"Inkheart – La leggenda di Cuore d'inchiostro", di Iain Softley

Inkheart  

 Alla base del racconto della Funke ci sono delle idee affascinanti. Il regista cerca di farle emergere al meglio, di districarsi nelle ‘costrizioni’ dell’intreccio e della produzione, gioca su alcune intuizioni personali. Ma sembra anche lui imprigionato nelle trame di un mondo creato da altri…

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InkheartEra dal 2006 che si parlava di una trasposizione del fortunato romanzo Cuore d’inchiostro, primo episodio di una saga ideata dalla scrittrice di origine tedesca Cornelia Funke. A patrocinare l’operazione la casa di produzione New Line Cinema, intenzionata a giocare nuovamente la carta del fantasy, dopo il trionfo de Il Signore degli Anelli. E a costruire, tra ritardi e vicissitudini, le premesse per un nuovo successo…La regia affidata a Iain Softley (K-pax, The Skeleton Key), l’inserimento nel cast di Helen Mirren, miracolosamente mai fuori parte, le pressioni della Funke affinché il protagonista fosse Brendan Fraser, ormai sempre più star assoluta del genere, la scelta di ambientare la vicenda nella riviera e nell’entroterra ligure….
Mortimer Foltchar è un giovane rilegatore di libro, dotato di un potere straordinario, esclusiva di pochi eletti soprannominati “lingue di fata”. Leggendo ad alta voce, Mo è capace di far diventare realtà i personaggi e le vicende dei romanzi. Un dono miracoloso, che ha, però, degli effetti incontrollati. La lettura di un romanzo fantasy appena acquistato, Inkheart, si rivela fatale. Alcuni personaggi si materializzano all’istante: il mangiafuoco egoista Dita di polvere, i terribili banditi Basta e Capricorno (Andy Serkis, il Gollum de Il Signore degli Anelli). In compenso la moglie di Mortimer, Resa, viene assorbita per magia nelle pagine del romanzo. Per nove lunghi anni Mo, accompagnato dalla figlia Maggie, cerca in lungo e in largo un’altra copia del libro, per riportare alla realtà Resa. Ma tutte le copie sono sistematicamente requisite e bruciate da Capricorno, che, nel frattempo, con metodi brutali, è diventato sempre più ricco e potente. Lo scontro è inevitabile e vi prenderanno parte anche una stralunata prozia collezionista di libri, Elinor (Helen Mirren), Dita di polvere, intenzionato a tornare a “casa”, nel mondo di Inkheart, Fenoglio, autore del romanzo, il cane Toto, piombato direttamente da Il meraviglioso mago di Oz, Farid de Le mille e una notte.
Alla base del racconto della Funke ci sono delle idee affascinanti: l’invasione della realtà da parte dell’immaginario, la ribellione del personaggio nei confronti dell’autore dio che ne determina i destini, la materialità della scrittura e la fascinazione della “tradizione” orale…Softley cerca di farle emergere al meglio, di districarsi nelle costrizioni dell’intreccio e della produzione, spingendo Brendan Fraser a fare un passo indietro, per riportare in primo piano altri e altro. Innanzitutto Dita di polvere/ Paul Bettany, il cui ritorno al mondo, tra l’erba alta e i fiori viola, è la speranza di una rinascita… Tornare a casa e tornare a vivere, nonostante ciò che ci attende. E poi i libri, non più oggetti, ma esseri viventi e parlanti. E come se, però, nonostante gli sforzi, la ricchezza del materiale rimanesse sulla carta (strano destino), fosse più dichiarata (a parole) che mostrata e vista. In un film come Alla ricerca dell’Isola di Nim la consapevolezza delle dinamiche narrative faceva il paio e amplificava un’emotività viva, pulsante. Qui tutto rimane un po’ vago, sommerso nella storia, mai pienamente in superficie. Softley, dal canto suo, gioca un paio di carte. Riesce a far respirare l’atmosfera di un universo dark concentrazionario, dove le cose sono abitate dallo spirito e dove gli scritti diventano strumentali al potere o vengono mandati al rogo (Fahrenheit 451?). Prova a scartare al lato e inserisce brevi lampi di riprese video durante la cerimonia finale: una visione nella visione che è la naturale risposta al romanzo nel romanzo della Funke. Ma sembra anche lui imprigionato nelle maglie di un mondo creato da altri…
 
Titolo originale: Inkheart
Regia: Iain Softley
Interpreti: Brendan Fraser, Paul Bettany, Helen Mirren, Jim Broadbent, Andy Serkis, Eliz Hope Bennett
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 108’
Origine: USA/Germania/Regno Unito, 2008
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