Întregalde, di Radu Muntean

Uno spettro delle emozioni umane che racconta i limiti della generosità senza facili retoriche. Presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes74 e vincitore del Trieste Film Festival 33.

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Întregalde di Radu Muntean pone l’attenzione su uno dei mali della società in cui viviamo, quello di trattare in termini generali e semplicistici il tema degli aiuti umanitari. Tema che spesso e volentieri polarizza l’opinione pubblica, che in entrambi i giudizi (positivo o negativo), si limita a constatare come ci siano delle persone che aiutano altre persone in difficoltà. Talvolta, questa riflessione, decisamente superficiale, diventa trasversale nel dibattito politico. Assistiamo giornalmente a strumentalizzazioni allo scopo di criticare l’operato di chi partecipa a missioni umanitarie. Allo stesso tempo, ascoltiamo troppo spesso l’eccessiva idealizzazione del gesto da parte di chi non vuole affrontare le implicazioni economiche, politiche e sociali che si celano dietro a queste azioni.

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Assistiamo, così, ad un doppio svilimento dell’espressione “aiuto umanitario”, che in entrambi in casi non riesce a comprendere l’estrema concretezza umana nell’aiutare una persona in difficoltà e gli enormi problemi che ne derivano.

Il più grande merito del film di Radu Muntean, presentato in anteprima nel programma della Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes 2021 e vincitore del Trieste Film Festival 33, è forse proprio il modo con cui mette di fronte allo spettatore la cruda realtà con la più disarmante semplicità espressiva possibile.

Tre amici (Maria, Dan e Ilinca) si mettono in viaggio a bordo di un SUV per portare aiuti umanitari agli abitanti dei paesi tra le valli di Întregalde, nella Transilvania più povera e isolata.

Si tratta di un impegno che i tre prendono ogni Natale ma questa volta l’inaspettato incontro con un vecchio signore affetto da demenza senile (Kente) li porterà a riflettere sul loro impegno e a rivalutare i limiti della loro generosità.

La crisi interiore dei tre protagonisti è il fulcro attorno al quale Muntean decide di costruire la sua piccola ma umanissima storia. Per il regista di Un etaj mai jos, lo Stato è soltanto una voce che riecheggia in qualche telefonata o in qualche discorso momentaneo tra i protagonisti ma che si colloca lontano anni luce da chi ne avrebbe più bisogno. Il microcosmo offerto dai gelidi e impervi boschi della Transilvania intrappola i protagonisti costringendoli ad un sofferto quanto necessario esame di coscienza sulla solitudine del proprio ruolo. Ad ogni minuto che passa, cresce il senso di frustrazione e delusione in Maria, Dan e Ilinca. I tre sotto uno strato di generosità umana non riescono a trattenere residui di intolleranza nei confronti di chi si trovano di fronte.

Muntean riesce a riprendere con incredibile sincerità i lati peggiori e migliori dell’animo umano: egoismo e altruismo non sono altro che le due facce della stessa medaglia, sembra dirci il regista rumeno. Aiutare non è un gesto scontato ma soprattutto dietro alla singola azione c’è sempre una persona con le proprie incoerenze e fragilità. Maria e Ilinca sembrano saper parlare solo e unicamente delle proprie vite; eppure, si trovano a chilometri e chilometri da casa, imprigionate in un bosco sperduto nel nulla per aiutare altre persone.

Bisogna biasimarle o piuttosto lodarle? La verità forse sta nel mezzo, in un bellissimo dialogo tra Maria e il povero anziano Kente che, nonostante abbia trascorso la notte con i tre in macchina senza riuscire a trattenere i suoi bisogni fisiologici, non ricorda nulla. La ragazza gli parla come se non fosse accaduto nulla, come se fosse il loro primo incontro. Lo tratta come una persona, regalandogli un breve ma intensissimo momento di dignità.

Amore, empatia, sofferenza, frustrazione e intolleranza: Întregalde è uno spettro delle emozioni umane che racconta i limiti della generosità senza ammiccamenti o facili retoriche. Un film che si nutre della propria semplicità espressiva e che coinvolge lo spettatore sia dal punto di vista emotivo sia dal punto di vista intellettuale.

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.8
Sending
Il voto dei lettori
2.67 (3 voti)
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