Il tocco del peccato

di Jia Zhangke

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il tocco del peccato

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Titolo originale: Tian zhu ding
Interpreti: Wu Jiang, Wang Baoqiang, Zhao Tao, Xiao Hui, Zhang Jiyai, Luo Lanshan, Li Meng.
Origine: Giappone, Cina
Distribuzione: Officine UBU, 2013
Duarata: 133'

 

 

Cina contemporanea. Le vite di quattro individui scorrono e s'intrecciano ambientate in contesti geografici diversi. Da un angolo all'altro dell'imponente Paese. Dalla metropoli meridionale di Guangdong ai comuni rurali della provincia di Shanxi. La prima storia è quella di Dahai (Jiang Wu), minatore che si ribella alla corruzione dei capi villaggio nello Shanxi (terra natale del regista Jia Zhangke). La seconda narra di Zhou San (Wang Baoqiang – Lost in Thailand, Bing feng Xia e Bing feng Xia II, gli ultimi due in post produzione) giunto a casa, Chongqing, città a sud ovest del fiume Yangtze, per il capodanno, non regge i ritmi lenti e sedentari, sscopre il potere della pistolae. La terza che si svolge nella provincia di Hubei, Cina centrale, è la storia di Xiao Yu (Zhao Tao – Zhantai, Still Life, Dada) receptionist in una sauna. Non riuscendo a cambiare vita, si trova costretta alla sua vecchia professione, quando un cliente facoltoso la assale pone freno alle sue avances drasticamente. La quarta ambientata nella provincia del Guangdong, zona economicamente libera del Sud, è quella di Xiao Hui (Luo Lanshan). Passa da un lavoro ad un altro in condizioni sempre più degradanti, fino a fare il cameriere in un bordello, celato dietro un'attività lecita,

 

 

Il tocco del peccato (vincitore del Premio per la miglior sceneggiatura al Festival di Cannes, 2013) è un chiaro tributo alla pellicola A Touch of Zen – La fanciulla cavaliere errante (1972) di King Hu, vasto affresco epico-avventuroso con risvolti fantastici – dove pure si alternano quattro storie –  liberamente ispirato ad un libro di racconti di Pu Songling, I racconti straordinari dello studio Liao (centinaia di novelle popolari raccolte in decenni); chiari emergono pure i riferimenti all'opera cinese dal titolo Yu Tang Chun (spunto per vari film, tra cui una versione di King Hu).

Scritto e diretto da Jia Zhangke. Diviso in quattro parti simmetriche da circa 30 minuti l'una. Quattro vicende d'invenzione che s'incrociano in momenti specifici, balzando da un contesto all'altro, caricate di alterna ed improvvisa violenza. Jia si è ispirato a fatti di cronaca, tre omicidi ed un suicidio, succedutisi tra il 2010 ed il 2012 in varie provincie cinesi. Episodi connessi all'enorme divario tra le classi sociali, le cui conseguenze hanno prodotto profonde crisi personali nei soggetti interessati dalle vicende. 

Mescola attori professionisti affermati: Jiang Wu, Zhang Yang, Wang Baoqiang e Zhao Tao (moglie del regista, nota al pubblico italiano per Io Sono Li di Andrea Segre) ed esordienti, non professionisti, reclutati nei luoghi delle riprese (il diciannovenne Xiao Hui).

Il film è frutto di una coproduzione Cina/Giappone. Verrà distribuito da novembre in Italia grazie ad Officine UBU.

(M.T.S.)

 

Il trailer è in lingua inglese:

 

 

 

 

 

 

 

 

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