James Spader – Potere e fragilità

Icona dello yuppismo anni '80, ma anche di una strana fragilità umana e senza tempo, in Secretary di Steven Shainberg James Spader veste i panni di un avvocato interessato al potere, soprattutto sessuale. Nella sua ventennale galleria di personaggi arroganti e perversi, l'attore sottolinea sempre affascinanti linee d'ombra.

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Con Secretary ha trovato l'espressione perfetta della sua (forzatamente?) coerente carriera. La simbiosi tra dolore e cattiveria, la fisicità impeccabile di chi ha attraversato un ventennio traslocando dal corpo di un imberbe yuppie a quello di un solido post-yuppie, senza ombra di decadimento o di grottesco. La sensibilità che James Spader emana è una mescolanza di dolce perversione e piacere viscido che lo ha confinato spesso in ruoli d'ombra, nel quale l'attore ha l'aria di trovarsi benissimo. In particolare, lo si ama quando la fragilità emerge chiara dai suoi gesti, come la masturbazione solitaria davanti a Sesso, bugie e viedotapes o quando fugge da sé stesso e dal bisogno struggente di amare con perfidia in Secretary.

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Da giovane ha frequentato sufficientemente a lungo le scuole private del New England, nel fiore East Coast dell'America-bene, per recitare agli inizi degli anni '80 come giovane preppie (Bella in rosa, Mannequin), in quella che è l'anticamera sociale del vero yuppie anni '80. Perfetto prototipo del biondo rampante e senza scrupoli, cinico e invecchiato dentro, con l'etichetta WASP incollata ai gessati di Armani, Spader scolpisce la sua tipizzazione in pellicole come  Baby Boom e Wall Street.


La fenomenologia sociale incarnata da James Spader ha una coerenza affascinante, che sfiora il typecasting, con cui l'attore stesso si diverte a giocare alla luce del suo ultimo ruolo: "A modo loro gran parte dei miei personaggi sono aggressivi, dominanti, dediti al controllo…non sono un granché quanto a passività". Questa stessa coerenza può concedersi libertà "fuori ruolo", come il triste ribelle di Sesso Bugie e Videotapes (lì l'antagonista yuppie era Peter Gallagher), o "antiruoli" come la vittima manipolabile del perfido (e, di nuovo, molto yuppie) Rob Lowe in Cattive Compagnie, senza uscire da un seminato emotivamente chiaro.

Spader incarna quell'ambiguità granitica che dietro alla cattiveria, all'ironia gelida, alla freddezza ingessata, mostra macroscopiche manifestazioni di debolezza, inequivocabili domande di affetto. Che di ruolo in ruolo troverà tra le braccia materne di una matura Susan Sarandon (Calda Emozione), tra quelle meccaniche e sanguinanti di un eccitante incidente stradale (Crash), tra quelle inevitabili della morte (Due giorni senza respiro), e ora tra quelle di una dolce amante masochista, la straordinaria Maggie Gyllenhall di Secretary, che con la sua sciatteria sovraesposta sembra davvero la controparte ideale per la traballante metallicità di James Spader, così come per la sua recitazione sottotono.


Nato a Boston nel 1960, il giovane James, figlio di insegnanti, lascia la sua prep school prima del diploma per cercare fortuna a New York. Dopo qualche apparizione televisiva, tra cui un film tv dove interpreta il figlio di Robert Mitchum (Un Assassino in famiglia), l'attore diviene una consacrata (e mai troppo urlata) icona Yuppie intorno alla metà degli anni '80, vestendo i panni di personaggi gelidi fino alla nevrosi, e nell'89 arriva la svolta soderberghiana di Sesso Bugie e Videatapes (1989), che lo consacra miglior attore secondo la giuria di Cannes. I Novanta vedranno Spader alle prese con ruoli differenti: da un lato il proseguimento e coronamento del suo ruolo standard (Calda Emozione, I corridoi del potere, Wolf), dall'altro incursioni nella commedia (Amori e vendette), nella black comedy di denuncia (Critical Care) nel thriller prsicologico (Incubo d'amore) e ironico (Due giorni SENZA RESPIRO). Del resto è noto per aver dichiarato "ho amato lavorare in tutti i miei film, non chiedetemi però di rivederli", giustificando così qualche scappatella (Il mistero di Storyville, Stargate), dove peraltro si continua a distinguere per la recitazione, ma anche deliziosi cammei come quello nella sit-com Seinfield.

Lontano dal bel mondo Hollywoodiano, paradossale e reo confesso family man, Spader dice di interessarsi di rado a quello che Hollywood propone, anche sul piano lavorativo. Eternamente confinato a ruoli simili, in realtà si dichiara attratto solo da personaggi che in qualche modo gli propongono un'alterità, una sorta di "estraneità": "Il tipo di lavoro che mi interessa deve essere abbastanza diverso da farmi incuriosire, tendo a ritrarmi da quello che mi suona familiare. Mi piace viaggiare, i tanti modi diversi, e allontanarmi un po' da quello che mi fa sentire a casa. E la sessualità è qualcosa in cui puoi trovare una tua strada d'accesso, una tua dimensione, anche quando a un primo sguardo mi sembra incredibilmente lontano da me."


Con Secretary, Spader imbocca senza metafore la strada della sessualità, che poi è il personaggio stesso: "La sessualità è la natura umana- è tutto. Di certo lo è per me". Ma non è solo l'esplorazione del sesso come componente principale di un personaggio che rende Spader perfetto per il ruolo di Edward Gray in Secretary, Shaimberg parla con entusiasmo anche della sua duttilità come attore: "E' come un pianoforte con 100 chiavi, e ti può chiedere quale chiave tu intenda usare, se la 67 o la 68: è capace di operare delle distinzioni sottili che, nonostante la loro impercettibilità, fanno la differenza".


Grande appassionato di Charles Laughton, Spader ha più volte dichiarato di ambire ad un'emulazione dei suoi ruoli. Intanto l'ultima performance in Secretary è già un bel manifesto di coerenza attoriale e iconografica, per un interprete "fuori fuoco" ma affatto marginale, che ha saputo attraversare vent'anni di mutazioni di gusto mantenendo una freddezza che, se da un lato ha tutta l'energia ambigua dei setting Newyorkesi anni '80, dall'altro ha una componente umana difficilmente confinabile in un'epoca, e tanto meno in una moda.

LINK


Sito ufficiale di Secretary:


http://www.secretarythemovie.com



Fansite americano su James Spader:
http://www.fortunecity.com/lavendar/eastwood/243/jspader.html



Fansite in inglese:


http://www.geocities.com/Hollywood/Movie/8427/

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