#Cannes68 – Huppert, Depardieu e Nicloux immersi nella Death Valley

Il regista e i due protagonisti hanno presentato Valley of Love, il quinto film francese in gara. Due attori elaborano il proprio lutto in uno dei luoghi più suggestivi del mondo

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

“Il luogo è l’elemento cardine di questa storia. Rispetto ai film di genere che avevo fatto prima, volevo essere più sincero con me stesso e raccontare la storia che mi interessava. E prima di entrare dentro una storia che mi ha toccato profondamente da un punto di vista personale, ho avuto bisogno di un prologo che riguardava soprattutto una mitologia cinematografica”. Va subito al punto Guillaume Nicloux presentando il quinto film francese in gara a Cannes, Valley of Love. Per lui si tratta della prima volta sulla Croisette dopo essere stato in concorso alla Berlinale due anni fa con La religiosa. Con lui ci sono anche i due protagonisti, Isabelle Huppert e Gérard Depardieu, nei panni di due attori che un tempo erano sposati e che ora si ritrovano nella Death Valley per esaudire un ultimo desiderio del loro figlio morto suicida 6 mesi prima. Ed è lo stesso regista che descrive il luogo: “La Death Valley è un posto impressionante se ci si vuole immergere e dimenticare quello che ci circonda nella vita quotidiana. Questi sono luoghi dalla forza climatica così forte che agiscono sulle nostre emozioni, sul nostro metabolismo e ci fanno fare delle tappe che non sono abituali nella vita di tutti i giorni”. Isabelle Huppert conosceva la Death Valley già prima di questo film: “Si, c’ero già stata. Ed è un posto che può essere romanzesco e fantastico, in ogni caso unico nel pianeta. E in questo contesto ci siamo dovuti approcciare ai personaggi in maniera iperrealista”.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

isabelle huppert e gérard depardieu in valley of loveI due protagonisti parlano poi di come sono stati coinvolti nel progetto. L’attrice ricorda che “Nicloux mi aveva già parlato di questo progetto mentre giravamo La religiosa e per lui era diventato un’ossessione”. Mentre a Depardieu ciò che è piaciuto di più nella sceneggiatura è “questo tocco di fantastico che mi fa pensare anche alla letteratura di Lovecraft e la rappresentazione di ciò che si nasconde dietro la morte”.

Il personaggio di Gérard ha vissuto lo stesso dramma dell’attore, cioè la perdita del figlio: “Anch’io ho affrontato nella realtà questo dramma quando mi è successo con Guillaume. Ma, sotto questo aspetto, ho potuto comprendere meglio il testo della lettera scritta dal ragazzo morto suicida nel film. Non mi sono affidato ai ricordi, piuttosto ho recuperato un tratto emotivo”.

Poi Depardieu lancia una stoccata al nuovo cinema francese: “Mi sembra un po’ banale e che si sia persa quella propensione da cinéphile. Dei nomi di quello più recente mi viene in mente solo Audiard. In tv non vedo tanti film francesi. Preferisco le serie tv, i film con Bruce Willis e quelli con effetti speciali”. Invece Isabelle Huppert parla del suo prossimo progetto: “Ho girato un film con Paul Verhoeven che si intitola Elle con cui spero di tornare a Cannes l’anno prossimo”.

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array