inizioPartita. Anthem (PS4) – La recensione

Anthem è stato forse immesso sul mercato frettolosamente, senza una doverosa revisione delle meccaniche di gioco e con una storia in-fieri non all’altezza dei capolavori BioWare

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Anthem è, dal punto di vista visivo, un prodotto allo stato dell’arte.

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Anthem (PS4), il packshot del titolo

Anthem (PS4), il packshot del titolo

Inizialmente, tutto tende ad apparire ben riuscito, dato che vengono subito calate sul tavolo le carte più “pesanti” prese dal mazzo delle sue caratteristiche salienti.

Il gioco si svolge su di un pianeta alieno soggetto a cataclismi perpetui: i gamer assumono il ruolo di eroici mercenari, usando potenti armature mech, denominate Javelin, per combattere le pericolose creature che gli si parano di fronte. L’ambientazione in-game è letteralmente sbalorditiva, molto al di là di qualsiasi cosa che si sia vista nell’attuale generazione di videogiochi. La superficie del pianeta sembra essere stata distrutta e poi frettolosamente riassemblata; l’impressione è quella di trovarsi di fronte all’opera di una divinità pasticciona, con un paesaggio “sgarrupato” che ricorda un’immensa torta a strati, di pan di spagna e crema, fatta cadere distrattamente sul pavimento, i cui pezzettoni siano stati raccolti con una cazzuola da muratore e poi rischiaffati sul loro bel vassoio d’argento. È un posto dove lussureggianti foreste pluviali si aggrappano a vertiginose formazioni rocciose che, magari, si appollaiano, a loro volta, su imponenti altopiani biancicanti, mentre cascate scintillanti si riversano giù da scogliere alte centinaia di metri. Si può passare velocemente da uno scenario all’altro, e, nonostante la spiazzante giustapposizione dei vari environment, il risultato non appare affatto forzoso, quanto piuttosto di una bellezza estatica.

Per gli occhi, è davvero qualcosa di sbalorditivo.

Anthem (PS4): ecco le quattro tipologie di Javelin

Anthem (PS4): ecco le quattro tipologie di Javelin

La stessa attenzione è stata profusa nel rendere graficamente le varie tipologie dei Javelin. Ce ne sono quattro tra cui scegliere, dal gigantesco Colossus al furbesco Interceptor. Sono tutti dotati di un potentissimo sistema jetpack: attivandolo, ci proietta in aria calciati dai booster. Il Javelin s’inerpica nel cielo come un F-15 a post-bruciatori aperti che rompe la barriera del suono. Non è certamente il sistema d’arma più facile da controllare, ma volare in giro è estremamente liberatorio, soprattutto potendo ammirare dall’alto i paesaggi cui si è precedentemente accennato.

Ma è qui che termina il resoconto degli aspetti positivi che il gioco è capace di offrire.

Purtroppo, e spiace scriverlo, BioWare questa volta volta è partita a razzo lanciandosi nel vuoto… solo per spiaccicarsi ignominiosamente.

Il noto sviluppatore ha alle spalle una certa corposa tradizione di successi annunciati, basati essenzialmente su storyplay ad archi narrativi complessi ed interattivi, farciti di personaggi non-giocanti intriganti e psicologicamente ben delineati, dove l’intelligenza del giocatore veniva stimolata più dalla trama e dalle sue ramificazioni che dal comparto “action”, comunque immancabile e reso in maniera magistrale, ma funzionale alla storia più che a sé stesso.

Stavolta, per rincorrere la concorrenza, e per accontentare le probabili richieste di Electronic Arts (…publisher della produzione), BioWare si è cimentata con il genere degli action multiplayer: poco importa che abbiano comunque voluto calarci dentro il comparto ruolistico, attribuendo laconicamente al titolo anche la classificazione di rpg… Anthem è essenzialmente un gioco d’azione online, tra l’altro con un comparto multigiocatore raffazzonato (…si vede lontano miglia che questa tipologia di giochi non è nelle corde del developer canadese).

Anthem (PS4): ecco un combattimento con una specie di mostro/boss

Anthem (PS4): ecco un combattimento con una specie di mostro/boss

In effetti, nonostante sia reclamizzato come esperienza ludica cooperativa, il gioco di squadra di Anthem si limita alla “rivitalizzazione” dei compagni caduti e, occasionalmente, a sfruttare al meglio gli effetti delle “combo” create magari da un altro giocatore. Al di fuori di questo, c’è poco senso del lavoro di gruppo e le comunicazioni tra player sono ridotte al lumicino. A conti fatti, si ha la straniante sensazione di giocare contemporaneamente ad altre persone piuttosto che in team con loro.

Questo bizzarro senso di isolamento si avverte ancora di più nella città virtuale che funge da base per le operazioni dei giocatori, Fort Tarsis, a cui si ritorna alla fine di ogni missione. Qui, Anthem separa i player tra di loro, passando ad una prospettiva ristretta in prima persona, mentre si cerca di farsi assegnare nuove missioni, di potenziare il proprio Javelin e di parlare ai personaggi non-giocanti del titolo.

Fort Tarsis, in effetti, è il luogo dove notoriamente dovrebbe risiedere il lato umano di Anthem; personaggi critici per la trama e civili chiacchieroni sono sparsi in giro come decorazioni per lo storyplay. Eppure il racconto di Anthem non appare profondo, anzi è interamente “usa e getta”. In assenza di opportunità significative per lo sviluppo del personaggio, la maggior parte delle conversazioni equivale ad episodici ed isolati duelli con l’IA che gestisce questo o quel NPC. Non si avverte un “disegno di fondo” che spinga il giocatore ad indagare la trama, a soffermarsi un po’ più del dovuto sui dialoghi.

È quindi deludente vedere che BioWare non riesce a raggiungere un buon risultato proprio nel campo specifico in cui il noto studio di sviluppo si è storicamente sempre dimostrato il più abile: qui siamo proprio di fronte ad una narrazione scarsa.

L’impressione è che si tratti di un prodotto lanciato sul mercato troppo in fretta, senza una doverosa revisione delle meccaniche di gioco e con una storia in-fieri non all’altezza dei capolavori cui BioWare ci aveva abituato. Discontinuamente, ricorda nel gameplay Gears of Wars con la differenza dell’attività aerea dovuta ai jetpack, mentre altri suoi aspetti sembrano scimmiottare Destiny. In definitiva, niente di platealmente nuovo sotto il sole.

Ne sconsigliamo l’acquisto ai fan di vecchia data della BioWare, dato che ne rimarrebbero delusi.

Tuttavia, se sbavate davanti ad un ottimo rendering paesaggistico 3D, magari provatelo: la grafica strabiliante di Anthem potrebbe davvero essere capace di rapirvi.

Requisiti PS4:
– Da utilizzarsi con (consigliato): PlayStation 4 Pro (1 TB)
– Dispositivo di controllo: DualShock 4 Wireless Controller
– Internet: Richiesta connessione internet stabile (possibilmente a banda larga) per il download del gioco dal PlayStation Network, e per accedere al multiplayer online
Voto: 68/100
Tipologia: Azione / Combattimenti / Elementi di Role Play / Fantascienza / Multiplayer Online
Produttore: Electronic Arts
Sviluppatore: BioWare
Distributore: PlayStation Network

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