inizioPartita. I nuovi processori Ryzen di AMD, dotati di core con architettura Zen

L’ambizione di AMD è quella di spingere le sue CPU Ryzen ad alte performance verso nuovi orizzonti, nonostante le problematiche connesse al superamento della soglia-limite della Prima Legge di Moore

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Lo scorso 13 Dicembre, AMD (che sta per Advanced Micro Devices), azienda multinazionale statunitense leader nel campo della produzione di microprocessori e delle nuove tecnologie grafiche, ha svelato alcune ulteriori informazioni relative alla nuova famiglia di processori per applicazioni desktop che sta per essere lanciata sul mercato, il tutto nel corso di un evento di presentazione riservato ai fan del brand, il meeting “New Horizon“, moderato dal giornalista televisivo ed esperto di videogaming Geoff Keighley.

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L'evento New Horizon, voluto da AMD per presentare la famiglia dei nuovi processori Ryzen, è stato presentato da Geoff Keighley...

L’evento New Horizon, voluto da AMD per presentare la famiglia dei nuovi processori Ryzen, è stato presentato da Geoff Keighley…

Si tratta, in pratica, di processori su cui s’innestano core basati sull’innovativa architettura denominata “Zen” (di cui si era inizialmente sparsa voce sotto il nome in codice di “Summit Ridge“).

L’architettura ad alte performance del Core x86 Zen di AMD comporta un miglioramento senza precedenti di ben il 40% sulla gestione del ciclo di istruzioni-per-clock rispetto alla precedente generazione dei core AMD, senza necessità di incrementi di potenza.

Traendo ispirazione dal nuovo nome assegnato ai core, AMD ha introdotto anche il marchio derivato “Ryzen“, destinato ad estendersi a tutte le famiglie di processori che sfrutteranno le CPU Zen, siano esse pensate per i PC desktop oppure per i notebook.

L’arrivo sugli scaffali dei rivenditori di questi nuovi lotti di produzione è previsto per il primo quadrimestre del 2017, e l’ambizione di AMD sarebbe quella di spingere le sue CPU ad alte performance verso nuovi orizzonti prestazionali, nonostante le problematiche connesse al superamento della soglia-limite della Prima Legge di Moore, che impongono notevoli sforzi sul piano della progettazione delle architetture interne delle CPU stesse.

Inoltre, AMD ha presentato SenseMI, un insieme di tecnologie di rilevamento, adattamento ed apprendimento integrate in questi nuovi processori Ryzen, destinate a combinarsi con numerosi altri progressi tecnici di cui sempre i Ryzen verranno dotati, per affrontare le impegnative esigenze dei giocatori e degli utenti appassionati di PC.

SenseMI si compone di cinque tecnologie principali, che nell’odine sono:

Pure Power: i processori con core Zen avranno un controllo accurato della temperatura, delle velocità di clock e dei voltaggi, tramite sensoristica integrata che permetterà un settaggio adattivo in tempo reale, a seconda del carico di lavoro.

Precision Boost: funziona in appoggio a Pure Power ed è intesa ad ottimizzare ancora di più le prestazioni finali, applicando quasi istantaneamente un “overclocking” temporaneo alle frequenze del processore, a step di 25 MHz, in maniera tale da modificare la velocità di clock sempre a seconda del carico di lavoro sostenuto dal processore.

XFR: acronimo di Extended Frequency Range, consente ai core Zen di sostenere per brevi lassi di tempo frequenze operative superiori ai limiti “fisici”, pre-impostati tramite Precision Boost. XFR sarà in grado rilevare automaticamente per quanto tempo mantenere la velocità di clock al di sopra delle specifiche tecniche pensate per il core, questo in dipendenza dall’hardware dell’utente (se il dissipatore della CPU è più “prestante”, tipo uno “a liquido”, il clock “maggiorato” potrà durare per più tempo, al contrario del caso in cui un utente monti sul proprio PC un sistema di dissipazione di tipologia basilare).

Neural Net Prediction: è un sistema integrato all’interno dell’architettura Zen capace di analizzare in real-time il comportamento del processore, caricando, attraverso un algoritmo di previsione, delle istruzioni che probabilmente potranno essere impiegate da lì a breve, comportando ciò una drastica diminuzione dei tempi di latenza nell’esecuzione di quei software che necessitano di una maggiore velocità di elaborazione.

Smart Prefetch: insieme con Neural Net Prediction, è un pool di algoritmi dedicati che lavora per cercare di tracciare il comportamento del software che si sta utilizzando, in modo da anticiparne le esigenze e preparare i dati di cui necessita prima che lo stesso li richieda per l’elaborazione, cosa quest’ultima che si traduce in un minor tempo complessivo nell’esecuzione del software medesimo.

Questo è Jim Anderson, il capoccia di AMD... bello e pettinato...

Questo è Jim Anderson, il capoccia di AMD… bello e pettinato…

Jim Anderson, vicepresidente senior e direttore generale di AMD per i settori dell’informatica e della grafica digitale, ha commentato: “Il mercato desktop è affamato di cambiamento dato che nuove esigenze di utilizzazione come VR, modellazione 3D e gli eSport richiedono estese capacità di elaborazione e di potenza grafica.
Abbiamo progettato i processori Ryzen per eccellere in questi settori e per portare ancora una volta l’innovazione tanto desiderata e la concorrenza nel settore dei PC desktop.”.

Durante l’evento è stato, in effetti, mostrato agli spettatori come il Ryzen riesca a battere in prestazioni le CPU made in Intel a parità di velocità di clock (3,4 GHz).
In particolare, messi a confronto due PC dotati della medesima scheda grafica (una Nvidia Titan X), quello dotato di processore Ryzen riusciva a battere con facilità il framerate del Core i7 6900K di Intel, utilizzando come gaming-software di paragone il recente Battlefield 1 (in risoluzione 4K).

Con la commercializzazione dei nuovi processori Ryzen, AMD si prepara a dare nuovamente battaglia alla rivale storica Intel. Vedremo nei prossimi mesi se e come risponderà la corporation di Santa Clara. I videogiocatori sono nel frattempo avvisati…

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