"In ascolto – The listening", di Giacomo Martelli

Cinema civile di stampo europeo e confezione a stelle e strisce che esplora la tattilità percettiva, sensoriale del mondo moderno, le tecnologie al servizio del Potere e la nudità alla quale ci costringono, in bilico tra due mondi: quello sotto lo sguardo di tutti che si chiama Terra e quello di Echelon che insinua il suo sguardo su tutti noi.

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Non aspettatevi spionaggio alla Mission Impossible (come il terzo capitolo,in questi giorni in arrivo nelle sale), né un'opera pasticciata a cavallo tra cinema europeo e statunitense. In ascolto – The listening è un coraggioso e in parte riuscito tentativo di far convivere nello stesso acquario schermico due mondi ognuno, a suo modo, "traballante": quello sotto lo sguardo di tutti che si chiama Terra e quello di Echelon che insinua il suo sguardo su tutti noi. Cinema civile di stampo europeo e confezione a stelle e strisce che esplora la tattilità percettiva, sensoriale del mondo moderno, le tecnologie al servizio del Potere e la nudità alla quale ci costringono e che trova il suo fascino risposto, a tratti mal utilizzato, nella costituzione stessa della sceneggiatura sospesa tra ciò che è reale (l'NSA ovvero la National Security Agency creata nel 1952 dal presidente Harry Truman, Echelon sistema d'ascolto e intercettazione utilizzato dalla stessa NSA e Menwith Hill, la più grande stazione di ascolto e intercettazione del mondo, sita in Inghilterra) e ciò che potrebbe essere reale ma a quel che sappiamo è solo potenzialmente e ipoteticamente in atto. L'intercettazione di massa è solo l'ultimo, abominevole annichilimento della libertà (vedi "privacy") umana, escogitato da questo Grande Fratello di modernissimi circuiti che qui risponde al nome di Echelon. Pizzicando quanto basta umori e atmosfere da pellicole quali La conversazione e I tre giorni del condor, riuscendo meglio in alcune caratterizzazioni di contorno (il geniale ex ufficiale dei servizi segreti italiani interpretato con sensibilità da Andrea Tidona, I cento passi e La meglio gioventù, da confrontare con l'inconsistente cattivo di James Parks, figlio del protagonista della vecchia guardia Michael Parks, adorato da Tarantino) piuttosto che nei ruoli principali, complice anche una Maya Sansa nel pallone recitativo senza che la destabilizzazione del suo personaggio riesca a mascherarlo, quest'atipico action "fanta"-politico che s'interroga sul concetto di "controllo" (quel controllo globale che ci attanaglia ogni giorno sempre più) del debuttante Martelli ha tra le immagini più riuscite quelle cupole bianche di Menwith Hill, bulbi oculari capaci di "sentire", l'ambientazione sul Monte Bianco e lo shock sonoro subito dalla Sansa che le fa sanguinare i padiglioni auricolari e schiumare la bocca, come a noi dovrebbe friggere di rabbia la mente se pensassimo quanto siamo potenzialmente e sconsideratamente osservati nella quotidianità.

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Titolo originale: id.


Regia: Giacomo Martelli


Interpreti: Maya Sansa, Michael Parks, Andrea Tidona, James Parks, Matt Patresi, Vincent Riotta


Distribuzione: Medusa


Durata: 105'


Origine: Italia/UK, 2006

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