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Leggi lo speciale 2006 "IL TEMPO DELLE MELE" di Sentieri Selvaggi

Il 17 dicembre 1980 usciva La Boum: un enorme successo, il più importante dell'anno, batteva perfino L'impero colpisce ancora e restava nelle sale francesi per ben 35 settimane. In Italia arrivò con grande ritardo, preceduto dalla colonna sonora già famosa. "Sophie era perfetta" racconta Claude Pinoteau: "trasmetteva un'intensità più adulta rispetto alle sue coetanee, controbilanciata dalla sua immagine da ragazzina".

Un primo provino (video) e il regista de Il Tempo delle Mele (e dei due sequel) assegnò il ruolo da protagonista alla bellissima sconosciuta Sophie Marceau, allora tredicenne, nella vita reale figlia di un'impiegata e un camionista, nel film di un'illustratrice e un dentista (Brigitte Fossey e Claude Brasseur, che la Marceau ricontrerà sul set, nelle vesti non più di padre ma di amante, nel 1986, nel thriller Descente aux enfers).

Inizia così, con un volto-rivelazione e una commedia romantica diventata simbolo generazionale, così come il lento di culto Reality di Richard Sanderson, una carriera che ha visto l'attrice lavorare con Maurice Pialat, Bertrand Tavernier, Alain Corneau.

Oggi Sophie Marceau ha 44 anni e due figli, uno nato dal suo primo matrimonio che è stato anche un sodalizio artistico: con il regista Andrzej Zulawski, che l'ha diretta in Le mie notti sono più belle dei vostri giorni, L'amor braque, La note bleue, fino a La fidélité nel 2000. Oltre che attrice, la Marceau è regista: ha diretto Parlami d'amore nel 2002 e La disparue de Deauville nel 2007.
 

Quanto a Pinoteau, che negli anni ha sperimentato vari generi, oggi preferisce dedicarsi alla sceneggiatura e ha appena completato lo script di Le medecin de campagne, dramma con elementi fantastici diretto da Florence Gabin (figlia di Jean, fu script girl, ovvero segretaria di edizione, per molti registi francesi tra cui Jean-Pierre Melville).
"Non penso per ora di tornare a dirigere. Nel sistema attuale i produttori non concedono abbastanza tempo per lavorare su una sceneggiatura, ed invece è la fase fondamentale per avere buon film".
 

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