Bulli e pupe (1955) – Marlon Brando e Jean Simmons

Nata nel 1929 in Inghilterra, fin da giovanissima studia danza e all’età di 14 anni viene notata da un produttore e fatta debuttare nel film Give us the moon (1944) di Val Guest. Dotata di un fisico atletico e di una straordinaria bellezza, l’attrice prende parte a svariate produzioni inglesi tra cui Cesare e Cleopatra (1945) di Gabriel Pascal, Grandi Speranze (1946) di David Lean, Narciso nero (1947) di Michael Powell e Emmeric Pressburger fino all’Amleto (1948) di Laurence Olivier, film in cui interpreta la parte di Ofelia, ruolo grazie al quale si fa notare anche ad Hollywood e per cui riceva una nomination all’Oscar come miglior attrice non protagonista. Sbarcata in America, prende parte a svariate produzioni che vanno dal genere kolossal – La tunica (1953) di Henry Koster e Spartacus (1960) di Stanley Kubrick – al musical- commedia – Bulli e pupe (1955) di Joseph Manciewicz con Marlon Brando e Frank Sinatra, L’erba del vicino è sempre più verde (1960) di Stanley Donen – fino al drammatico – Pietà per la carne (1958) di Mervyn LeRoy, Al di là della vita (1963) di Alex Segal. Interprete di quasi 100 film, Jean Simmons è stata sposata con l’attore Stewart Granger dal quale ha divorziato nel 1960 per sposare il regista Richard Brooks, che la diresse nel 1969 in Lieto fine, film per il quale l’attrice ricevette la sua seconda nomination all’Oscar. La coppia si separò nel 1977.

Negli ultimi anni, la dipendenza dall’alcool la portano a prendere parte soprattutto a produzioni televisive, senza comunque mai rinunciare ad apparire in qualche film cinematografico come Gli anni dei ricordi (1995) di Withney Otto al fianco di Wynona Rider o nel 2009 a Shadows in the sun di David Rocksavage inedito in Italia.

L'attrice (1963) – Jean Simmons e Anthony Perkins