In viaggio con mio figlio, di Tony Goldwyn

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Corso estivo di MONTAGGIO, dal 22 luglio

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Un commovente e sincero road movie familiare, che ritrova nello spirito alla Springsteen il viatico migliore per affrontare dolori, sensi di colpa e allontanamenti forzati. RoFF19. Alice nella Città

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Corso estivo di RECITAZIONE CINEMATOGRAFICA, dal 14 luglio

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Se Bruce Springsteen fosse andato d’accordo con il padre, probabilmente questo film sarebbe nato proprio sulla base di uno dei suoi pezzi. Come accaduto in passato con celebri brani tra i quali Highway Patrolman, Dead Man Walking, The Wrestler e Thunder Road. Immediatamente intercettati dal cinema e divenuti immagine, rompendo la barriera del racconto immaginato. Quello scaturito esclusivamente dall’ascolto, capace di lì a poco di prendere forma, questa volta per davvero. Eppure Springsteen con il padre non è mai andato d’accordo. Da una parte un giovane ribelle, che nella musica ritrova l’unico rifugio possibile, rispetto ad una vita fino ad allora colma di dolori e addii. Dall’altra un uomo spigoloso e laconico, che pur affetto da bipolarismo e depressione cronica, sceglie di non affrontare mai realmente la propria condizione di impossibilità alla vita e all’amore.


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Max (Bobby Cannavale) e Ezra (William Fitzgerald), i due protagonisti di In viaggio con mio figlio, quinto lungometraggio da regista di Tony Goldwyn, devono molto all’immaginario di Springsteen. Il primo ha divorziato da poco, pur accettandolo a fatica e sopravvive come può, ritrovando nella stand-up comedy l’unica salvezza possibile, che è principalmente emotiva e inevitabilmente economica, torna il rifugio nell’arte, raramente compresa, eppure amata. Il secondo invece, è figlio di un padre sfuggente, forse depresso che non riesce a comprendere davvero. A peggiorare le cose un disturbo dello spettro autistico, che non può far altro se non separare ulteriormente un padre dal proprio figlio, per via dell’incapacità di quest’ultimo d’accettare l’amore. Max e Ezra però non ci stanno e nonostante l’autismo, le incomprensioni, le ombre lunghe e cupe della depressione e così le dinamiche tipiche delle famiglie disfunzionali, si danno alla macchia, saltando a bordo di un’auto, che li condurrà sulla strada. Lì dove tutto può finire, oppure ricominciare, dando vita a nuove verità e legami fino ad allora considerati irraggiungibili.

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A distanza di undici anni da Nebraska di Alexander Payne, titolo altrettanto vicino a Springsteen, sia nelle intenzioni, che nel suo rifarsi implicitamente all’album più doloroso del Boss – coincidenza vuole che lo stesso, contenga una delle rarissime tracce dedicate al padre, My Father’s House -, ecco un altro road movie intriso di profondo spirito americano, che rintraccia nel racconto padre/figlio, la dimensione migliore per affrontare tematiche ben più adulte e decisive. A partire dalla depressione, che non è mai gridata, piuttosto suggerita, fino all’autismo, osservato e indagato con inaspettata ironia, che complice la questione della stand up comedy, conduce naturalmente alla risata, senza mai forzarla, senza mai anticiparla.

Tony Goldwyn realizza con In viaggio con mio figlio il suo film più compiuto, personale ed elegante, affidandosi a un cast di prim’ordine, che vede coinvolti nomi come Bobby Cannavale, Robert De Niro, Whoopi Goldberg, Vera Farmiga, Rose Byrne e William Fitzgerald. Ciascuno dei quali, capace di ritagliarsi almeno un grande momento all’interno del film, restando impresso nella memoria dello spettatore.

Quanto è difficile essere figli, ancor più essere genitori. Se però si ha la forza di ridere della vita, perfino il dolore più grande e l’ostacolo più insuperabile, possono sgonfiarsi, fino a scomparire. Nel mezzo, il viaggio e la lingua d’asfalto, che sotto il peso degli pneumatici e dei ricordi – “perché la mamma è andata via?” -, non intende arrestarsi, tra nuovi e vecchi amori e un irrefrenabile desiderio di ricominciare da capo. D’altronde alla fine del viaggio tutto è possibile, così come all’inizio.

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5
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Il voto dei lettori
3 (1 voto)
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