Jafar Panahi lascia l’Iran dopo 14 anni

Il cineasta iraniano, in seguito alla scadenza del divieto di viaggiare, ha potuto lasciare il Paese con sua moglie Tahereh Saeedi. La Francia è pronta ad accoglierlo: c’è spazio per Cannes?

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Un post recente della sig.ra Panahi, apparso sui social, ha confermato la possibilità del marito di tornare a viaggiare e, pertanto, la rimozione del divieto che bloccava il regista in Iran da ben 14 anni. La destinazione finale di questo viaggio è la Francia, Paese europeo nel quale il regista ritroverà la figlia.

La storia di Panahi, come del resto quella di altri cineasti iraniani, è ben nota e non ha lasciato indifferenti i media internazionali. Sin dai suoi primi lavori, il regista si è distinto per l’acutezza e la creatività. Film come Il palloncino bianco (1995) e Lo specchio (1997) sono stati premiati rispettivamente al Festival di Cannes e al Festival di Locarno. Tuttavia, la consacrazione definitiva è giunta con Il cerchio (2000), che si è aggiudicato il Leone d’Oro al Festival di Venezia.

I primi seri problemi giudiziari sono arrivati nel 2009 quando in Iran si scatenò il Movimento Verde a seguito delle contestate elezioni presidenziali. Il cineasta iraniano, a causa della sua partecipazione al funerale di un ragazzo ucciso durante le proteste, subì il primo divieto di viaggio ufficiale da parte dell’autorità iraniana. La situazione peggiorò l’anno successivo, quando Panahi si vide negata la possibilità di partecipare al Festival di Berlino e subito dopo fu arrestato subendo una condanna di 20 anni relativamente alla possibilità di viaggiare e realizzare film, a causa delle sue critiche al governo.

Il suo ultimo lavoro è Gli orsi non esistono (2022), film drammatico vincitore del premio speciale della giuria al Festival di Venezia. I guai però non abbandonano Panahi e, nell’estate del 2022, in seguito all’arresto di Mohammad Rasoulof, egli con i suoi avvocati si rivolge all’autorità per chiedere spiegazioni in merito ai fatti accaduti. Qui, il regista è trattenuto dalle autorità e sarà rilasciato solo nel febbraio 2023. Ad oggi, dopo la partenza dall’Iran, Jafar Panahi sembra aver ritrovato la tranquillità.

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