenuta pressoché invisibile in America.

Stessa sorte era toccata anche ad un altro blockbuster da record come Monster Hunt, distribuito in 45 copie per una miseria di 21.000 dollari incassati sul territorio a stelle e strisce.

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Seguendo il percorso a ritroso invece notiamo come nel 2015 i film statunitensi hanno conquistato una fetta sempre più ampia di mercato cinese che, complice l’esplosione degli schermi Imax e 3D, ha fatto sì che molte pellicole incassassero più oltreoceano che in patria. Terminator: Genisys e Hitman: Agent 47 devono la loro salvezza commerciale al pubblico del dragone mentre Jurassic World, Avengers – Age of Ultron e Mission Impossible – Rogue Nation hanno arrotondato in Oriente il loro già cospicuo bottino casalingo. Fast and Furious poi, uno dei primi franchise ad aver investito nel mercato orientale, in pochi giorni di sfruttamento si è issato in cima alla lista degli incassi ogni epoca, prima di essere scalzato da Mermaid (ma con molti più giorni di programmazione). Ma questo sfondamento statunitense nei mercati asiatici non corrisponde ad un effetto uguale e contrario delle pellicole cinesi o giapponesi, ormai relegate come quelle di Bollywood ad un pubblico ben definito, quello degli immigrati di prima o seconda generazione. Infatti Mermaid nell’area californiana tra Los Angeles e San Francisco, in cui c’è una fortissima comunità cinese, è distribuito direttamente con il titolo madrelingua, di fatto escludendo tutto il pubblico americano. A tutti gli appassionati di Stephen Chow che volessero recuperare l’ultimo film del loro beniamino è stata quindi richiesta una reale immersione nella cultura cinese, a partire dalla ricerca del film nelle programmazioni di tutta l’America.

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