inizioPartita. Largo a Dave Coplin, l’assassino delle keyboard…

La stampa del settore informatico si è proiettata sulla scia di Dave Coplin, noto “guru” UK delle nuove tecnologie, dichiarando morta prima del tempo l’ancora utilissima QWERTY.

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Oramai è deciso. La QWERTY ha le ore contate. Non importa che voi utilizziate una prestante keyboard fisica collegata al vostro PC (…magari di quelle spettacolari piene di led, da hardcore-gamer con gli steroidi), oppure una tastiera virtuale in stile minimalista, visualizzata sullo schermo del vostro dispositivo portatile (tablet, smartphone, ecc…): tra poco vi sparirà da sotto le dita e sarà tutta colpa sua…

Di chi, vi starete chiedendo? Ma di Dave Coplin, ovviamente!

Se anche il suo nome non vi dice nulla, sappiate che, in questo specifico caso, il requiem ha deciso di intonarlo proprio lui, e senza nemmeno attendere la reale “dipartita” del noto ed apparentemente indispensabile accessorio.

Dave Coplin, il "guru" di Microsoft UK che vuole togliere di mezzo le keyboard

Dave Coplin, il “guru” di Microsoft UK che vuole togliere di mezzo le keyboard

 

Per i più curiosi, dal profilo del buon Dave sul network LinkedIn egli risulta orbitare in ambito Microsoft UK, con l’altisonante carica di Chief Envisioning Officer. Considerato un’eminente autorità nell’industria del settore IT riguardo un ampio ventaglio di materie, viene chiamato spesso a contribuire con i suoi elaborati riguardanti il futuro dell’educazione, la privacy e la sicurezza online, oltre che, naturalmente, l’impatto delle nuove tecnologie sulla società moderna, a parecchi programmi della BBC. Inoltre, suoi interventi vengono sovente pubblicati sul The Telegraph e sul Guardian.

Orbene… in qualità di dirigente Microsoft, ha deciso di occuparsi delle strategie di sviluppo a lungo termine dell’azienda, portando in dote la considerazione che la tecnologia deve liberarsi dalle “formae mentis” del passato. In particolare, egli fa notare ad ogni piè sospinto che, pur avendo la tecnologia compiuto passi in avanti enormi, ciò che la caratterizza e la circonda, in particolare le interfacce ed i luoghi in cui è utilizzata, non hanno subito la medesima e progressiva trasformazione.

Una tastiera QWERTY su una vecchia macchina per scrivere di Remington and Sons

Una tastiera QWERTY su una vecchia macchina per scrivere di Remington and Sons

Un esempio lampante sarebbe proprio costituito dalle tastiere QWERTY, il cui schema si rifà allo storico brevetto di Christopher Sholes, del 1864, utilizzato per la prima volta sulle macchine per scrivere della Remington and Sons. Potrà sembrare strano, ma per i più moderni sistemi informatici si continua in effetti ad utilizzare un sistema di input che è stato ideato nel 19° secolo.

Dave immagina un futuro in cui l’informatica, anche se in maniera non appariscente, saprà proporsi a livello strumentale e pervasimente efficace nella vita quotidiana delle persone. In questo senso, sistemi di riconoscimento vocale e dei gesti, uniti a software di dettatura “smart”, potrebbero nei prossimi anni portare all’estinzione le keyboard come oggi le conosciamo.
Presumibilmente, egli tende a “sponsorizzare” cripticamente le nuove funzionalità dei futuri sistemi operativi Microsoft.
Tanto per capirci, con l’ultima versione di Windows (…la 10) risulta disponibile l’applicazione Windows Ink, che consente l’interazione con i pennini per touchscreen, in modo da scrivere appunti a mano libera sullo schermo, per disegnare schizzi o per scribacchiare sulle foto prima di condividerle. Riteniamo che il Coplin si rifaccia ad un concetto simile, re-immaginato in maniera più estensiva ed efficiente.

Il fatto è che la stampa di settore si è proiettata sulla sua scia, dichiarando morta prima del tempo l’ancora utilissima QWERTY.
Ma quest’ultima possiede una caratteristica notevole, che latita in molte delle applicazioni input più moderne: a parte l’eventuale usura meccanica, funziona senza se e senza ma, e in ogni caso!

L'IBM ViaVoice è un noto software di riconoscimento vocale di IBM; la prima versione è del lontano '97

L’IBM ViaVoice è un noto software di riconoscimento vocale di IBM; la prima versione è del lontano ’97

È dal 1997 (anno di rilascio della prima versione di IBM ViaVoice) che l’industria del software continua a scommettere sul riconoscimento del linguaggio umano da parte delle macchine come futura gallina dalle uova d’oro in ambito informatico; eppure, a parte campi di applicazione particolari (…un esempio a caso, la dettatura dei referti medici in ambito ospedaliero, per velocizzare le operazioni di refertazione “seriale”), esso non ha conosciuto ampia diffusione a livello generale, causa la non perfezionata efficienza interpretativa in relazione ai comandi impartiti a voce e la non applicabilità ad ogni condizione di utilizzo dei predetti software.

 

Certamente, lo sviluppo di programmi sempre più efficaci e strumentalmente potenti porterà in futuro alla dismissione dell’accessorio tastiera. Ma, probabilmente, a dispetto di Dave Coplin e di Microsoft (…che sembra celarsi dietro le sue “uscite”) ciò non avverrà in tempi brevissimi.

 

CTRL + ALT + CANC

 

E poi, a voler essere sarcastici, se davvero in Microsoft dovessero decidere di toglierci la keyboard, come faremmo in caso di emergenza a lanciare Windows Task Manager, o a riavviare brutalmente il PC, senza premere la storica sequenza di tasti CTRL + ALT + CANC?  Meditate gente, meditate…

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    2 commenti

    • Cristina Heinnes

      Non sapevo di questo tizio e dalla foto pare uno di quei bruttini stagionati con scarsa vita sociale che se ne stanno tutto il giorno a pensare a come far fare agli altri quello che vogliono loro. Invece che eliminare le tastiere, perché non pensa a come sistemare quel colabrodo di sistema operativo che la sua azienda vende con il nome di Windows 10?

      • Ho letto adesso questo commento, ridendomela sotto il baffo. In effetti, il Coplin non ha né il viso da belloccio alla Brad Pitt, né il fascino da maledetto di Johnny Depp. Però dargli del “bruttino stagionato” non mi sarebbe mai venuto in mente. Una tipica e ficcante annotazione femminile, di quelle che sanno lasciare il segno…