inizioPartita. X-Planet (Games & Literature) – La recensione

X-Planet è una graphic novel serializzata ed in corso di pubblicazione: la si può quasi considerare a tutti gli effetti un’opera letteraria per immagini, e non solo un semplice fumetto

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Erwin Schrödinger, premio Nobel nel 1933 per i contributi fondamentali al progresso della rivoluzionaria meccanica quantistica (capace di togliere il sonno a molti fisici newtoniani), arrivò ad ipotizzare un enigmatico “Intreccio” in grado di tenere unite due particelle anche a miliardi di anni luce di distanza.
Lo chiamò “Entanglement“, che in lingua anglofona significa appunto “Intrico” o “Groviglio” (dal verbo “to entangle“, che possiamo tradurre con “aggrovigliare” o “avviluppare“). Qualcuno lo definisce anche “Correlazione quantistica“. Di sicuro non Albert Einstein, che trovava il concetto in questione abbastanza scandaloso dal punto di vista scientifico, tanto da ribattezzarlo “spettrale interazione a distanza” (“spooky action at a distance“).

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In effetti, se tra due particelle ci fosse di mezzo una distanza abissale (ad esempio, se si trovassero contemporaneamente in due punti distantissimi dell’universo), e ciononostante si comportassero come se fossero tenute insieme da un legame invisibile, il tempo e lo spazio si rivelerebbero a quel punto né assoluti e né relativi.

O meglio, tempo e spazio non avrebbero più senso.

Difatti, se esiste una forza in grado di garantire effetti istantanei su oggetti distanti miliardi di chilometri, non ha più senso parlare di distanza. Oltretutto, se due particelle potessero agire come se fossero una (o almeno come se si trattasse di elementi interconnessi di una stessa unità), verrebbe meno anche il “principio di località“, che postula che un oggetto può essere influenzato direttamente solo da ciò che si trova nelle sue “vicinanze“.

Einstein riteneva che due entità “separate” dovessero essere sempre distinguibili (in sintesi, se io sono qui adesso, non posso essere nello stesso momento anche da un’altra parte): l’entanglement quantistico non era quindi ammissibile secondo la sua visione delle cose, perché particelle che si trovano agli estremi dell’universo non dovrebbero essere immediatamente ed intimamente connesse. Le esperienze della fisica quantistica avrebbero, invece, successivamente dimostrato proprio il contrario.

Einstein tentò a lungo di sconfessare i fondamenti della fisica quantistica, ma non riuscì mai a dimostrare che la tipica “non località” di alcuni fenomeni studiati dalla fisica quantistica fosse dovuta ad una cattiva interpretazione dei dati sperimentali.

Da questo punto di vista, e con le conoscenze sperimentali acquisite nel frattempo (soprattutto nel corso degli ultimi anni), lo stesso concetto di spazio potrebbe risultare irragionevole, ed, addirittura, in sé superato nei termini in cui lo pensiamo al giorno d’oggi.
Quindi due particelle possono davvero essere distanti ed unite allo stesso tempo (e viceversa).

Con una certa sicurezza possiamo pertanto affermare che Schrödinger fece venire diversi forti mal di testa ad Einstein …senza contare l’esperimento mentale del famoso “gatto entangled”, che, andando contro il senso comune, ancora oggi può lasciare perplesso un qualsiasi studioso.

Ma dell’infernale gatto di Schrödinger tratteremo sicuramente in un’altra occasione. Oggi vi vogliamo invece parlare di una graphic novel di fantascienza ancora in fieri che ci ha lasciati piacevolmente stupiti.

Tutto questo lungo preambolo, in effetti, ci è servito ad introdurvi il concetto di entanglement quantistico, che sta apparentemente alla base della trama di X-Planet.

X-Planet, la graphic novel serializzata di Piero Celli

X-Planet, la graphic novel serializzata di Piero Celli

Si tratta di un progetto editoriale del noto artista lucchese Piero Celli. Presentato con il numero 0 al festival Lucca Comics and Games 2019, nasce come idea di condivisione di una esperienza onirica personale, che però vira fortemente verso i temi della sci-fi “realistica”, o comunque con una seria impronta scientifica. L’intero progetto di X-Planet va, inoltre, sempre più assumendo i contorni di uno studio crossmediale, dal quale sarà probabilmente ricavato anche un adattamento in lingua inglese, per successiva serializzazione su di una rivista edita oltremanica.

Naturalmente, il titolo della pubblicazione non è casuale: si rifà alle teorie astronomiche sull’esistenza dell’elusivo pianeta x (o decimo pianeta, nome ora meno utilizzato di un tempo, soprattutto dopo che il nono pianeta, Plutone, è stato declassato allo status di “pianeta nano“), ed a quelle un po’ più inverosimili e meno conosciute – ma più intriganti da un punto di vista puramente narrativo – di stampo paleoastronautico, tirando in ballo Peter Kolosimo, Zecharia Sitchin e l’epica sumero-babilonese, con i riferimenti a Nibiru, mondo natale degli antichi dei di Babilonia, e a quelle stesse divinità, i misteriosi quanto imponenti (anche letteralmente in dimensioni) anunnaki.

X-Planet: Morgan è un vero atleta del surf...

X-Planet: Morgan è un vero atleta del surf…

I protagonisti di X-Planet sono Morgan, Victor e Maya: si tratta di tre giovani ragazzi che si troveranno coinvolti, loro malgrado, in vicende al limite del comprensibile, innescate nella prima uscita della serie dall’incontro “incidentale” con un enigmatico ragazzo “innominato“.

Poi si va di tempeste meteoriche, sogni disvelatori, ambientazioni spaziali e comunicazioni quantistiche.

Il tutto è miscelato in un sapiente amalgama che fa dell’entertainment visivo il suo punto di forza, con una tecnica di lavoro sperimentata, grazie alla quale Celli sfoggia il suo proprio stile di disegno riconoscibilissimo e seducente.

Da un punto di vista contenutistico, l’autore spera di comunicare ai lettori una visione più collettiva della nostra esistenza, in linea con gli insegnamenti della natura e dell’universo, che, in questi tempi cupi di pandemia, ci hanno mostrato sia la loro durezza, sia la loro importanza.

X-Planet: "Il finale è a sorpresa!"

X-Planet: “Il finale è a sorpresa!”

Vi consigliamo pertanto la lettura dei numeri già usciti, richiedibili a pagamento dal sito-web dell’autore (www.pierocelli.it); trattandosi di una graphic novel serializzata ed in corso di pubblicazione, questa X-Planet la si può quasi considerare a tutti gli effetti un’opera letteraria per immagini, piuttosto che un semplice fumetto.

Inoltre, ha tutto il potenziale per poter essere proposta, in futuro, anche nella confacente veste di avventura grafica videoludica (riteniamo che, se qualche publisher nostrano volesse gettarsi nell’impresa, non farebbe altro che raccogliere consensi già abbondantemente guadagnati).

Per il resto, in X-Planet scorgiamo un messaggio autoriale forte: forse qualcuno ci sta insegnando, da molto lontano, una nuova strada da percorrere.

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