"Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni", di Woody Allen

Un altro ricco film corale in un cinema che è diventato una sua personale giostra in cui forse a questo punto neanche la storia ha più importanza e dove il suo alter-ego potrebbe essere la figura interpretata da Anthony Hopkins. Bastava forse amplificare qualche momento vissuto o gli sguardi voyeuristici dalla finestra . Ma a questo punto l'ansia di girare sembra prevalere sul piacere di raccontare
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Forse a questo punto neanche la storia ha più importanza. Non è vero che Woody Allen gira sempre lo stesso film e non è neanche vero che gira un film diverso dall'altro. Forse è qui la sua voluta contraddizione. I personaggi appaiono e scompaiono come nei giochetti di magia di Scoop senza le derive thriller degli altri due film inglesi del regista, Match Point e Sogni e delitti. Per l'ennesima volta riunisce un altro ricco cast (sarebbe curioso oggi scoprire quanti attori del cinema statunitense non hanno lavorato con Woody) dove gli interpreti entrano anche con disinvoltura nel suo personale teatro delle marionette in cui il suo alter-ego potrebbe essere proprio la figura di Alfie. Per vedere quanto sia diventato impermeabile questo cinema, basta vedere come risultano esteriori la presenza della musica di Boccherini o la rappresentazione della Lucia di Lamermoor. Eppure bastava amplificare uno sguardo di Naomi Watts verso Banderas, il disagio di Hopkins in palestra mentre tre ragazzi guardano la moglie e la passeggiata di Josh Brolin in strada quando sembra che il mondo gli stia cadendo addosso. Lì ci sono brani di vita che invece permeavano per intero alcuni suoi capolavori come Io e Annie e Manhattan. Qui forse il momento in cui questo film si poteva accvendere è lo sguardo di Roy dalle finestre. Bastava anche prolungare il voyerismo senza spingersi al desiderio dello straordinario Two Lovers di Gray. Ma questa è solo una zona periferica di un cinema che è diventata una personale giostra, che sicuramente può dare ancora qualcosa, ma dove l'ansia di girare prevale ormai sul piacere di raccontare. E' certamente una droga, ma non di quelle che fanno bene. E come Londra è diventata città adottiva rispetto New York anche questo film sembra essere più adottato che vissuto da Allen. Magari lui stesso ci è anche più affezionato. Ma qualcosa comunque è cambiato.
Titolo originale: You will meet a tall dark stranger
Regia: Woody Allen
Origine: USA/Spagna, 2010