Jennifer Lopez: Halftime, di Amanda Micheli

Tra cinema, musica e politica, il documentario pop su JLo che nonostante qualche scivolone non è privo di spunti più profondi. Netflix

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Di biopic, documentari e autocelebrazioni di celebrities di ogni sorta se ne sono viste parecchie negli ultimi anni e probabilmente se ne continueranno a vedere sempre in misura maggiore, considerato il loro successo. Jennifer Lopez: Halftime, in questo senso, non è un’eccezione. Nonostante questo, ogni prodotto presenta ovviamente le sue peculiarità e il film di Amanda Micheli ne è una conferma. La presenza di JLo in scena è carismatica e carica di energia, elementi che da sempre caratterizzano più il lato musicale che quello attoriale della superstar americana. Ed è proprio su questa dicotomia nella carriera dell’artista che si delinea il racconto di Halftime. Il titolo fa infatti riferimento alla famosa esibizione musicale prevista durante lo svolgimento di ogni Super Bowl. E senza alcun dubbio, la performance di JLo (insieme a Shakira), risalente al febbraio 2020, ovvero poche settimane prima dell’avvento del Covid-19, è al vertice della lista delle apparizioni meglio riuscite e più amate nella storia della manifestazione. Tutto ciò nonostante l’idea di dividere lo show (della durata di circa 15 min) tra due cantanti sia stato giudicata da Lopez come la “peggiore del mondo”, nonché in qualche modo razzista (se letta come “per rappresentare il mondo latino servono due artiste, una non è sufficiente”).

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Partendo dal racconto dei mesi che hanno preceduto lo show del Super Bowl, il documentario si focalizza sui tormenti interiori della sua protagonista, che siano questi privati o lavorativi. Quello che emerge dalle parole della stessa Lopez, è un costante senso di inferiorità, nonostante l’enorme successo riscosso col passare degli anni, dovuto a ciò è stato detto su di lei nel corso del tempo. L’eccessivo interesse verso la sua vita privata (nel corso del film appare brevemente Ben Affleck proprio a sottolineare questa questione) viene raccontato come un enorme peso per Jennifer, nonostante lei stessa ammetta di esserselo sempre aspettato, in quanto “donna” e “latina”. Allo stesso tempo, viene narrata la difficoltà della popstar nel riuscire a farsi spazio nel mondo del cinema con serietà. Questo elemento corre infatti parallelo alla preparazione dello spettacolo, dato che nello stesso periodo si vociferava della possibile candidatura all’Oscar come miglior attrice per Le ragazze di Wall Street. In seguito alla nomination ai Golden Globe (rimasta però tale) infatti, molti si aspettavano che l’artista ricevesse anche quella ai prestigiosi Academy, idealmente la prima della sua carriera. Il mancato arrivo del riconoscimento porta ad una serie di riflessioni sul mondo del cinema, il quale sembrerebbe emergere come quello che ha regalato a Lopez riconoscimenti minori rispetto a quelli ottenuti invece con la musica. Sarà infatti l’Halftime Show a ridare fiducia in se stessa alla sua protagonista.

Infine uno dei temi cardine del film è la politica americana. L’evento ha infatti permesso a Jennifer Lopez di dare un taglio socio-politico alla sua esibizione, proprio nei mesi in cui, durante la presidenza Trump, il dibattito sull’immigrazione era più acceso che mai. La tematica sta particolarmente a cuore alla performer, la quale durante le interviste si sofferma a più riprese su di essa. Su Netflix, oltre alla sezione sezione “Documentari” Jennifer Lopez: Halftime è considerato dalla piattaforma “Film motivante”. Questa scelta può dare al futuro spettatore un’idea piuttosto chiara dello stile del lavoro di Micheli. Un prodotto pop, esattamente come la donna a cui è dedicato, non privo però di spunti più profondi, in grado di dare più profondità ad un personaggio spesso visto come portatore di mero intrattenimento. Nonostante qualche scivolone e un approccio al genere fin troppo classico per un personaggio come Jennifer Lopez, si tratta senza dubbio di prodotto di cui nessuno sentiva il bisogno prima di guardarlo, salvo poi rendersi conto del contrario subito dopo averlo visto.

 

Titolo originale: Halftime
Regia: Amanda Micheli
Distribuzione: Netflix
Durata: 96′
Origine: USA, 2022

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3
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Il voto dei lettori
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