In che modo le serie TV romanticizzano il gioco d’azzardo?

Peaky Blinders

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LA SCUOLA DI DOCUMENTARIO di SENTIERI SELVAGGI

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Quante volte ti è capitato di guardare una serie TV e trovarti affascinato da un personaggio che, in modo del tutto casuale, si trova a scaricare delusione o adrenalina al tavolo da gioco? Non importa di quale gioco si tratti, ma sempre più spesso le serie tv inseriscono il gioco d’azzardo nella narrazione, mostrando questa attività di intrattenimento come simbolo di ricchezza e di fascino. 


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Ma quanto c’è di realistico in questa rappresentazione? In questo articolo esploriamo il modo in cui le serie TV “romanticizzano” il mondo del gioco, per dare uno sguardo più da vicino alla scelta narrativa.

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Il fascino costruito attorno al giocatore carismatico

 

Le serie TV sviluppate dai più prestigiosi sceneggiatori e registi del nostro tempo raccontano con sempre maggior insistenza figure di protagonisti carismatici che hanno la passione per il gioco. Il quadro è piuttosto chiaro: abbiamo solitamente un uomo sicuro di sé, abile nel leggere le carte e le persone, disposto a rischiare tutto per vivere una forte emozione. Un solo personaggio diventa quindi la massima espressione di coraggio o ribellione, un contrasto netto rispetto al mondo ordinato che la società impone.

 

Vogliamo citare alcune serie di riferimento legate a questo argomento, che sono Las Vegas (2003-2008) disponibile su Prime Video, e ancora Boardwalk Empire (2010-2014) o Billions (Serie TV 2016–2023). 

 

E non è un caso che sempre più piattaforme online, come Vinci Spin e altri brand storici, si aprano verso la presentazione di atmosfere “cinematografiche” tipiche, ma anche verso giochi dedicati a film e serie tv di fama internazionale.

 

Dietro questo nuovo tipo di rappresentazione che domina da qualche anno si nasconde quindi un messaggio potente: oggi il gioco è considerato un passatempo, ma soprattutto una forma di potere. E in questo lo spettatore diventa un sostenitore indiretto, perché si trova a tifare per un colpo di fortuna.

Scommesse, rischio e successo come elementi narrativi seducenti

 

Il gioco d’azzardo nelle serie TV non è mai banale ma viene spesso intrecciato con elementi narrativi forti: come abbiamo detto primeggiano il rischio, l’ambizione e il successo. Ma come funziona questa “seduzione” verso lo spettatore ignaro?

 

  • Il rischio viene percepito come eccitante e non un qualcosa di spaventoso;
  • Si vive solo raramente un senso di fallimento, e quando accade è temporaneo;
  • La fortuna è il premio prestigioso che cattura il più audace.

 

Hai mai visto Peaky Blinders? Questa serie britannica pone le scommesse al centro di tutto, ma non tanto come succede personale, bensì come forma di controllo e potere da parte di una banda di protagonisti. 

Ed è da realtà come questa che si arriva a presentare il successo al tavolo verde come un successo ottenuto su ampia scala nella vita, quel tipo di passaggio che porta a dire “ce l’ho fatta”.

Quando il casinò diventa uno sfondo glamour e irresistibile

 

Un film cult come “Ocean’s Eleven” ha portato sicuramente lo spettatore a sognare, non solo di avere molti soldi, ma soprattutto di entrare in un casinò. L’ambiente di gioco, ancora oggi nelle serie tv, è presentato come un richiamo alla tentazione e al mistero, ma soprattutto al grande lusso. E diventa così lo scenario perfetto per eventi prestigiosi, appuntamenti segreti e grandi colpi di scena.

Proviamo a vedere come viene rappresentata una sala da gioco legale:

 

  • L’apoteosi dello sfarzo tra pavimenti lavorati, lampadari scintillanti e arredamento sontuoso;
  • Una musica soffusa e zone di ristoro eleganti con cocktail serviti da camerieri di gran classe;
  • I protagonisti sono spesso impeccabili e girano solo in abito da sera e smoking.

Si tratta di un “pacchetto narrativo” chiaro, che tende a dare meno spazio al gioco in sé, ma lascia intravedere un palcoscenico glamour. 

Le conseguenze nascoste: ciò che le serie scelgono di non mostrare

Se mettiamo da parte le luci, le scintillanti slot e gli scenari lussuosi, che cosa resta? Dietro tutta questa spettacolarizzazione si cela un tema che in pochi raccontano, ed è chiaramente legato al gioco patologico. Si tende a nascondere il discorso legato alle perdite economiche, alla dipendenza e ai problemi familiari, lasciando che solo alcuni film drammatici trattino l’argomento. Con sempre meno insistenza troviamo giocatori sull’orlo della crisi e quel senso di fallimento che segna la vita di un protagonista che ha perso tutto. E nonostante la nota drammatica, non si affronta mai il tema offrendo uno spunto per la possibile riabilitazione del soggetto.

Si continua quindi ad avere una sorta di squilibrio tra l’immagine seducente e la realtà, così da ottenere una percezione distorta del gioco. E tutto questo potrebbe anche spingere certi spettatori a sottovalutare i rischi.

L’influenza culturale: spettatori, percezione e normalizzazione del rischio

Fino a questo punto abbiamo visto che molte serie tv non solo raccontano delle storie più o meno fortunate, ma sono anche capaci di modellare e influenzare il nostro linguaggio e i comportamenti sociali. Il tutto viene spesso effettuato in modo sottile, come vogliamo analizzare nella seguente tabella.

 

Azione Significato intrinseco
Un protagonista è appassionato di gioco Il pubblico empatizza con lui
Il gioco è considerato successo Gestire l’azione di gioco diventa un talento
Il rischio è premiato Si crea l’illusione di ottenere un premio per un efficace abilità di controllo


In tal modo l’esposizione alle scene di gioco può anche influenzare la nostra percezione finale molto più di quanto si pensi. In termine pratico (senza voler finire in tecnicismi) si parla di “agenda setting”, si tratta quindi della capacità dei media di definire ciò che il pubblico considera importante. E a confermare questa cosa sono i dati dei giocatori più attivi, con il:

 

  • 46% dei giovani di età compresa tra 18-24 anni;
  • 39% dei giocatori ha un’età compresa tra 25-34 anni;
  • 26% ha tra i 35-44 anni;
  • 14% è over 45.

 

Come notiamo infatti i giovanissimi, ovvero chi ha maggior possibilità di accedere ai contenuti multimediali via streaming, sono anche coloro che mostrano maggiore curiosità verso il gioco. Non sarà una conseguenza diretta delle serie tv, ma tutto ciò andrebbe attentamente monitorato, proponendo un’educazione critica ai consumatori.

 

Bisogna infatti ricordare che tra realtà e finzione c’è (o almeno deve sempre esserci) una distanza significativa.

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