Itaca. Il ritorno, di Uberto Pasolini

Questa trasposizione degli ultimi canti dell’Odissea mette al centro la corporalità dei personaggi in modo funzionale, sacrificando però la libertà dello sguardo.

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Il ritorno di Odisseo sembra dover intendersi, in questa rilettura contemporanea del classico omerico, come una presa di posizione da parte di Uberto Pasolini che sceglie di affrontare la parte – questa degli ultimi canti – più corporale e carica di pathos. Corporale perché ad approdare sulla spiaggia di Itaca dopo anni passati a cercare la strada di casa è un Odisseo (Ralph Fiennes) visibilmente malato e appesantito dalle fibre stanche dei suoi muscoli, e quasi costretto dalla pelle rovinata dal sole a limitare i movimenti. Itaca. Il ritorno si apre con una messa a nudo che contiene un po’tutta l’ambizione che vorrebbe raccontare, arrivando però a toccare i suoi momenti di massima chiarezza solo nei piccoli segmenti in cui l’immagine sa di avere un potere più diretto e trasparente rispetto tutto il resto che orbita attorno ai protagonisti.

Penelope (Juliette Binoche) è la retta e fedele regina di Itaca che ancora resiste all’assalto dei proci che bramano le sue ricchezze, e che in Itaca. Il ritorno si dimostra il personaggio forse meno consapevole. Quando incontra Odisseo la vediamo muoversi in un confronto che, seppure sostenuto da due ottime interpretazioni non arriva mai davvero al cuore del conflitto a causa di un contesto scenografico chiuso allo sguardo libero. Il film di Umberto Pasolini senza dubbio funziona ottimamente quando dimostra di saper mettere in scena una composizione dell’immagine curata ed evocativa, e questo è possibile solo quando i personaggi attraversano la natura, apparentemente unici luoghi di respiro e di fuga dall’occupazione molesta dei proci e degli uomini di Antinoo. L’asciuttezza che Pasolini sembra prediligere sembra proprio la strada migliore, sia nelle scelte formali che narrative. Tutti i personaggi che navigano la storia difatti, da Telemaco (Charlie Plummer) a Eumeo (Claudio Santamaria) appaiono privi di una forza condivisa, presentandosi come abbandonati a loro stessi in una efficace ristrettezza esistenziale.

Itaca. Il ritorno poi parla bene anche di un certo rifiuto dell’azione bellica, tema certamente insito nell’opera di Omero, ma che qui ritroviamo esposto in modo convincente soprattutto attraverso la truculenza che investe gli ultimi momenti del film, e durante i quali vediamo venire a galla, sembrerebbe, la reale natura umana.

 

Titolo originale: The Return
Regia: Uberto Pasolini
Interpreti: Ralph Fiennes, Juliette Binoche, Charlie Plummer, Marwan Kenzari, Claudio Santamaria, Ángela Molina, Amir Wilson, Jaz Hutchins, Chris Corrigan, Aaron Cobham, Amesh Edireweera, Tom Rhys Harries, Moe Bar-El, Hugh Quarshie
Distribuzione: 01 Distribution
Durata: 116′
Origine: Italia, UK, Grecia, Francia 2024

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3
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Il voto dei lettori
2.57 (7 voti)

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