Io, Leonardo, di Jesus Garces Lambert

Umano e divino si incontrano nel cerchio e il quadrato, la proporzione divina trova compiacenza in veri e propri tableax vivants. Memorabile doc targato Sky, in sala da oggi

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Dal regista messicano di Caravaggio – L’anima e il sangue del 2018, un nuovo ed emozionante viaggio nel profondo dei pensieri e dei turbamenti di un mostro sacro della creatività e genialità, Leonardo Da Vinci. Dopo Raffaello, Michelangelo, ed appunto, Caravaggio, ennesimo progetto targato Sky, in occasione dei festeggiamenti per il 500° anniversario della morte dell’artista toscano. Le parole dell’autore: “Tutti pensiamo di conoscere a fondo Leonardo, ma è uno dei personaggi più complessi, tanto che presto ti rendi conto di non sapere niente in realtà di lui. Ho letto di tutto, curato i suoi dialoghi utilizzando solo parole sue, all’interno di una camera delle meraviglie che sembra sempre uguale, ma è continuamente diversa e in continuo movimento. Quali era le sue pulsioni, le paure dell’uomo Leonardo? Abbiamo cercato di trasportare lo spettatore nel suo universo, con la libertà incredibile che ti danno le produzioni d’arte Sky. Il linguaggio formale scelto è sperimentale, lavorando sulla finzione con metodi documentaristi. Tutti gli oggetti presenti sono documentati dell’epoca, un meccanismo a orologeria, con le pareti e le luci che si muovevano. Molti esperimenti cui abbiamo dato una esecuzione pratica erano rimasti solo appunti per Leonardo, che non li aveva mai realizzati concretamente. Intorno tutto cambia, ma lui non invecchia mai, perché funziona così nella nostra mente, la nostra immagine è l’unica cosa sempre uguale. Musicalmente abbiamo usato una combinazione di strumenti a corda e tonalità elettroniche, per un viaggio nella mente, con Bach che ci ha dato quel qualcosa di sacro e intagibilmente spirituale che vedo in Leonardo. La scelta di Luca Argentero? Chi l’ha conosciuto, ci racconta l’artista come alto, bello, elegante e simpatico, oltre che naturalmente carismatico. Allora chi meglio di Luca, la quale carriera trovo molto interessante”.

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Con la strepitosa voce narrante di Francesco Pannofino, l’interpretazione convincente di Luca Argentero e la fotografia di Daniele Ciprì (la si apprezza ancora di più quando negli esterni, il doc si fa underground) davvero sembra trovare il movimento e respiro in ogni sfumatura di questa inestimabile eredità custodita nel caveau della Biblioteca Ambrosiana di Milano. Umano e divino si incontrano nel cerchio e il quadrato, la proporzione divina trova compiacenza in veri e propri tableax vivants. Davvero sorprendente, questa forza espressiva del regista che oscilla tra la normativa accademica e il puro intrattenimento. Arte nata dall’arte, scienza nata dalla scienza, è questo il potere evocativo perentorio dell’opera. Chi posa per chi? A ogni passaggio il corpo di Leonardo è insieme trionfo e imbarazzo culturale, snodo critico tra bellezza puramente estetica e desiderio, affermazione e bisogno di un alibi di valore. Là dove l’illusione è designata come tale, dove lo spettacolo è dichiarato, raddoppiato, dove ciò che è rappresentato è sempre già dell’ordine della rappresentazione, o l’al di là della finzione è sempre un’altra finzione.

Nel suo “Trattato della pittura”, Leonardo ha descritto come un panno sporco gettato su una tela bianca potrebbe servire come catalizzatore per vedere qualcosa che ispiri il passo successivo. Un po’ come Jackson Pollock lasciava che a determinare le sue composizioni fossero le oscillazioni del suo barattolo di colore. Ecco, questo strano e debordante doc biografico mostra la creatività come essenza di ciò che non è meccanico. Tuttavia, ogni atto creativo è meccanico: ha una sua spiegazione, non meno quanto ce l’abbia un abbozzo di sorriso, giocondo, tanto da prendersi gioco di tutti, che magari siamo a contemplare perché vogliamo per forza capire. Leonardo è mente o cuore? Sarebbe genio solo in ambito scientifico. Quando invece dipinge lo si considera “uomo senza lettere”, come egli stesso si considerava. Il doc fa storia dell’arte come fosse storia del pensiero e non solo storia figurativa, sincretica polifonia bandita dai nostri banchi. Perché l’occhio (di bue…) non vede quello che guarda…

Titolo originale: id.
Regia: Jesus Garces Lambert
Interpreti: Luca Argentero, Angela Fontana, Massimo De Lorenzo
Distribuzione: Lucky Red
Durata: 90’
Origine: Italia, 2019

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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