Incontro con Gianluca Petrazzi e il cast di Roma Criminale

cast roma criminale
Il registaha presentato alla stampa Roma criminale, presso la Casa del Cinema di Roma. Con lui era presente il cast del film (Massimo
 Vanni, Luca Lionello, Corrado Solari, Alessandro Borghi). Il film uscirà in quaranta copie: il 5 dicembre a Napoli e il giorno dopo nel resto d'Italia

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Oggi il regista Gianluca Petrazzi ha presentato alla stampa il suo film Roma criminale, presso la Casa del Cinema di Roma. Con lui era presente il cast del film.

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E' la storia del giovane Marco Lanzi (Alessandro Borghi),  vice questore aggiunto in un commissariato della periferia romana, che vede uscire dal carcere dopo trent’anni  Vince Marrazzo detto “er Toretto” (Luca Lionello), detenuto per aver commissionato la morte di suo padre, il commissario Lanzi. Appena uscito "er Toretto"  incontra “il Colombia” (Corrado Solari) un amico di vecchia data con il quale ha condiviso l’esperienza del carcere. I due si mettono nuovamente in affari per rapinare una delle filiali della BCE così da assicurarsi una “pensione d’oro”. Il vice questore, avventato e mosso dal risentimento, si mette sulle loro tracce accompagnato da Gargiulo (Massimo Vanni) amico di sempre ed ex collega del padre. Il film sarà in sala dal 5 dicembre, distribuito da Explorer Entertainment e Prima Visione.
 
 
Gianluca Petrazzi, nella scena madre del film il vice questore Lanzi  lascia andare “Er Toretto” proprio quando lo ha sotto tiro. Come mai questa scelta? Inoltre tutti indossano il giubbotto antiproiettile ma sembrano bucarsi facilmente…
 
Beh con i kalashnikov non è mica tanto facile! E’ vero abbiamo un po’ giocato con la fantasia. Per quanto riguarda la scelta di Lanzi posso dire che il suo io è da poliziotto, lui è molto giovane, ha dei principi ma poca esperienza. Se fosse stato un poliziotto anziano, sicuro si sarebbe fatto scappare un colpo.
 
 
Il suo film sembra omaggiare i poliziotteschi all’italiana degli anni ’70 . E’ così?
 
E’ un omaggio ai poliziotteschi, al grande Umberto Lenzi (non a caso il vice questore si chiama Lanzi) ma soprattutto è un omaggio a mio padre, che è stato un grande stuntman coordinator, un maestro d’armi e controfigura del mito Tomas Milian. Quando è morto, immediatamente mi è venuta l’idea di far risorgere quel genere, di onorarlo assieme a mio padre. Questo film nasce come un cortometraggio, poi quando ho incontrato Gino Montegrande e si è offerto di produrlo, abbiamo entrambi intrapreso quest’avventura, assieme a tutto il cast. Ci siamo divertiti, li conosco tutti da una vita.
 
 
Massimo Vanni: Parlo io che sono il più vecchio di tutti. Vorrei dire che Luca Lionello è stato eccezionale e lo posso dire avendo anche lavorato con Sergio Corbucci ed Enzo Castellari. Tra gli appassionati del genere c’è stato un lungo pisolino che ha fatto dimenticare l’importanza di film come questo. Gianluca ha avuto la fortuna di incontrare il produttore Gino Montegrande che si è avventurato insieme a tutti noi.
 
 
Gino Montegrande (produttore): Oltre ad essere ottimi amici, ci siamo impegnati perché abbiamo creduto molto in questa storia.
 
 
Luca Lionello, lei ha interpretato molto bene il ruolo di questo criminale “er Toretto”, ma ad un certo punto è come se tutta la sua personalità venisse soffocata, come se lei avessi perso il fil rouge della situazione attoriale. Sembra anche che la regia sia stata disattenta o forse presa dalla smania di finire in fretta. E’ d’accordo? Inoltre, come crede sia possibile che un attore di talento come lei non riseca a lavorare nel cinema italiano?
 
