Innesti, di Sandro Bozzolo

Un racconto di vita poetico e attuale, che vuole parlare alle giovani generazioni con l’impellenza di chi sa che non c’è più tempo. Dal festival Mente Locale 2022

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In un presente in cui l’umanità ha smesso di rispettare i tempi e le esigenze della Natura, troviamo la storia di un uomo che ha deciso di ribellarsi. Una luce fatta di resistenza e resilienza sui temi come rispetto per l’ambiente, valorizzazione delle aree extra-urbane, la riscoperta di un patrimonio antico. Innesti, documentario diretto da Sandro Bozzolo e scritto dallo stesso regista insieme a Francesca Arossa, è un racconto di vita poetico e attuale, fatto di pause e sospiri, che vuole parlare alle giovani generazioni con l’impellenza di chi sa che non c’è più tempo.

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Al confine tra Piemonte e Liguria, tra i dolci declivi della Valle Mongia, un intero ecosistema sopravvive immutato, ed è qui che la macchina da presa filma la gemma ancora relativamente poco conosciuta del Monregalese, ovvero la Valle Mongia (Cuneo), protagonista di una battaglia silenziosa ma formidabile per recuperare i castagneti secolari e la loro tradizione. Nel borgo piemontese di Viola Castello sono rimaste solo le voci delle anziane “castagnere” che salgono in valle per la raccolta. La coltura delle castagne, in questo modo, si è progressivamente trasformata in cultura, modellando un territorio altrimenti selvaggio e povero. La loro memoria richiama un passato dove la vita ruotava intorno ai castagni, un’eredità ora quasi completamente scomparsa. Ettore, ex-casellante autostradale per necessità e Custode di Castagneti per vocazione, filmato dal figlio Sandro, è uno degli ultimi eredi e custodi della tradizione secolare: la castanicoltura.

Venti anni fa decide di cambiare il destino della valle attraverso l’innesto: donare alle piante già esistenti nuova linfa, cambiando una storia che sembrava già finita. Lo spazio naturale del castagneto, metafora d’integrazione tra uomo e ambiente e grazie a quest’azione la valle si ripopola, per donare un futuro diverso alle nuove generazioni. Il documentario è un viaggio nell’inaspettato universo dei castagneti iniziato nell’aprile del 2000, quando Ettore regalò una videocamera allo sguardo curioso del figlio Sandro, 15enne, perché filmasse la potatura del grande albero al centro del bosco.

Quello stesso castagno millenario è oggi meta obbligata per i visitatori, da ogni parte del mondo, che si addentrano nel giardino incantato di Ettore e testimonianza vivente del suo amore per il bosco e la natura tutta. Girato con tecniche diverse, in ogni modo possibile, dove la ricerca della propria identità e il rapporto padre e figlio diventano uno specchio per il rapporto tra l’essere umano e Madre Natura. Albero dopo albero, anno dopo anno, l’azione di cura di Ettore, lenta e costante, ha trasformato boschi abbandonati in giardini rigogliosi attraverso l’innesto, una pratica oggi quasi completamente scomparsa: con cui il tronco di un vecchio arbusto diventa la base di una nuova vita.

Con la colonna sonora d’eccezione del compositore canadese Richard Reed Parry, polistrumentista e membro degli Arcade Fire, Innesti racconta anche con delicatezza la più grande sfida che l’umanità abbia mai affrontato: il cambiamento climatico e il limite ecologico che l’Antropocene ha ormai toccato e superato. Il film si pone sul confine e guarda il mondo com’era, com’è e come potrebbe diventare… Ed è in questo modo che, il concetto antropologico “noi siamo il nostro passato”, ritorna.

Oggi queste riprese rappresentano un prezioso archivio filmico, una testimonianza ventennale che supera i confini della vicenda familiare e diventa una storia rivolta a tutti, perché mai, più di oggi, c’è bisogno di racconti positivi di comunità, di dare voce alle alternative al nostro stile di vita non sostenibile, di instaurare un dialogo generazionale aperto. Il 90% dei castagneti presenti sul territorio nazionale sono abbandonati e così, come Ettore innesta gli antichi castagni creando nuova vita, lo sguardo di Sandro porta al mondo il suo messaggio profondo: il film stesso si fa innesto, ponte e mediatore tra conoscenze antiche e realtà possibili.

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5
Sending
Il voto dei lettori
3.2 (5 voti)
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