inizioPartita – OnRush (PS4) – La recensione

Se il grande asceta di Hollywood Keanu Reeves scende in campo in Cyberpunk 2077 vuol dire che forse davvero i videogame salveranno il mondo. Impariamo il team work paritario con OnRush

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Teach the gifted children
Teach them to have mercy
Teach them about sunsets
Teach them about moonrise
Teach them about anger
The sin that comes with dawning

Siamo cresciuti con le voci di educatori, esperti e genitori che continuavano a ripetere quanto “fare sport” facesse bene non solo al nostro sviluppo psicofisico ma soprattutto ad aiutarci a costruire sani valori, attenzione al gioco di squadra, capacità collaborative e così via. Tutti aspetti che, lontani dalle attività all’aria aperta ma davanti ai nostri schermi, nel “web dell’odio”, un gioco che fa a gara a dare il peggio di ognuno nelle nostre espressioni social (fortunatamente appaiono di tanto in tanto fulgide smentite), sembrano abbandonati in favore di un individualismo che si compiace della propria posizione “al di sopra della partita”. Si va facendo però strada una narrazione per cui le generazioni native digitali stiano mostrando sempre più la forza per ribaltare questa visione dominante e post-veritiera del web attraverso un utilizzo più consapevole, e da peer network delle origini, delle armi della rete. Rilanciamo allora: saranno gli e-sport a salvare il mondo. Ovviamente non solo loro, il concetto di stranding presente nel venturo gioco-evento di Hideo Kojima ci sembra ad esempio già un’intuizione fortemente politica, ma insomma nelle dinamiche degli e-sport ci pare di ritrovare quella concezione dell’ecosistema digitale come terra di frontiera in cui coalizzarsi per l’espansione dei saperi, che animava rituali fondativi dei pionieri di internet come il festival nel deserto Burning Man.

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Prendiamo OnRush di Codemasters: in teoria è un racing game in modalità arcade, dunque un passatempo orgogliosamente caciarone di quelli in cui più che tagliare il traguardo per primo è importante devastare gli avversari, tanto la rigenerazione dei veicoli è infinita e indolore: li puoi mandare fuorigioco, saltagli sopra da una rampa per schiacciarli, spedirli contro una parete o un albero, scontrartici direttamente fino a demolirli. Una moderata gamma di mezzi a disposizione, dalle moto ai SUV corazzati, e una varietà non proprio fantasiosa di piste, resa più imprevedibile da corse notturne o sotto condizioni climatiche avverse: tutto appare pensato per la gioia del casual gamer che ha una mezz’ora di tempo e non ha bisogno di padroneggiare più di tanto le tecniche di gioco, da qualche parte andrai pure a sbattere in qualche modo.
E però l’idea degli sviluppatori è di portare le dinamiche del racing nel multiplayer in stile Fortnite o Apex Legends: infatti le sfide vanno affrontate coalizzandosi online in una squadra da 6 che ne affronterà una analoga, e lo score finale conteggia i modi in cui il team work abbia funzionato, regalando i punti del nostro utilizzo del turbo alla squadra, o i secondi guadagnati attraversando i portali che forniscono tempo in più, o stringendoci tutti nelle “zone” che appaiono sul terreno da conquistare evitando che gli avversari ci si avvicinino.

C’è di che teach the gifted children, come canta il poeta, almeno finché la PlayStation sarà connessa al server (non posseggo personalmente soluzioni per il futuro di un’umanità non videoludica): lo dice anche un preziosissimo volume appena pubblicato, Marx at the Arcade di Jamie Woodcock – sottotitolo: Consoles, Controllers, and Class Struggle…
E la discesa in campo di Keanu Reeves per Cyberpunk 2077, d’altronde, è un chiaro segnale al riguardo: infatti il gioco sembra già imbracciare, con la sua possibilità di evitare omicidi per tutta la campagna, quell’irresistibile filosofia umanitaria che ha fatto di Keanu, e della sua esistenza ascetica, un nuovo Mito del web (con il quarto Matrix parrebbe finalmente in arrivo…). Chissà se girandoci a curiosare nell’abitacolo dell’Enforcer del nostro vicino di race, in OnRush, non possa spuntare dal finestrino prima o poi proprio lo sguardo profondo di Neo/Wick/Johnny Utah a dirci che è tempo di darci una mossa, se vogliamo davvero salvare il mondo, o quantomeno la gara.

 

 

Requisiti PS4:
– Da utilizzarsi con (consigliato): PlayStation 4 Pro (1 TB)
– Dispositivo di controllo: DualShock 4 Wireless Controller
– Internet: Richiesta connessione internet stabile per le partite in multiplayer
Voto: 70/100
Tipologia: arcade racing
Produttore: Codemasters
Sviluppatore: Codemasters
Distributore: PlayStation Network

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