D’accordo con Gianluca abbiamo lavorato molto sulla psicologia del personaggio, tenendo conto ed ispirandoci ai personaggi del passato. Io volevo dare al Toretto qualche piccola nota umana, per addolcire un personaggio a suo modo nobile, quella nobiltà criminale che oggi si sentirebbe a disagio in mezzo a questi “nuovi delinquenti”. Per quanto riguarda la fretta nel girare, non avevamo più sangue a disposizione…niente più soldi per cui o facevamo così oppure saremmo stati costretti a spararci per davvero! In questo nostro paese, che da un certo punto di vista si è inventato il cinema, mi capita di collaborare con vari artisti, quasi senza sosta. L’importante è provare. In fin dei conti il nostro è stato quasi da sempre un cinema in crisi, per cui se qualcuno ha qualcosa da dire lo faccia adesso, anche perché se ne accorgerebbero tutti. “La scena” del poliziottesco all’italiana, del cinema passato, doveva in qualche modo essere omaggiato e portato avanti, ma è duro farlo perché il budget è davvero ridotto. Noi ci abbiamo provato.
 
 
Gianluca Petrazzi: abbiamo girato il film in cinque settimane, ne avessi avute altre due avrei potuto studiare meglio la sceneggiatura. La scena finale ci è costata fatica, dalle sette del mattino fino a sera a girare. Se Gino avesse avuto una spalla e io più budget, avremmo apportato qualche modifica. I soldi non si rubano, i soldi, quelli che ci stanno, si vedono.
 
 
 
Massimo Vanni: Prima si è parlato di Tomas Milian, ebbene vorrei raccontare una cosa: due anni fa, io e Gianluca abbiamo deciso di andare a trovarlo a Miami per proporgli un suo “ritorno”, un nuovo film su di lui ma non per scimmiottare le vecchie pellicole, non volevamo un film ridicolo. Volevamo quella verve, quella particolare ironia, ma non ci ha creduto nessuno. Tanto noi non ci arrendiamo.
 
 
Alessandro Borghi, alla fine della fiera non ci sono né vinti né vincitori. Neanche lei vince.
 
No, è vero. Sono io per primo a non vincere anche se ci sono stati dei cambiamenti di sceneggiatura in corso d’opera. Credo però che il presupposto di un film non sia sapere chi vince o chi perde, non ce n’è bisogno.
 
 
Corrado Solari: E’ la prima volta che vedo il film e devo dire che c’è un filo teso che si fa seguire per entrare dentro alla storia, questo mi piace molto. Il personaggio "er Toretto" mi affascina per quel suo non riconoscersi tra questi delinquenti doppiogiochisti. Lui è un uomo di parola.
 
 
Luca Lionello, il suo personaggio si ispira a quello del "Gobbo" di Tomas Milian?
 
Sì, abbiamo voluto omaggiarlo. Questo è il cinema che amo, quello d’azione, quello con le pistole che devono sparare: il cinema che mi ha nutrito da bambino. Accanto a noi c’è sempre stato Tomas. Vorrei dire anche qualcosa sul budget e cioè che io non ho sentito tutta questa difficoltà e non la vedo neanche. Ciò che vedo è un film d’intrattenimento, dove si ride e ci si spaventa anche. E’ un film buono, che si fa guardare ed è allo stesso tempo molto dolce. In mezzo a questi grandi artisti il budget non sembra così piccolo. Per me è stato un privilegio.
 
 
Giorgio Bruno (distributore)come ha ideato la distribuzione del film?
 
Vorrei dire che io sono cresciuto con questo genere e credo davvero nel film, nonostante la casa di distribuzione sia neonata. Il film uscirà in quaranta copie: il 5 dicembre a Napoli e il giorno dopo nel resto delle sale.
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