Il visionario mondo di Louis Wain, di Will Sharpe

Il biopic si pone inizialmente come un’acuta indagine sulla vita del celebre illustratore di gatti, per poi sfaldarsi nella seconda metà. Con Benedict Cumberbatch e Claire Foy. Su Amazon Prime Video

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Sin dall’incipit Il visionario mondo di Louis Wain dichiara apertamente la volontà di seguire uno dei due sentieri narrativi tracciati dal racconto biografico contemporaneo, reiterando pienamente quei codici di rappresentazione alla base dell’impostazione narrativa del biopic tradizionale: raccontare la storia di un artista realmente vissuto ripercorrendone le tappe di vita, per indagare il contributo da lui/lei dato alla collettività nel corso del tempo attraverso un ragionamento sistematico sulla sua immagine pubblica, oppure narrare la genesi della sua arte, focalizzandosi sui significati alla base della particolare natura espressiva di quella stessa forma artistica. Nell’impostare la narrazione sullo stravagante illustratore inglese, Will Sharpe sembra (inizialmente) optare per la seconda via, al fine di proporre un ritratto “sopra le righe” di una figura che certamente non ha mai operato secondo dinamiche convenzionali.

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Tutta la prima parte di film, che racconta la storia di Louis Wain (Benedict Cumberbatch), artista, illustratore e aspirante musicista di fine Ottocento divenuto celebre per le illustrazioni umoristiche e caricaturali di gatti (la cui eredità artistica è da rintracciare nel modo in cui tali disegni, nell’immaginario collettivo, abbiano contribuito a cambiare la considerazione che l’uomo ha del felino, transitato dalla mera posizione di “animale randagio” a quella di “animale domestico”), trova una propria dimensione nell’indagine fenomenologica del suo spirito artistico, osservato nelle sue proprietà, così come nelle sue manifestazioni e finalità lenitive. Tutte le traversie, le tribolazioni e i tragici ostacoli che la vita sembra riservare a Louis Wain (in quanto pater familias deve procurarsi, da solo, il sostentamento per le sue sorelle minori e, nel contempo, affrontare la precoce morte della sua giovane sposa) infatti, vengono qui interpretati come detonatori della creatività, quali salvifici inneschi da cui l’espressione interiore può creativamente darsi sotto forma di immagine ed emergere alla forma esteriore per entrare in contatto con gli spettatori (sia delle illustrazioni, sia quelli cinematografici).

Se però, nella prima parte, Il visionario mondo di Louis Wain trova la propria misura e raison d’être nell’articolazione di un discorso tutto focalizzato sui prodromi dell’espressione artistica, nel secondo macro-segmento, e precisamente in concomitanza con la scomparsa della moglie di Louis, Emily, il film sembra sfilacciarsi, non avendo più l’audacia né di continuare il discorso precedentemente affrontato, né tanto meno di offrire quel quid ulteriore che consenta alla narrazione di aprirsi verso orizzonti nuovi e calcare territori inesplorati del tribolato animo dell’artista. Nel momento in cui viene meno la presenza di Emily, sia per la magnetica alchimia tra Claire Foy e Cumberbatch, sia per la centralità assunta dal rapporto coniugale nell’esplorazione del legame di Louis con la sua vocazione estetica, le fondamenta su cui si regge il film iniziano a sfaldarsi, con un progressiva perdita di coesione e impatto emotivo che arenano la narrazione verso i territori del dramma convenzionale.

Da questa prospettiva è solo l’istrionica interpretazione di Benedict Cumberbatch, reduce dal lacerante ritratto del cowboy dall’omosessualità repressa ne Il potere del cane e abituato nel dar forma corporea ad idiosincrasie e vezzi stravaganti di figure storiche dalla personalità ambigua (il visionario Thomas Edison di The Current War, il controverso Julian Assange in The Fifth Estate o il geniale Alan Turing di The Imitation Game) o a iconici e anticonvenzionali personaggi di finzione (come Sherlock Holmes e il Grinch), a restituire un senso di equilibrio narrativo ad un film la cui narrazione, seppur sfilacciata nelle sue parti, si pone quale via di indagine sull’immanenza dell’arte nella vita di un artista.

Titolo originale: The Electrical Life of Louis Wain
Regia: Will Sharpe
Interpreti: Benedict Cumberbatch, Claire Foy, Andrea Riseborough, Toby Jones
Distribuzione: Amazon Prime Video
Durata: 111′
Origine: UK, 2021

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.5
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Il voto dei lettori
3.13 (8 voti)
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